CARS

di John Lasseter e Joe Ranft
 Animazione

di Matteo FERUGLIO


L'abbiamo attesa per più due anni - inizialmente l'uscita era prevista per l'estate del 2004 -  l'ultima fatica di John "TOY STORY" Lasseter e ora che siamo usciti dalla multisala sappiamo che ne è decisamente valsa la pena: e anche se non abbiamo avuto la fortuna di assistere alla proiezione della copia in digitale (si faceva troppo tardi e lo stomaco già brontolava) la visione in lingua originale è decisamente emozionante - senza nulla togliere ai nostri doppiatori, s'intende, ma Paul Newman
(Doc Hudson) è sempre Paul Newman - che sia una Hornet o Nick Manofredda.

L'ultima produzione Disney-Pixar (ultima anche di fatto, il prossimo RATATOUILLE sarà Pixar al 100%) viene aperta dal divertente cortometraggio ONE MAN BAND proiettato - anteprima dell'anteprima - all'ultima edizione del Future di Bologna.

In universo completamente dominato dalle auto (perfino i profili dei canion ricordano radiatori e pistoni) l'auto da corsa Light McQueen (Owen Wilson) finisce fortunosamente a Radiator Springs, un paesino sulla Route66 dimenticato da tutti. Qui grazie alla semplicità dei propri abitanti Light scoprirà se stesso: tornato alla "civiltà" la promettente auto da corsa perderà la gara della sua vita (ma come vedrete sarà lui il vero vincitore) e, di nuovo a Radiator Springs, finalmente ne realizzerà il sogno di essere raggiungibile dalla vicina e trafficata autostrada.

Si può riassumere in questi termini la trama di CARS, che strizza l'occhio (o il fanale, se preferite) a quella provincia americana sonnolenta di tanti film degli anni '50 dove nulla sembrava accadere ma che invece si trovava al centro del mondo - da lì partivano invasioni di ultracorpi e i marziani prendevano fissa dimora in miniere o in ospiti umani. Qui Radiator Spring è il luogo in cui si è nascosto l'ex campione automobilistico (ben tre Pistoni d'Oro) Hudson, schifato dal "business" del mondo delle corse e che, come ci si aspetta, sarà mentore di Light McQueen nonché fautore del proprio riscatto in quel mondo corrotto: ovvio che sarà a lui che si dovrà la conversione di McQueen e tutto quello che ne deriva.

I 114' del film corrono veloci (è il caso di dirlo) verso un finale happy obbligatorio e dovuto, lasciando lo spettatore senza fiato davanti a parecchie sequenze (tutta la gara iniziale, ad esempio) e confermando la Pixar padrona assoluta in questo campo. Paradossalmente è proprio questa perfezione che rende difficile l'immedesimazione con i protagonisti, che sono automobili: insomma se eravate riusciti ad immedesimarvi nel pesciolino  Nemo, o nel t-rex di TOY STORY (a proposito, godetevi sui titoli di coda la citazioni degli altri film firmati da Lasseter) vi risulterà un po' complicato diventare il bolide rosso Light McQueen. Forse viene voglia, vedendo il film in versione originale, di alzarsi e dire con un certo orgoglio "Ehi, io capisco quello che dice", quando la nostrana 500, Luigi, parla in perfetto italiano (davvero) e non ci sono sottotitoli ad aiutare gli inglesi. Ma anche questo scatto d'orgoglio tenderà a sparire qui da noi dove vige la regola del doppiaggio: speriamo allora in un Luigi dall'accento torinese che faccia felici i piemontesi.

 

Voto: 28/30

09:08:2006

CARS

Regia: John Lasseter ,Joe Ranft
Anno: 2006
Nazione: Stati Uniti d'America
Durata: 114'
Data uscita in Italia: 19:08:2006
Genere: Animazione