L’ALBA DEL PIANETA DELLE SCIMMIE

 di Rupert Wyatt

con James Franco, Andy Serkis

e con John Lithgow, Freida Pinto

di GABOV

 

25/30

 

Will (James Franco) è un giovane scienziato che sta cercando una cura per l’Alzheimer, malattia di cui è affetto il padre (John Lithgow).  La sperimentazione viene effettuata su delle scimmie anzi degli scimpanzé. I risultati sembrano essere straordinari, tanto da poter essere presentati ad una commissione per  valutarne la sua entrata in commercio, ma durante l’incontro lo scimpanzé a cui è stata somministrata la cura scappa dalla sua gabbia aggredendo chiunque si trovi sulla sua strada e finendo per essere uccisa proprio sul tavolo della sala riunioni dove si teneva l’incontro. Il motivo di tanta aggressività è un cucciolo che la povera scimpanzé aveva appena dato alla luce. Il piccolo sarà preso in consegna da Will, che lo alleverà continuando i suoi esperimenti per trovare una cura in grado di guarire il padre, valutando anche i possibili effetti collaterali, che non mancheranno e non saranno solo di tipo medico…

La pellicola è il prequel del film del 1968 Il pianeta delle scimmie di Franklin J. Schaffner, con Charlton Heston e tratto dall’omonimo romanzo del francese Pierre Boulle.

Al di là degli ottimi effetti speciali, curati dalla Weta Digital (la stessa, di Avatar), il film si appoggia anche su una buona sceneggiatura che riesce a mantenere alta la suspense e a rendere non banali e scontate le ragioni della rivolta e si affida ad una buona regia di mestiere.

Il film non deluderà gli appassionati del genere e gli estimatori della storica saga, che apprezzeranno sicuramente i rimandi disseminati lungo tutto l’arco della pellicola.

Anche gli attori sono in parte, soprattutto Andy Serkis nel ruolo dello scimpanzé Cesare (già interprete di Gollum nella saga de Il signore degli Anelli) che grazie agli effetti della Weta riesce a conferire un’anima credibile (parlare di umanità forse non sarebbe corretto) al suo personaggio.  Per la prima volta, infatti, la tecnica del motion capture che permette di “catturare” i movimenti, ma anche le espressioni degli attori attraverso dei marcatori per riprodurli digitalmente nella post-produzione, è stata usata anche in location contribuendo molto all’impatto realistico.

 

08:11:2011

Rise of the Planet of the Apes

Regia Rupert Wyatt
Stati Uniti 2011, 105'
Twentieth Century Fox

DUI: 23/09/2011

Fantascienza