UN AMORE A CINQUE STELLE
di Wayne Wang
con Jennifer Lopez, Ralph Fiennes


Quando il nome di Wayne Wang compare in una locandina cinematografica accanto ad un titolo come UN AMORE A CINQUE STELLE [il titolo originale MAID IN MANHATTAN poteva in effetti ingannare...] ed è affiancato dal delicato carisma di un sex symbol per benzinai texani come Jennifer Lopez, per forza di cose si solleva il sospetto che un altro amato autore sia caduto vittima degli spietati cortocicuiti commerciali delle majors hollywoodiane, ma, forti del talento "wanghiano" di trasformare brandelli di banalità quotidiana [SMOKE, BLU IN THE FACE] o melodrammi sentimentali [CHINESE BOX] o sontuose saghe generazionali al femminile [IL CIRCOLO DELLA FORTUNA E DELLA FELICITA´] in squarci di autentica poesia della strada e dell´amore, si è disposti ad affrontare il pericolo.... Peccato poi che con lo scorrere dei fotogrammi il rischio tanto temuto si fa via via più reale almeno fino a poco prima della metà del film, momento nel quale il sottoscritto [non so quanto possa interessare, ma io lo dico lo stesso, se non altro per giustificare eventuali e sperati fraintendimenti] ha abbandonato la sala con un sapore pastoso di indignazione tra i denti.... Gli ingredienti, è fin troppo evidente, sono quelli di una commedia sentimentale del sottotipo "cenerentola", vale a dire di quelle che non convincono più neppure i più accaniti divoratori di romanzi da spiaggia in offerta speciale nei cesti delle edicole. Ma la geniale trovata è quella di impreziosire l´impasto con uno degli espedienti più usurati del `made in USA´: il ruolo da protagonista assegnato ad uno tra i più desiderati posteriori che popolano gli schermi di Mtv e le tovaglie distese dai venditori ambulanti di colore sugli asfalti delle nostre città... è così che lo spettatore ha il piacere di ammirare il suddetto posteriore candidamente avvolto dalle stoffe di DOLCE e GABBANA [chissà, forse sono comparsi in qualche formula nei titoli di coda... peccato non ci sono arrivato!], assieme a tutto il resto del corpo ingessato in un opulento quintale di tessuto biancastro da cui fuoriesce a fatica, all´apice di un collo taurino, il volto abbronzato e scolpito dell´amato personaggio... Che la Lopez incarni la retorica dell´eroe che "si fa" dai bassifondi è cosa risaputa [alle soglie della terza guerra mondiale ci stressa con cantilene ossessive del tipo "vengo da quartieri popolari" o cose del genere...]; che l´intreccio sia combinato nello schema narrativo di un´umile ma "cazzuta" lavoratrice che vive per il suo bambino iperdotato di cultura storico-civica e che, malgrado la sua inattaccabile modestia, venga d´un tratto proiettata verso i fasti dell´alta società dall´amore di un uomo di successo bello, colto, raffinato, sensibile, gaudente ma distaccato dalla sua posizione di potere, è cosa che non ci fa commuovere... l´immancabile amica sboccata che coadiuva la progressione narrativa non ci diverte...cosiccome non ci tocca più di tanto la pur ammirevole pulsione auto-celebrativa di una coscienza civica che accetta come principe azzurro la figura di un assessore [da noi i gli assessori trovano spazio soltanto nel genere commediaccia nostrana o come figure losche nelle fiction o nel cinema di denuncia sociale].Ci consola, comunque, la speranza che i quattrini incassati al botteghino [tra cui ci sono anche i miei!] permettano al nostro amato autore di riassestarsi sui binari della propria poetica e di gettarsi dietro le spalle la memoria di una tale umiliante incursione nei territori dell´intrattenimento per donnette.

Link: http://www.unamorea5stelle.it/

Voto: NC/30

Mirco GALIE'
08 - 04 - 03


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