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The Moving People Machine
I workshop di Arsenale della Danza 2012 hanno avuto un chiaro fulcro
rituale pagano, destinato ad essere ripreso e sviluppato durante il festival
(08 – 24
giugno).
Al loro interno, poi, si è segnalato il focus brasiliano, annunciato
dalla presenza di quasi una decina di ballerini connazionali di Ismael Ivo e
ribadito dal ruolo centrale, quasi pivotale, del laboratorio tenuto
da Maria Thais e Wellington Campos (metà marzo).
L’idea centrale di questi affascinanti Risvegli – Awakenings,
che ci hanno guidato per quattro mesi sino a quella che sarà una vera e
propria celebrazione collettiva cittadina condivisa, è stata infatti quella
di portare letteralmente il pubblico sul palco, permettendogli di
condividere il terreiro di un candomblè laico officiato da sciamani
di volta in volta indiani, bahiani, giapponesi
o thailandesi.
Mai si erano viste
file di gente arrivare quasi fino all’entrata principale dell’Arsenale e
mai avevamo assistito a una vera e propria lezione di danza bollywoodiana
estesa a bambini e anziani, trascinati fin sulle assi del Teatro Piccolo
dalla coazione a ripetere ipnoticamente ritmi e gestualità
indiani.
Insomma, mai l’esplicita domanda di
partecipazione di Ivo aveva prodotto una risposta così chiara da parte dei
veneziani,
residenti o studenti che fossero.
Gabriele Francioni
Le sei lezioni aperte.
I danzatori dell’Arsenale della Danza 2012 sono:
Patrícia Bergantin, Giulia Brenzan, Elisa Capecchi, Marina Cervo, César
Dias Cirqueira, Martina Fasano, Giampaolo Gobbi, Arianna Henry, Tunai Denise
Jones, Malcolm Matheus, Stefano Marletta, Jane Alison McKinney, Ariadne
Mikou, Antonio Nicastro, Guilherme Nunes, Giuseppe Paolicelli, Domenico
Russo, Valentina Schisa, Paula Sousa, Leilane Teles, Felipe Torquatto, Lucas
Valente, Richard Villaverde, Elisabetta Violante, Miles Edward Yeung.

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