biennale danza 2012
Shobana Jeyasingh Dance TooMortal Chiesa anglicana St. George's, San Vio, Venezia 14-16/6 h 19/20/21
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scheda / voto: 30/Lode |
Viaggio in navata nell’aldisotto Entriamo nella chiesa per assumere la posizione e il ruolo del coro, spalle all’altare, immersi nell’atmosfera di un rito sacro che si pone a commento di interrogazioni private sulla natura della spiritualità. Guardiamo il nostro lavorio interiore perché siamo rivolti verso i fedeli assenti, nostri doppi e sostituiti dai busti di sirena di sei giovani donne che emergono improvvisamente dalla metà oscura posta sotto il piano dei banchi e che non vedremo mai. Essa è il non-vedibile e il non oltrepassabile per le stesse danzatrici, che neppure entreranno nel corridoio centrale, fermate da un leggero telo bianco.
Sotto la vita,
letteralmente, v’è altro: il busto è il messaggero dinamico,
coreografico di ciò che accade “aldilà” e che non va interpretato,
ma solo immaginato o interrogato. Le sei danzatrici, anche per i movimenti
pensati dalla regista, formano un corpo unico e non hanno sguardo autonomo
quando il viso è rivolto verso di noi: sono la nostra anima, non entità
autonome. Vestite di un porpora ecclesiastico, indagano l’aldisotto
ed emergono da esso come da un mare-madre, generatore del Tutto. La
navata-nave, inoltre, restituisce l’immagine di forme che mimano il gesto
del rematore, impegnato a lavorare l’acqua. Le osserviamo quasi fossero
morphài pure, simboli, rimandi e non corpi dinamici.
Il viso di tutte
ruota poi in uno scatto di 90 gradi nell’istante in cui le gambe si piegano
sulla sommità del legno e, anticipate dall’avambraccio e dalla testa,
allineati, danno forma a un movimento di coreografia mai visto prima, che
descrive l’onda mentre scorre da sinistra a destra del nostro orizzonte
visivo. Casualmente veniamo a conoscenza di alcuni dati reali e raccogliamo informazioni verificabili (Cassiel è il sound designer che ha rivisitato “Tenebrae Responsories” di James Mac Millan, ovvero la musica ondivaga udita nella nostra trance visiva, mentre “Bharatanatyam” è il termine tecnico che dà nome alla tecnica basata sull’uso sincronico e ritmato degli spostamenti laterali delle danzatrici). Ciò che conta, peraltro, è ciò che non verificheremo mai e che giace sul fondo della metà oscura, negli spazi tra i banchi della chiesa. “Too Mortal” è la più alta visualizzazione coreografica delle nostre dinamiche interiori e uno dei momenti memorabili della Biennale Danza veneziana.
SHOBANA JEYASINGH DANCE (Gran Bretagna) TooMortal (prima assoluta) ideazione, coreografia, regia Shobana Jeyasingh, costumi Ursula Bombshell, sound artist Cassiel, commissionato da Dance Umbrella (Londra), la Biennale di Venezia, Dansens Hus (Stoccolma) nell’ambito di ENPARTS – European Network of Performing Arts, con il sostegno del Programma Cultura della Commissione Europea |
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biennale danza 2012
awakenings
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