FACCIA A FACCIA
di Jon Turteltaub
con Bruce Willis, Spencer Breslin,
Emily Mortimer e Lily Tomlin



Un incredibile incontro tra un adulto e il suo alter-ego bambino che ha come fine quello di rivivere e superare un trauma del passato, la cui rimozione ha condizionato tutte le successive scelte di vita: un tema serio, forte ed intenso per un film prodotto dalla Walt Disney e di difficile resa per un pubblico non adulto, vista la gravità del contenuto e i suoi significati. Sicuramente FACCIA A FACCIA, ultimo lavoro di Jon Turteltaub, risente di questa ambiguità, tanto da non riuscire a coinvolgere fino in fondo né i grandi né i bambini. La storia è quella di un consulente d'immagine all'apice della sua carriera (Bruce Willis) che, a due giorni dai suoi 40 anni, viene sconvolto dall'arrivo di un bambino (Spencer Breslin) che si rivela essere lui stesso all'età di 8 anni. L'incontro è traumatico per entrambi, ma superato un primo impatto di incredulità e soprattutto appurato che non si tratta di semplici allucinazioni, inizia una strana convivenza basata sull'equivoco che sia il vecchio Rasty a dover aiutare il piccolo. Lo strano miscuglio di magia e psicanalisi e la mancanza di ironia rendono le sequenze poco chiare e soprattutto noiose e piene di luoghi comuni e buoni sentimenti.
Anche per la scelta stilistica di Turteltaub di puntare su una regia sobria e priva di pretese, l'attenzione si concentra tutta sui due protagonisti che, non sorretti da una sceneggiatura brillante, fanno del loro meglio per ravvivare la scena. Non che si potesse pensare di approfondire un tema tanto ricco di sfumature, ma la superficialità con cui è trattato e la mancanza di fantasia fanno riflettere sul senso della scelta di un tale argomento. Ma soprattutto ci si chiede se il film sia diretto ad un adulto dotato di grande intuito e capace di cogliere il senso nascosto dietro al tratteggiato o a bambini sprovvisti di immaginazione, che si accontentano di una morale spicciola e anacronistica e si divertono con semplici gesti e battute di un coetaneo.
Qualche contaminazione Zemeckiana e il duetto Willis-Tomlin (nel film, la segretaria sfruttata del feroce consulente) colorano un'opera che risulta perlopiù incomprensibile e inutile.

Voto: n.c.

Francesca MANFRONI 
17 - 08 - 01


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