RECENSIONE DVD ED EXTRA

LE DUE SORELLE
di Brian De Palma

USA 1972

Con Margot Kidder e Jennifer Salt

di Marco GROSOLI

 

Danielle conosce un uomo, se lo porta a casa, flirta con lui, lo uccide. Eppure, continua a negare l'evidenza davanti a tutto e a tutti, soprattutto alla giornalista (Collie) che abita nella casa di fronte, decisa a fare luce sulla questione. Ma anche a se stessa: Danielle imputa il fattaccio (l'ultimo di, a quanto pare, una intera serie) a sua sorella Dominique di cui invero non v'è traccia... gli sviluppi saranno imprevedibili.
Con il senno del poi, possiamo dire che questo è tra i primi di tutta una serie di sdoppiamenti di personalità che riempiono la filmografia di De Palma. Anzi, possiamo dire che Le due sorelle è il film spartiacque della sua carriera (puntualmente documentata negli extra del DVD): non più il De Palma tardo-sessantesco (in tutti i sensi) delle commedie stile Hi Mom!, ma il De Palma del thriller, dei barocchismi visivi, della sfida al Maestro Hitchcock sul suo stesso campo. Perciò, un film di imprescindibile interesse storico.
Mille omaggi e riferimenti hitchcockiani. Il “buon vicinato” voyeurista di La finestra sul cortile, il divano-bara di Nodo alla gola, i pedinamenti uguali a quelli de La donna che visse due volte... Ma, soprattutto, Psycho. Neanche tanto per lo sdoppiamento di Danielle, quanto per la struttura (un personaggio che crediamo essere il protagonista viene ammazzato sul più bello rendendo necessario un cambio di punto di vista), e per l'inusitata violenza degli accoltellamenti. Che De Palma estremizza fino ad arrivare al grandguignol, all'eccesso di sangue, all'horror (benché sia una definizione che gli va un po' stretta).
De Palma imbastisce tutta una serie di arzigogolati movimenti di macchina, scene ad effetto, virtuosismi di ripresa, per arrivare al cuore del paradosso della visione: l'enfasi barocca sul “chi guarda” (sottolineata anche dalla crudezza del sangue e delle carni divelte buttate in faccia agli spettatori) evocata da una cinepresa scatenata si ribalta sul legame d'acciaio tra chi guarda e chi è guardato. Già nei primi minuti di film vediamo un voyeur che guarda cupido una cieca che si sta spogliando, solo affinché, in seguito alla rivelazione che ciò non è che una candid camera televisiva, potessimo accorgerci di essere noi i veri voyeur. Collie spia Danielle e indaga sulle sue malefatte, e con questo tenta di marcare una distanza tra lei che guarda e l'oggetto della sua indagine, “il colpevole”, ma alla fine, con un geniale ennesimo ribaltamento che non sveliamo, questa distanza cade. Il detective rimira il divano contenente il cadavere con un netto senso di impotenza derivante dal fatto che mai esso potrà essere visibile: l'evidenza dell'atto (omicida, in questo caso) è sempre rimandata, mai perfettamente garantita, e dunque non è possibile distinguere una volta per tutte chi guarda da chi è guardato.
Il tutto, condito da un più che mai attuale sottotesto sul maschilismo “fallocentrico” intrinseco della visione, sull'ottica femminista e sui suoi limiti.
La Dolmen con questa edizione DVD regala una vera e propria boccata d'aria a chi è abituato agli scialbi passaggi televisivi di Le due sorelle. Finalmente la partitura sonora di Bernard Herrmann è in grado di martellare da par suo – ma non solo. Lo stile genialmente lezioso di De Palma è restituito alla originaria nitidezza delle sue forme, alla pulizia dei suoi arabeschi, alla ricercata violenza dei suoi colori – tutte cose che il supporto digitale permette di cogliere agevolmente, e che in altre condizioni di fruizione sarebbe più difficile.

DOLMEN

LE DUE SORELLE
di Brian De Palma