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di Marco GROSOLI | |
Insomma: chi se ne frega se si va via adesso dall'Iraq, se tra otto anni salterà fuori un repubblicano qualsiasi a suonare il fischietto, a dire "basta, ora occupiamoci delle cose serie, ovvero della devastante crisi energetica, e torniamo nella penisola arabica". Obama per il momento ha solo messo avanti i soliti paraventi del non-pensiero liberal (tipo le minoranze etniche...), evitando sistematicamente gli scogli fondamentali. Come il crollo di un intero sistema economico - a fronte del quale l'ultimo posto in cui cercare speranze è alla Casa Bianca.
Ma, di nuovo, nessuno in realtà ci è cascato, e nel
giro di qualche settimana i milioni di persone che adesso festeggiano
torneranno a conformarsi con l'imperativo categorico che oggi è molto più
potente e deleterio di qualunque repubblicano alla Casa Bianca: il cinismo. Che, come pseudo-apertura liberal, avrebbe fatto ridere già ai tempi dei Pitura Freska (il papa nero...).
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