biennale danza 2012

 

Shobana Jeyasingh Dance

TooMortal

Chiesa anglicana St. George's, San Vio, Venezia

14-16/6 h 19/20/21

 

di Gabriele FRANCIONI

scheda / voto: 30/Lode

Viaggio in navata nell’aldisotto

Entriamo nella chiesa per assumere la posizione e il ruolo del coro, spalle all’altare, immersi nell’atmosfera di un rito sacro che si pone a commento di interrogazioni private sulla natura della spiritualità. Guardiamo il nostro lavorio interiore perché siamo rivolti verso i fedeli assenti, nostri doppi e sostituiti dai busti di sirena di sei giovani donne che emergono improvvisamente dalla metà oscura posta sotto il piano dei banchi e che non vedremo mai. Essa è il non-vedibile e il non oltrepassabile per le stesse danzatrici, che neppure entreranno nel corridoio centrale, fermate da un leggero telo bianco.

Sotto la vita, letteralmente, v’è altro: il busto è il messaggero dinamico, coreografico di ciò che accade “aldilà” e che non va interpretato, ma solo immaginato o interrogato. Le sei danzatrici, anche per i movimenti pensati dalla regista, formano un corpo unico e non hanno sguardo autonomo quando il viso è rivolto verso di noi: sono la nostra anima, non entità autonome. Vestite di un porpora ecclesiastico, indagano l’aldisotto ed emergono da esso come da un mare-madre, generatore del Tutto. La navata-nave, inoltre, restituisce l’immagine di forme che mimano il gesto del rematore, impegnato a lavorare l’acqua. Le osserviamo quasi fossero morphài pure, simboli, rimandi e non corpi dinamici.
L’ingresso in St. George comporta di per sè l’avanzamento verso una nuova dimensione: il ghiaccio secco e le sottili lame di luce che lo tagliano spostano l’asse sensoriale oltre la mera performance, ponendoci in contatto diretto  con le nostre coreografie interiori, quelle danzate dalle interrogazioni sull’oltre-vita. Improvvisamente e in sequenza fanno capolino dagli spazi fra i banchi, recintati da una garza perimetrale che sembra descrivere la larga geometria di un altare , teste e busti di ragazze-icona. Iniziano seguendo spostamenti orizzontali lungo le strette vasche definite dai bordi lignei delle sedute, quindi fanno avanzare braccia e mani sul piano dei banchi, ora accarezzato come un foglio liquido, ora ghermito come un remo.

Il viso di tutte ruota poi in uno scatto di 90 gradi nell’istante in cui le gambe si piegano sulla sommità del legno e, anticipate dall’avambraccio e dalla testa, allineati, danno forma a un movimento di coreografia mai visto prima, che descrive l’onda mentre scorre da sinistra a destra del nostro orizzonte visivo.
Procedendo nell’investigazione di limiti e soglie, in una seconda fase le ballerine-sirene si azzardano a immergere sezioni di braccio nell’insondabile vastità del corridoio di mezzo, seguendo l’arco così descritto con la metà superiore del corpo, mentre lo sguardo permane in una fissità estatica. Il mare-madre sembra dare risposte, poiché in un terzo momento assistiamo all’epifania del contatto fisico. Accade che le braccia si cerchino, si trovino, descrivano quindi volute ad intreccio in cui la tensione muscolare si scioglie nell’ipotesi di un abbraccio che non ci è dato vedere.

Casualmente veniamo a conoscenza di alcuni dati reali e raccogliamo informazioni verificabili (Cassiel è il sound designer che ha rivisitato “Tenebrae Responsories” di James Mac Millan, ovvero la musica ondivaga udita nella nostra trance visiva, mentre “Bharatanatyam” è il termine tecnico che dà nome alla tecnica basata sull’uso sincronico e ritmato degli spostamenti laterali delle danzatrici). Ciò che conta, peraltro, è ciò che non verificheremo mai e che giace sul fondo della metà oscura, negli spazi tra i banchi della chiesa.

“Too Mortal” è la più alta visualizzazione coreografica delle nostre dinamiche interiori e uno dei momenti memorabili della Biennale Danza veneziana.

 

SHOBANA JEYASINGH DANCE (Gran Bretagna) TooMortal (prima assoluta) ideazione, coreografia, regia Shobana Jeyasingh, costumi Ursula Bombshell, sound artist Cassiel, commissionato da Dance Umbrella (Londra), la Biennale di Venezia, Dansens Hus (Stoccolma) nell’ambito di ENPARTS – European Network of Performing Arts, con il sostegno del Programma Cultura della Commissione Europea

SITO UFFICIALE

 

biennale danza 2012

awakenings
08 giugno > 24 giugno 2012