:
BANGKOK DANGEROUS
di Oxide & Danny Pang

La Thailandia che abbiamo conosciuto all'inizio del controverso THE BEACH di Danny Boyle, quella torrida sensazione di luogo privilegiato per la malattia dell'anima, che infetta chi va alla ricerca di paradisi interiori, colpisce al cuore e allo stomaco se percorsa dall'interno, se vista attraverso gli occhi di un cinema anti-esotico, distante da scenic views del Lontano Oriente. Adrenalina e sangue, pulsioni estreme di una m.d.p. che usa i tagli di montaggio [ Peckinpah fa il Kieslowski a confronto dei fratelli PANG, Oxide e Danny ] come sillabe di un cinema muto - come è muto il protagonista Kong, capace di far parlare solo la furia metallica delle sue armi - dove ralenti, accelerazioni, riavvolgimenti della pellicola sono matrici di un'estetica nuova, quasi di qualcosa che non è immediatamente identificabile come cinema. La redenzione cercata attraverso l'amore con la farmacista Fon, è l'utopia, la colomba bianca - e amara - in un ghetto impossibile dove ti viene insegnato a uccidere solo per poter allungare l'agonia del vivere di qualche breve, ma intenso, istante.

Voto: 28/30

Gabriele FRANCIONI
03 - 01 - 02


::: altre recensioni :::