Henry Chinaski (Matt Dylan) è uno scrittore. Parole, romanzi e storie
scaturiscono spontaneamente dalla sua mente: è l'unica cosa che è ancora in
grado di continuare a fare e a cui ha dedicato tutta la vita. Una vita che
secondo lui è come una lunga storia composta da brevi episodi. FACTOTUM è un
film sull'apatia: niente per Henry ha valore, e se ce l'ha non gli
interessa. Cerca ben cinque differenti lavori, nel film (e factotum
significa proprio questo, un uomo che fa tutto): il giorno stesso
dell'assunzione al suo quarto lavoro, viene licenziato. Tutto ciò di cui ha
bisogno sono i soldi: così cerca un lavoretto, lo sfrutta fino a che non lo
pagano, spende subito tutto ciò che ha guadagnato, per cercare così un nuovo
lavoro. Non ha nessuna reale aspirazione, pulire statuette o inscatolare
scarpe sono per Chinaski la stessa cosa: a lui basta continua a bere,
fumare, fare sesso e scrivere - tutto il resto non ha importanza. Perfino
quando lascerà la propria ragazza, il ritorno alla "normalità" sarà privo di
traumi, come se non fosse mai accaduto.
Buon montaggio, buon ritmo, le cose che accadono, accadono e basta, non c'è
bisogno di spiegarle: è piuttosto la recitazione a lasciare perplessi - non
sempre raggiunge il livello della sceneggiatura o del montaggio. Bent Hamer
crea tutto sommato un'atmosfera confortevole, pur entrando nella vita di una
persona che semplicemente non si importa del mondo - o forse se ne
importa semplicemente meno degli altri: è solo un lavoro, è solo una
ragazza.. solo lo scrivere conta, solo nello scrivere l'apatia scompare.
Solo la scrittura permette ad Henry di realizzarsi: la soddisfazione che ne
ottiene non gli è data dal lettore o dal pubblico che c'è là fuori, perché
il comittente di Henry, è Henry stesso. Chinaski ha bisogno di scrivere. Il
resto non conta.
Voto: 27/30
20:05:2005
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