biennale arte 2013

il palazzo enciclopedico

 

55. ma esposizione internazionale d'arte

1.6-24.11

 

ILA - ISTITUTO LATINO AMERICANO

EL ATLAS DEL IMPERIO

Storia Nazionale/Narrazione celebrativa

 

di Gabriele FRANCIONI

L’Istituto Italo-Latino Americano, tradizionalmente supportato dal Goethe Institut e da fondi istituzionali nostrani, comunica, dall’ Isolotto dell’Arsenale, il senso di accumulazione come apertura ancora più marcata e definita rispetto alla Cina. Cominciamo quindi –dopo Costantino e Deller- a notare una diversificazione radicale tra gli approcci curatoriali: le dinamiche comunque autocelebrative dei primi due si trasformano nel desiderio di dialogo del “continente-Cina” e di quello sudamericano con l’ Europa-mater, segnatamente Italia e Germania.
I curatori Alfons Hug e Paz Guevara e la Commissioner Sylvia Irrazábal, nel concepire e allestire “El Atlas del Imperio”, hanno messo questa reciproca fertilizzazione culturale in primo piano e hanno scelto artisti che coerentemente incrociano matericità primaria, videoarte e fotografia. In primissimo piano, la costaricana Lucia Madriz, con prodotti della terra  disposti a formare installazioni ancestrali e vagamente esoteriche
- “Fiat Panic” e “Cielo,Tierra,Infierno”, con mais,semi e pietre a formare cerchi e suggerire simboli - e la boliviana Sonia Falcone, diventata star di questa Biennale grazie ai vasi di pietracotta riempiti di coni di spezie profumate e pigmenti policromi: in assoluto l’oggetto più fotografato e postato su Facebook. Molto bella anche la restituzione video di “The second and a half dimension”, del colombiano François Bucher, installazione realizzata nella meseta di Marcahuasi (Perù) inquadrando foreste di pietre che producono ombre antropomorfe, ancora una volta in una trance visiva che ricorda le premesse psichiche indotte dalle linee di cura suggerite da Massimiliano Gioni.
Il bellissimo spazio dell’ isolotto, aperto anche fisicamente su altri padiglioni (il profumo della Falcone arriva sino alla Lettonia), soffre però di una certa costipazione, cui si potrà rimediare riordinando i piccoli “loculi” riservati alle micro-installazioni non a terra, cui è spesso difficile accedere. I video, in particolare, richiedono ambiti più bui. Hanno esposto anche: Guillermo Srodek-Hart (Argentina), Juliana Stein (Brazil), León and Cociña (Chile), Humberto Díaz (Cuba), Michael Alvear and Patricio Andrade (Ecuador), Simón Vega (El Salvador), Marcos Agudelo (Nicaragua), Jhafis Quintero (Panama), Fredi Casco (Paraguay), David Zink Yi (Peru), Group Quintapata (Dominican Republic), Martin Sastre (Uruguay), Susana Arwas (Republic Bolivariana of Venezuela), insieme agli invitati Luca Vitone (Italy), Harun Farocki, Antje Ehmann (Germany / Brazil) e Christian Jankowski
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03/6/2013

 

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biennale arte 2013

il palazzo enciclopedico
01 giugno > 24 novembre 2013