La cura del gorilla
di Carlo A. Sigon
Con Claudio Bisio, Stefania Rocca

di Marco AGUSTONI


Sandrone, il Gorilla omonimo del suo creatore Sandrone Dazieri, compie infine il grande passo dalla letteratura al cinema, e forse c’era da aspettarselo, dato che tutti e quattro i romanzi di cui è protagonista (LA CURA DEL GORILLA è il secondo della serie) possiedono un che di cinematografico al loro interno. Tuttavia, nella trasposizione qualcosa non funziona: a farne scapito è in primo luogo il ritmo narrativo, eccessivamente legato alla sua matrice libresca, e il film impiega un po’ troppo tempo prima di ingranare e coinvolgere lo spettatore. Quando finalmente questo avviene, è già passata una buona metà della pellicola.
Ne LA CURA DEL GORILLA Sandrone (Claudio Bisio), metà buttafuori e metà detective privato, reduce da mesi di ospedale in seguito alla colluttazione con un serial killer, decide di cercare un lavoro più tranquillo, e accetta così di fare da body-guard ad un vecchio attore americano ormai in declino (Ernest Borgnine), sbarcato in Italia per partecipare alla festa di presentazione di un videogioco. Nel frattempo si ritrova - giusto per smentire la sua decisione - ad aiutare Vera (Stefania Rocca), una volontaria intenzionata a scoprire chi ha ucciso il suo fidanzato Adrian (Kledi Kadu), un albanese che sembra nascondere qualcosa di losco. Il tutto è reso interessante da un piccolo particolare della personalità di Sandrone: scisso sin da bambino in due, il Gorilla è infatti costretto a convivere col suo alter ego detto il Socio, una sua versione più decisa e più cattiva che ne prende il posto quando questi si addormenta. Da un lato, questo S/socio rema contro Sandrone poiché non è intenzionato a farsi coinvolgere nella vicenda, ma dall’altro finisce per risolvere “a modo suo” le situazioni più pericolose e complicate.
Quanto detto in principio di recensione non contrasta comunque con la constatazione che il regista Carlo Sigon alla sua prima prova cinematografica dimostri capacità ben al di sopra della media nazionale, affiancato egregiamente dall’altrettanto esordiente direttore della fotografia Federico Masiero. Le ambientazioni da sottobosco metropolitano (la vicenda si svolge oltre che a Cremona, paese natale tanto del Gorilla quanto di Sandrone Dazieri, nelle periferie milanesi) sono rese in maniera suggestiva, e l’atmosfera del film risulta compatta e curata.
D’altro canto, la recitazione non è sempre adeguata; inoltre Claudio Bisio, per quanto traspaiano gli sforzi ammirevoli per essere all’altezza della parte, è poco credibile nel ruolo del duro Sandrone e tantomeno del più spietato Socio. Critico infine un buco di sceneggiatura proprio in dirittura d’arrivo, che compromette così il finale e conferma l’inadeguatezza dell’adattamento narrativo (pur curato dallo stesso Dazieri assieme a Pasquale Plastino).
Nonostante le buone premesse ed un precedente letterario tanto promettente alle spalle, LA CURA DEL GORILLA convince solo a metà, dando l’impressione di una buona occasione (almeno in parte) sprecata.
 

Voto: 22/30

04:02:2006

La cura del gorilla

Regia: Carlo A. Sigon
Anno: 2005
Nazione: Italia
Data uscita in Italia: 03:02:2006
Genere: Thriller