I film in costume possono
sfruttare alcuni espedienti estetici più di altri generi cinematografici: la
cura del dettaglio, l’asse uomo natura. Questo film si ferma al primo
aspetto sacrificando il secondo, e questo a mio parere non è saggio. Il
pubblico dei film in costume e in particolare dei bio-movies in costume si
aspetta e attende di sentire un pò di Grande Storia respirare dentro la
pellicola, ma nel film di Chadwick non aspettatevi di trovarla: non c’è.
è la storia romanzata di Anna
Bolena e della sorella Maria, due donne profondamente diverse e dal rapporto
contrastato. Il personaggio di Maria risulta amputato nella sua
stilizzazione, una donna continuamente posta sotto la luce della grazia,
della giustizia e della bontà, anche quando compie atti discutibili, prima
di darsi al re contro la sua volontà mugugna un secondo ma la prende subito
bene, insomma tende ad essere fastidiosamente insipida. Ben recitato, e
assolutamente più interessante il personaggio di Anna, un po’ bambina un po’
puttana, Natalie Portman ci sa fare e ci dimostra perché non è scomparsa
dopo Leon. Interessante è
anche il legame tra le due, coglie alcune sfumature del rapporto femminile e
quindi si arricchisce di contraddizioni, fatto di gelosie e amorevole
ammirazione.
Il film dimentica importanti eventi storici (la nascita della Chiesa
anglicana) tralascia la componente maschile, Enrico VIII (Eric Bana) è il
sogno delle casalinghe disperate, per concentrarsi sulle due protagoniste
femminili, non a caso scegliendo due attrici speculari, per cui non puoi
fare a meno di uscire chiedendo al vicino: Scarlett o Natalie?
16:05:2008 |