IL GATTO E IL CAPPELLO MATTO

di Bo Welch
Con: Mike Myers, Dakota Fanning
E con: Spencer Breslin, Kelly Preston, Alec Baldwin

di Emilio RANZATO


Sally e Conrad (Fanning e Breslin) sono due fratellini diversi come il giorno e la notte: se lei è ordinata e pignola, lui è esagitato e confusionario. Durante un pomeriggio di pioggia, mentre i due si annoiano in compagnia della baby-sitter più anziana e pigra del mondo, compare improvvisamente in casa un enorme gattone parlante (Myers). Dopo un iniziale diffidenza, i due bimbi si faranno coinvolgere dal loro nuovo amico in giochi sempre più sfrenati e divertenti. Dopo lo svago, però, bisogna sbrigarsi a riordinare: la mamma tornerà presto per organizzare un party a cui parteciperà anche il suo principale, un isterico maniaco della pulizia.
Apprezzato scenografo di BETTLEJUICE e EDWARD MANI DI FORBICE, per il suo esordio dietro la cinepresa Welch punta tutto sull’aspetto visivo realizzando forse il film più colorato della storia del cinema, ed una fusione fra reale e digitale che raramente si è avuto modo di vedere in passato. Una vera festa per gli occhi che assume presto la forma di un videogioco impazzito dal ritmo insostenibile per gli spettatori che vantano torte di compleanno con più di tredici candeline. Adattando il best-seller americano per bambini “Dr. Seuss’ The Cat In The Hat”, Welch tralascia ogni fine didattico per dedicarsi all’intrattenimento puro, e gioca la sua partita con armi lecite – la vivace fantasia visionaria che ricorda appunto BEETLEJUICE, il senso dell’umorismo – e meno lecite, ancorché abusate nel cinema contemporaneo – sonoro da discoteca, citazionismo che in questo caso punta ad arruffianarsi i favori del pubblico adulto – suscitando nello spettatore qualcosa che assomiglia più all’euforia che al divertimento vero e proprio.
Aspetti che permettono ad un film per ragazzi di rimanere a lungo nella memoria, come l’atmosfera, il mistero, i sentimenti, sono qui volutamente ignorati, ma chi accompagnerà al cinema i propri figli per farli assistere a questo prodotto d’alta ingegneria saprà che i bimbi ne rimarranno per un’ora e un quarto assorbiti, e per il resto del pomeriggio tramortiti. E spesso un genitore ad un film non chiede niente di meglio.
 

Voto: 23/30

06.06.2004

 


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