TEATRO LA FENICE PRESENTA...
 

madama butterfly

di Giacomo Puccini

REGIA Daniele ABBADO

Gran Teatro della Fenice

Venezia 22 maggio

 

di Carlotta TRINGALI

 

 

Collegamenti:

- Teatro la Fenice

- Daniele Abbado, Butterlfy

Una Butterfly che vola alto

 

È una Madama Butterfly tutta interiore quella andata in scena al Teatro La Fenice di Venezia per la regia di Daniele Abbado. La tragica vicenda della geisha più famosa dell'opera lirica si consuma dentro un cubo scenografico asettico e minimale, una casa-prigione dove l'esterno è completamente escluso, presente solamente nelle parole dei cantanti.

In un mondo dove, ancora oggi, sono molte le ragazze minorenni non tutelate e costrette a matrimoni non equilibrati, la storia di Cio-Cio-San non può che essere attuale: scelta in sposa da uno yankee molto più vecchio di lei, la giapponesina appena quindicenne si dedica completamente a lui anima e corpo, rinnega il suo culto e i suoi avi, rimanendogli fedele sempre. Non si accorge dell'uso improprio che ne fa di lei F.B. Pinkerton, l'americano che ascolta solo un capriccio passeggero, usandola e gettandola allo stesso momento dopo aver passato la notte con lei e aver dimostrato la superiorità della propria cultura. Anche la musica di Giacomo Puccini, eseguita splendidamente dall'Orchestra del Teatro La Fenice e diretta dal maestro Nicola Luisotti – che sembra assumere su di sé tutto il pathos sprigionato dagli strumenti anche attraverso i movimenti del suo corpo e le espressioni del viso – sottolinea la supremazia statunitense: utilizza infatti la scala occidentale, connotandola con tonalità tipiche orientali.

Commovente la prova di Oksana Dyka nei panni di una Butterfly che riesce a suscitare forti emozioni; il suo apprezzamento è stato espresso da una platea piena che è esplosa in un grande  applauso dopo l'intonazione di “Un bel dì vedremo, levarsi un fil di fumo sull'estremo confin del mare”. La sua voce riesce a scandire perfettamente i versi anche nei momenti musicali rarefatti e soprattutto verso la fine, dopo l'addio dato al figlioletto, mentre la donna si accinge a suicidarsi per non perdere il suo onore. Ben più interessante rispetto a Pinkerton, il puntuale e bravo tenore Luca Lombardo, è l'intensità canora del baritono Simone Piazzolla, che interpreta Sharpless; i suoi movimenti sono però ridotti al minimo indispensabile, mentre Lombardo sembra trovarsi più a suo agio nello spazio scenico. Bravissimi anche Daniela Innamorati, voce della tenera e materna Suzuki, Elisabetta Forte nei panni della moglie americana di Pinkerton, il tenore Bruno Lazzaretti, che dà voce alla grazia di Goro, Elia Fabbian interprete del principe Yamadori e Alberto Rota nella parte dello zio Bonzo.

La scena di Graziano Gregori è scevra di ogni orientalismo: nel piano fortemente inclinato dove prende il via la vicenda, solamente delle pareti di tulle che si spostano continuamente, aumentando la profondità dell'ambiente, spingono lo spettatore a fantasticare e immaginarsi una moderna casa giapponese. La magia atmosferica che riesce a creare la Madama Butterfly è restituita soprattutto dai meravigliosi giochi di luce di Valerio Alfieri: il bianco delle pareti e il colore chiarissimo degli abiti forse troppo spersonalizzanti dei cantanti – realizzati da Carla Teti – permettono alle luci di riflettere perfettamente le più disparate sfumature; si passa dai caldi arancio, giallino e rosa nei momenti in cui la protagonista sogna il suo amore, alle tonalità fredde dell'azzurro, violetto e blu delle scene notturne, che accompagnano il lamento della Butterfly. Molto apprezzata la scelta di illuminare diversamente anche le lucide mattonelle del pavimento inclinato: sembra spesso una scacchiera, dove cantanti e coro ricordano delle pedine che, immobili, restituiscono un senso claustrofobico dell'ambiente. Di forte intensità è la scelta registica di Abbado nella rappresentazione del suicidio di Cio-Cio-San: la protagonista è voltata di spalle e il taglio del pugnale che dovrebbe colpire il suo addome è restituito sul fondale. È uno squarcio che procura una profonda ferita al telo, accompagnato da una luce bianca accecante: sembra di trovarsi all'interno dell'opera Ambiente spaziale realizzata da Lucio Fontana nel 1968 – e recentemente esposta alla mostra Italics di Palazzo Grassi. Una Butterfly inserita nella modernità, da non dimenticare. 

TEATRO LA FENICE PRESENTA...
 

madama butterfly

di Giacomo Puccini

REGIA Daniele ABBADO

Gran Teatro della Fenice

Venezia 22 maggio