espiazione

di Joe Wright

con James McAvoy, Keira Knightley

64mo festival di venezia

di Chiara ARMENTANO

Inconfondibili i segni del capolavoro letterario da cui è tratto, adattamento del romanzo pluripremiato di Ian McEwan, eppure decisamente appesantito dalla lunghezza del girato e da alcuni passaggi fin troppo didascalici, ESPIAZIONE prende avvio nel 1935, in Inghilterra. La tredicenne Briony Tallis (Saoirse Ronan) ama scrivere storie nella sua abitazione principesca dove vive con la cuginetta Lola e i due fratelli gemelli, sua sorella Cecilia (Keira Knightley) e la madre. Frequentatore assiduo della casa è anche il figlio della governante, Robbie Turner (James McAvoy) coetaneo di Cecilia, emancipatosi dalle umili origini studiando a Cambridge grazie al padre aristocratico. Ma un giorno Lola denuncia uno stupro e la piccola Briony, innamorata di Robbie e delusa di averlo scoperto in atteggiamenti “osceni” con sua sorella, dichiara di aver visto il giovane violentare la cugina. Di qui inizia la parabola discendente dei tre protagonisti, divisi dalla menzogna e segnati da un destino inesorabile.
Notevole l’incipit del film, il largo respiro, le immagini bucoliche della vita fuori città, il lento spontaneo innamorarsi dei giovani e le piccole cospirazioni quotidiane delle adolescenti inesperte e curiose. L’affresco familiare nel più classico stile britannico non fa una piega. Il dato temporale viene alterato per dare maggiore enfasi all’interazione dei tre protagonisti. L’azione infatti si arrotola all’indietro a spiegarci ciò era avvenuto pochi istanti prima. E questo funziona nel film seguendo anche l’andamento cronologico del romanzo. Il regista alla sua opera seconda (ricordiamo il suo esordio con Orgoglio e Pregiudizio), rivela la capacità di adattare un romanzo complesso come quello di McEwan, la maestria nel dirigere un cast di ottimo livello (non tanto la Knightley, che comunque resta efficace nel ruolo della antipatica e spocchiosa aristocratica), quanto la Briony bambina, interpretata dalla bravissima S. Ronan, sicura e fredda nel dichiarare e condannare il suo primo amore. Non così la successiva interprete della Briony cresciuta, Romola Garai, la quale mostra un lato più morbido e forse meno incisivo del personaggio.
L’attenzione cala a partire dalla seconda parte del film. Piuttosto che restare in prigione, Robbie si arruola nell’esercito e combatte in Francia contro i tedeschi. Riuscirà a rincontrarsi con Cecilia anche se con un epilogo inaspettato.
è qui che la vitalità, il coinvolgimento emotivo del film subisce un netto tracollo. Il regista si ferma a descrivere la realtà dei soldati e della guerra, la vita in infermeria delle due sorelle, i pensieri e i dubbi di un giovane dalle belle speranze infrante e di una donna il cui sogno d’amore è svanito per sempre. E questo melodrammone strappalacrime, inutile negarlo, fatica ad incastrarsi con la prima parte del film.
L’"espiazione" del titolo è quella della Briony diciottenne, pentita di aver mentito per puro desiderio di vendetta e pronta a riparare ai danni commessi. Ma è ancora questa millantata espiazione a restare inutile, priva di senso e risultato. E l’intervento della terza ed ultima Briony, interpretata dalla veterana Vanessa Redgrave, lo dimostra sciogliendo finalmente la matassa narrativa che iniziava ad aggrovigliarsi invano. La colpa esiste ed è quella che un uomo (o una donna) si porta dentro tutta la vita prima che un film o un romanzo non alteri il corso degli eventi, curando vite e ferite. E almeno nel film sembra riuscirci. Ma fuori di esso il film pecca un po’ troppo di superbia, e non raggiunge i risultati sperati.
La frase: “Qual è la parola più terribile che conosci?”. “CUNT”.
("Fica", N.d.R.)
 

29/08/2007

VOTO: 25/30

 

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 Atonement
Regia: Joe Wright
Gran Bretagna 2007, 117'
DUI: 21 settembre 2007
Genere: Drammatico