Sofia Taliani è una straordinaria
soprano che ha scelto di vivere a Venezia, ma ha un’anima senza frontiere,
che l’ha portata ad organizzare la “Soul Kitchen Music Feast”, dove
musicisti di ogni parte del mondo s’incontrano e si confrontano in un
melting pot sonoro stimolante e con pochi eguali in Italia.
“A
song for you”,
per voce a cappella e singolo ascoltatore, è l’originalissima idea proposta
dalla stessa Taliani alla Biennale e a Ivan Fedele, accolta con entusiasmo e
tradotta in realtà in occasione della definizione del programma di Biennale
Musica, 57° edizione. Gli incontri-concerto si sono svolti prima nella sede
di Ca’
Giustinian, quindi alle Tese dell’Arsenale.
Sofia ci accoglie in un piccolo spazio nella zona d’entrata delle Tese,
rigorosamente definito da un telo nero e dall’oscurità quasi totale, al suo
interno, che ne consegue: l’idea, infatti, è quella di lasciar spazio
all’immaginazione dell’“audience” e della stessa performer.
Si dialoga prima e dopo l’esecuzione del brano, che viene scelto randomly,
al momento, senza alcuna particolare pre-selezione, se non quella basata
sull’opzione italiano/straniero. Ascoltiamo Gershwin e una sua composizione
straordinaria e fortunatissima, di bellezza accecante,speziata con
reminescenze afro-spiritual così forti da creare un’atmosfera intensamente
bluesy all’interno della saletta.
La Taliani ci racconta, in assoluto relax, le reazioni del pubblico: un po’
come per l’“Edipo dei Mille” di Lemming Teatro e altre analoghe esperienze
one-to-one, forse sempre più spesso chieste e richieste da gente stanca
della mancanza di un vero contatto fisico nell’arte della Web-Era,
sono le più varie e le più impreviste, dal pianto, alla commozione,
all’intonazione di un contro-canto improvvisato, al semplice silenzio
meditativo. |