dal future film festival 2005

LA FORESTA DEI PUGNALI VOLANTI

di Zhang Yimou
Con: Dandan Song, Ziyi Zhang, Andy Lau, Takeshi Kaneshiro

di Luciana APICELLA

 

Shi mian mai fu: il titolo originale del secondo lungometraggio “wuxia” (ossia genere "cappa e spada", n.d.r.) di Zhang Yimou suona forse più leggero della meno accattivante traduzione italiana. A due anni di distanza da Hero, il regista si cimenta nuovamente in un genere popolare che sia ad oriente che ad occidente sta ottenendo sempre maggior attenzione da parte del pubblico e non solo (Tarantino docet). La vicenda imperniata su un classicissimo triangolo amoroso si svolge nella Cina del IX secolo. La dinastia Tang è in declino: l’incapacità dell’imperatore e del suo governo, la dilagante corruzione, fanno nascere ovunque il malcontento, favorendo la nascita di fazioni rivoluzionarie come quella dei Pugnali Volanti del titolo, amati dal popolo e sommamente odiati dal governo che attraverso le proprie milizie armate tenta di opporsi alla loro azione. Leo e Jin, due comandanti di milizia, sono incaricati di catturare la bellissima Mei, ballerina cieca in una casa di piacere, sospettata di legami col gruppo, per arrivare attraverso di lei al covo dei ribelli. Ma l’ostinato silenzio di Mei, oltre al suo splendido corpo sul quale i due uomini non vogliono infierire con ingegnose macchine da tortura, li costringe a mutare i propri piani. Così Jin fingendosi un misterioso guerriero libera Mei e le si offre da scorta per il viaggio verso nord che la ragazza vuole intraprendere per riunirsi ai suoi compagni di battaglia. E l’amore naturalmente non tarda a complicare i piani dei tre. Il colpo di scena finale, che svela le reali identità dei protagonisti - nessuno è quello che sembra, ognuno porta avanti il proprio doppio gioco fino alla fine - è preludio all’esito tragico della vicenda. Un film straordinario dal punto di vista registico: ogni scena pare un quadro, una perfetta coreografia di colori brillanti e smaltati come lacche, in un singolarissimo “barocco” orientale. E naturalmente costringono lo spettatore a una continua meraviglia le straordinarie scene di combattimento, lo scintillio delle spade e dei pugnali e i voli dei guerrieri cui ci aveva già abituato La tigre e il dragone, o la scena in cui Mei danza raccogliendo la sfida di Leo e facendo risuonare con le lunghe maniche srotolate dal kimono i tamburi che Leo fa suonare lanciando contro di essi fagioli, in un ritmo via via più incalzante. Si sono udite parecchie risate in sala, di fronte a scene poco digeribili nella loro smaccata esagerazione. Ma se siamo nel territorio del sogno e del fantastico, se incredibilia fiunt in ogni fotogramma ed è lo stupore a dominare l’occhio nelle scene dei combattimenti volanti, non si capisce come mai si debba ridere di personaggi che continuano imperterriti a sopravvivere nonostante pugnali conficcati nel cuore, retti solo dalla mostruosa forza dell’amore. Abbiamo trovato quelle risate decisamente fuori luogo.
 

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Voto: 27/30

23:01:2005

LA FORESTA DEI PUGNALI VOLANTI

Titolo originale: Shi Mian Mai Fu
Regia: Zhang Yimou
Anno: 2004
Nazione: Cina
Data uscita in Italia: 21:01:2005
Genere: Azione