Jill (Belle) decide di fare da baby-sitter a due bambini in una casa tanto
grande quanto dimenticata da Dio apparentemente più per farsi squartare dal
serial-killer di turno specializzato in giovani tate che per arrotondare la
paghetta. Dopo neanche cinque minuti che i padroni di casa (de Lint e
Jennings Grant) l’hanno lasciata sola, neanche a dirlo, la ragazza comincia
ad essere tartassata da telefonate inquietanti; se non altro perché
provengono… da dentro casa!
West, che ha alle spalle pellicole non proprio memorabili come il primo TOMB
RAIDER, LA FIGLIA DEL GENERALE e CON AIR, firma il remake di un piccolo
classico del thriller casalingo del ‘78, ingiustamente dimenticato: QUANDO
CHIAMA UNO SCONOSCIUTO di Fred Walton. La sceneggiatura dell’esordiente Jake
Wade Wall, però, purtroppo semplifica l’intreccio originale, che vedeva il
maniaco tornare a tormentare la protagonista dopo anni passati in manicomio,
e che giocava sulla confusione fra realtà e suggestione. Una volta fatta
piazza pulita degli elementi che rendevano interessante la storia, a West
non rimane che pescare a piene mani nel post-moderno più esasperato: décor
anni ’70 con spreco di ampie vetrate e superfici in legno, fotografia
pesantemente ritoccata con stucchevoli colori pastello, montaggio ellittico
ai limiti del videoclip. Ma che il film non ha la forza per camminare con le
proprie gambe lo dimostra soprattutto la mancanza di coraggio
nell’affrontare i momenti cruciali, e così fra porte che sbattono, gatti che
saltano, telefoni che squillano con un’amplificazione da concerto, fino
all’ultimo quarto d’ora non succede praticamente nulla e la tensione se ne
va a zonzo.
Da dribblare.
Voto: 19/30
15:06:2006 |