RECENSIONE DVD ED EXTRA

ALì
di Michael Mann

USA 2001

Con Will Smith e Mario Van Peebles

di Gabriele FRANCIONI

ALì di Cecchi Gori Home Video è il "dvd ideale", l'esempio di come si dovrebbero concepire le confezioni per la vendita e il noleggio. Anzi, principalmente per la vendita. è essenziale capire quali opere meritino un approfondimento e uno sforzo realizzativo e produttivo (spesso i "Making of" sono film a parte, con registi, editor e produttori diversi da quelli della pellicola di riferimento) che si aggiunga al resto. Più in generale, per opere non del livello di un simile capolavoro, il territorio degli extra è ancora ampiamente inesplorato e spesso, a differenza di questa "collection edition" composta di ben 2 dvd, basterebbe lavorare un po' di fantasia: è forse così problematico realizzare interviste durante la lavorazione sui set, o alle anteprime americane ed europee, o anche in occasione  dei festival? Il rischio è che si sottovalutino la curiosità e l'intelligenza del cinefilo o del semplice appassionato (per non parlare di chi "vive" di questi pezzi d'arte, dai critici agli addetti ai lavori), fornendo prodotti scarni, poveri, quasi passivi nei confronti della filiera che porta direttamente nel tunnel di pay tv e download.

Senza nemmeno ricorrere alla retorica o al nostalgismo della "confezione" - che può valere per i vinili del rock, meno per questo supporto già di per sè piccolo e difficilmente costituente oggetto di culto e/o collezionismo - è ai contenuti speciali che è fondamentale riferirsi, alzando di molto il livello fornito sinora e imponendo controlli sull'eventuale scaricabilità degli stessi da Internet.

 

Insomma, è obbligatorio inventarsi qualcosa che non sia rintracciabile su internet: nessuno può accontentarsi di biografie scritte (Imdb è pane quotidiano per tutti) o contenuti statici e/o bidimensionali come extra di un film tra il medio e l'alto livello. ALì propone addirittura un film nel film, un "Making of" talmente lungo e dettagliato da apparire né più né meno che una "gemmazione", una necessaria prosecuzione della pellicola principale: il vero Mohammed Alì interagisce con Will Smith, gli insegna passi (la sua famosa danza sul ring), mosse e colpi e così accade per altri protagonisti di quel periodo che collaborarono con il più grande pugile di tutti i tempi.

C'è quasi uno stile di regia nel "Making of" di A, che tiene il ritmo di Michael Mann, potendosi permettere, qui, inserti documentaristici dell'epoca, che sfumano e si sovrappongono magicamente alla materia attuale.

Il momento più intenso è senza dubbio il segmento dedicato alle riprese effettuate in Africa, per il magico incontro contro Foreman, che riconsegnò ad Alì la corona dei massimi scippatagli anni prima del 1975 per il noto rifiuto a combattere in Vietnam. Non a caso il "Making of" è prodotto dalla benemerita HBO, cui si devono sia SUCKER FREE CITY che WHEN THE LEVEES BROKE di Speke Lee. La via qui segnata, ad esempio, è una delle tante possibili: inserimento di imprescindibili documentari, eventualmente acquistati da °cable-tv° o commissionati per l'occasione. Ma, come detto, non esistono veri limiti agli extra: inserimento di storyboards; narrazione degli eventi storici contemporanei al periodo delle riprese; pubblicazione di almeno un paio di tracce audio complete tratte dalla colonna sonora; interviste estese, ove dovesse avere senso, a montatori e direttori della fotografia, scenografi o costumisti; contenuti interattivi adatti al computer. ALì è già un eccezionale esempio e punto di partenza cui, nel futuro, si potrà pensare d'inserire persino libretti più consistenti, anche qui contenenti ciò che Internet non ti potrà mai dare.

I primi interessati a difendere il prodotto-dvd -produttori e distributori - non possono permettersi di accorciare i tempi (siamo ormai ai 2/3 mesi dall'uscita in sala...) e, più in generale, non possono essere loro a contribuire ad affossare un supporto ancora giovanissimo, che rischia di essere rimpianto negli anni a venire. Il cinema non produce oggetti °biodegradabili°, non vuole che la filiera uccida, dopo le sale, anche il magico dischetto.

 

Naturalmente molti film non meritano nemmeno i trailer o le filmografie, ma le grandi opere che segnano il cinema come atto di espressione artistica dotata di tempi propri, cioé tendenti a definire microcosmi di eternità (pensiamo anche a splendide edizioni di film come SPARTACUS o RAGING BULL) , non potranno mai ridursi ad un "file" che si ammassa sull'hard-disc di chi scarica senza capire il senso di ciò che fa, pronto per una veloce, stupida e superficiale visione e immediata cancellazione. Il download musicale ha una filosofia completamente diversa da quella dei film (ne parleremo a breve nella presente rubrica) e non è replicabile in nessun modo per il cinema. ALì di Cecchi Gori è uno dei massimi esempi di ciò che giustifica l'acquisto di un pezzetto di storia del cinema.
 

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ALì
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