di Paolo FAZZINI

fULCI INVADE LA MUSIC FARM
 

Stordito dai postumi di un’influenza impietosa e delirante, mi trascino di fronte al televisore per cercare il colpo di grazia per tornare a letto e riposare.
Zigzagando tra i canali Sky scopro che si è attivato un nuovo reality, la Music Farm. Sorvolo su quello che comprendo delle regole e del funzionamento del gioco, ma riesco a riconoscere alcuni volti della musica italiani, alcuni dimenticati dai più, altri (immagino) in cerca di notorietà. Naturalmente la mia simpatia si posa subito su Linda, mia compaesana. Tra gli altri intravedo Fausto Leali, Mariella Nava, Mietta, Baccini, Gerardina Trovato, Iva Zanicchi ed una serie di giovani provenienti (suppongo) da qualche edizione di Sanremo Giovani.
Arenati come balene su comodissimi divani, le nostre ugole d’oro pensano bene di svolgere un gioco di gruppo, così, tanto per ammazzare il tempo, tanto là dentro non hanno un cazzo da fare. E vai che si parte con il gioco dei mimi: centro d’interesse sono i titoli dei film. Il gruppo si divide in due squadre e sta a quella di Gerardina trovare il titolo da far mimare a Linda, portavoce della squadra avversaria. Iva e Gerardina si consultano segretamente e poi porgono il titolo all’orecchio di Linda che, dopo aver ascoltato, esclama
“Io sono molto corretta e accetto la sfida! Anche se questo film non esiste lo mimo lo stesso!”
Gerardina, memore di visioni notturne rimbalzanti nella sua (provata) mente, scandalizzata esclama
“Come non esiste?! Io l’ho visto almeno quattro volte e non ho dormito per una settimana!”
Linda non si arrende e inizia a mimare un volto atterrito, dopodiché muove passi incerti, come uno zombi.
Da parte dei suoi amici di squadra iniziano a fioccare i titoli: “La paura degli zombi”, “La paura dei morti viventi”; Baccini azzarda “La paura di Fausto”; e poi “Paura di aprire la finestra e vedere un morto vivente” (mmmhhhh, non male, penso tra me!).
Fausto non tenta affatto, temendo di essere richiamato in causa. Passano i minuti, ma il titolo non viene fuori. Tutti, a poco a poco si arrendono.
“Ma che film è?” “Ma è una commedia?”
Ma Linda, ligia al suo compito, non parla, e vaga per lo stanzone, muovendo passi tremolanti e digrignando i denti come non si era visto neanche nei film di Romero.
Baccini, il più intrepido, azzarda “Paura nella città dei morti viventi”!
Allora Linda esplode in un applauso confermando l’esattezza.
Baccini è perplesso, non ricorda il film e dice di essere arrivato al titolo soltanto per associazioni logiche.
Mietta esplode “Ma non è giusto! Questo film non esiste!”
Qualcuno, sempre arenato come una balena sul divano, afferma “Mah…sarà un horror!”
Allora Mietta si calma “Ah vabbè, e chi li conosce! Io i film ‘di paura’ non li vedo! Mi fanno paura!”
“Dai dai!” esorto io, febbricitante e intontito come non mai “Fate anche venir fuori il nome del regista!”
Ma il nostro caro Fulci non salta fuori e si passa subito a mimare un film di Woody Allen.
Comunque soddisfatto spengo e guadagno il letto. E poi dicono che i reality sono privi di sorprese!

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