THIRTEEN - 13 ANNI

(anche: THIRTEEN - RAGAZZE OLTRE)

di Catherine Hardwicke
Con: Evan Rachel Wood, Nikki Reed, Holly Hunter

di Flavio GIOLITTI


In occasione della ripresa delle lezioni al termine delle vacanze estive, la tredicenne Tracy resta affascinata dalla metamorfosi in piccola dark-lady della coetanea Evie, ammirata da tutti i maschi della scuola e non solo, e fa di tutto per ingraziarsela; va da sé che, con l’ aria angelica che si ritrova (la interpreta Evan Rachel Wood, una ex tenera bambina prodigio),l a prima non potrà che venire traviata dalla seconda. Così, discutibilmente liquidata in poche battute la fase di reciproca conoscenza delle due protagoniste, la sceneggiatura passa a pescare senza altri indugi nel campionario di trasgressioni attribuite da certo cinema e da certa letteratura ai moderni adolescenti; quasi nulla manca all’appello: fumo, alcolici, spinelli, acidi, anfetamine, sesso di gruppo, piccoli furti e piccolo spaccio, piercing e braccia zebrate, il tutto elencato e descritto nei particolari per l’ennesima volta, nella maniera più pedissequa e noiosa possibile, con la solita indifferente America sullo sfondo e le classiche figure di adulti idioti e assenti (stavolta ben oltre il limite del credibile, per la verità) a fare da cornice. All ’esordio come sceneggiatrice e regista, la scenografa di Hollywood Catherine Hardwicke adatta per lo schermo un soggetto (ostentatamente autobiografico, ma fino a che punto genuinamente tale?) della giovanissima Nikki Reed, figlia del proprio compagno e collega Seth Reed, la quale a sua volta debutta come attrice nel ruolo di Evie. Accuratamente studiato per essere il tipico “film-verità” destinato a lasciare il segno, THIRTEEN fallisce nell’intento perché ha purtroppo il torto di arrivare con notevole ritardo rispetto a prodotti simili che avevano trattato i medesimi argomenti già molti anni prima, oltretutto con ben altro stile, con maggiore coraggio e con lucidità e maturità di gran lunga superiori; in questo caso, infatti, il precipitare degli eventi pare troppo rapido e alquanto forzato, ed il comportamento dei personaggi è privo di coerenza, a tal punto da vanificare l’ottimo lavoro svolto dagli attori che li interpretano. L’ immagine che lascia di sé Nikki Reed, in fin dei conti la vera mente dell’ operazione, è di conseguenza quella di una ragazzina viziata che ha visto troppe volte KIDS, e vuole apparire a tutti i costi perversa; stesso errore ripetuto peraltro più volte anche dalla nostra Asia Argento, che a forza di ostinarsi a seguire tale strada finì col realizzare tempo fa il ridicolo SCARLET DIVA, caratterizzato da analoghe pretese di stampo autobiografico. Però malgrado tutto, e nonostante sia per giunta ripetitivo e prevedibile, il film della Hardwicke non è privo di punti al proprio attivo, visto e considerato che, per quanto tiri spesso aria di “Dogma 95”, la regia sa regalare qua e là qualche apprezzabile guizzo, e la colonna sonora offre ogni tanto discreti brani rock; quel tanto che basta insomma per assicurargli la sufficienza, anche se ben lungi dal giustificare l’ incetta di premi che ha fatto un po’ dovunque. Inoltre fornisce almeno qualche spunto di riflessione, se non altro in funzione del fatto che da TRAINSPOTTING ai lavori di Larry Clark, passando per quelli di Gregg Araki, tanti hanno ormai parlato da mille punti di vista differenti di ragazzi viziosi via via più giovani; gli sfigati all’estremo opposto, invece, quelli che di droga e di sesso sfrenato non hanno visto l’ombra sino a oltre i vent’anni, sembrano interessare a pochi anche dopo l’ottimo TUTTI GIU’ PER TERRA, rimasto un caso isolato a dispetto del grande successo riscosso. Perché?

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Voto:18/30

02.12.2003

 


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