GLI ARTIGIANI DELL'ORRORE
un libro di Paolo Fazzini

 

di Gabriele FRANCIONI

"Gli Artigiani dell'Orrore" non è solamente un libro sul cinema di genere (nella fattispecie, l'horror italiano dagli anni '50 ai giorni nostri), ma la continuazione, con altri mezzi, di un progetto filmico iniziato con LE OMBRE DELLA PAURA e destinato a continuare e durare nel tempo.
Il "metodo" fazziniano, nel girare l'ormai pluripremiato documentario presentato alla Mostra del Cinema di Venezia e nello scrivere, si basa su un atteggiamento intellettuale chiaro e lucido: 1) fare proprie le modalità espressive di QUEL cinema anche nel momento in cui lo si "descrive".
Fazzini carica di tensione palpabile il "collage" intelligente di interviste ai vari Argento, Avati, Bido e Margheriti, realizzando in un certo senso il suo personale "thriller analitico" sull'argomento: memorabile l'accecante "tutto bianco" che investe il viso del regista di SUSPIRIA, a tutti gli effetti attore involontario sulla scena allestita dall'ascolano; Fazzini, poi, scrive "in crescendo", quasi lavorasse ad una sceneggiatura, dove i fondamentali raccordi stabiliscono nessi logici tra le parti (esordi e "purezza" del genere; esplosione del fenomeno e contestualizzazione "socio-politica" negli anni di piombo; fase manieristico-decadente, tra filone "cannibalista" e trascendenza). Un plot, insomma, ordito in modo tale da farci appassionare alla storia e ai suoi protagonisti - i registi prima messi a nudo e quindi "squartati" dalla forza delle domande - che conquistano il proscenio uno alla volta, man mano che F. decide di riportare sulla carta le interviste precedentemente realizzate in pellicola; 2) trattare la materia-cinema nel suo complesso e, in particolare, partire dai "generi" per criticare il sistema produttivo in generale, incapace di attingere alle eccezionali capacità professionali degli "artigiani dell'orrore", sia in termini di mirabile e scintillante art & craft, sia a livello di maestria nell'organizzare strutture narrative ad orologeria o, perlomeno, spesso più "funzionanti" di quelle dei cosiddetti "Autori".
In tal modo, il lavoro acquisisce un respiro diverso da analoghi testi di semplice analisi e commento e il libro, pur rimanendo saldamente nei territori di una saggistica alta e colta, si lascia leggere come un racconto e, coerentemente con ciò che va trattando, "appassiona" non poco il lettore.
Dopo un'attenta prefazione di Claudio Carabba, che anticipa il tema della necessità di abbattere le barriere tra serie "A" e "B" dell'arte cinematografica, citando giustamente sia Dreyer che Bava, e accenna alla querelle veneziana sulla retrospettiva "Il cinema italiano segreto", l'Introduzione dell'autore e il primo "segmento" critico ("La scommessa dell'orrore") mettono subito in campo il pensiero di Fazzini: la paura e le radici del terrore investono campi alti e altri del sapere, riguardano ciascuno di noi e sono legati inscindibilmente alla crisi dell'uomo moderno, perlomeno nella loro più consapevole declinazione artistica, sia letteraria che visiva. Tra citazioni colte (da Lovecraft a Mario Luzi) e ampia dimostrazione di conoscenza critica di tutta la storia del cinema, dell'orrore e non, Paolo Fazzini procede a passi decisi attraverso le tappe della sua analisi ("Dilaga il terrore" e "Sangue e catarsi"), dando voce anche a protagonisti trascurati, ma assolutamente non "minori", quali Giannetto De Rossi - che è stato presente insieme a Sergio Stivaletti al termine del FUTURE FILM FESTIVAL di Bologna - e Dardano Sacchetti.
Il libro anticipa alcuni materiali che saranno presenti nella seconda parte de LE OMBRE DELLA PAURA, destinato a coprire il periodo dagli anni Ottanta sino ai nostri giorni e ora in fase di post-produzione.
In questi decenni, tra l'altro, prende corpo la riscoperta del genere da parte di alcuni illuminati registi americani, quali Joe Dante, John Waters e Quentin Tarantino (si veda il passaggio dell'intervista ad Antonella Fulci, quando si accenna a LA SIGNORA AMMAZZATUTTI di Waters, che omaggiava in modo simpaticamente esplicito il bellissimo ZOMBIE 2 girato dal padre), l'ultimo dei quali ha ormai istituzionalizzato l'operazione-ripescaggio con varie e palesi citazioni contenute nei suoi film, in primis, ovviamente, l'ultimo KILL BILL Vol. 1 & 2.

Fondamentale la vastissima e completa video-filmografia posta al termine del testo di Fazzini, completata da un utilissimo elenco-successione cronologica dei testi filmici in questione dal 1957 al 2004, da Freda a Puglielli.

Kinematrix (e di questo ringraziamo Paolo), rientra anch'essa ne "Gli Artigiani", con le parole di Joe Dante, da noi intervistato al Lido si Venezia: "I film non possono cambiare il mondo: se potessero, DR STRANGELOVE lo avrebbe fatto, ma purtroppo non è successo!".

GLI ARTIGIANI DELL'ORRORE

Mezzo secolo di brivido dagli anni '50 a oggi
di Paolo Fazzini

Ed. Unmondoaparte
ROMA, Novembre 2004

Pagg. 264

Prezzo € 18.00