Leone d’oro alla carriera all’ultimo Festival
Internazionale di Danza Contemporanea della Biennale
di Venezia nel 2010, William Forsythe è un artista
che non cessa di interrogarsi sui processi della danza, la sua struttura e
la sua dinamica. Anche gli ormai celebri “oggetti
coreografici”, esposti nelle gallerie e nei musei di
tutto il mondo, sono uno degli strumenti di questa
indagine. A Venezia, l’artista newyorchese, porterà, in prima per l’Italia,
l’installazione coreografica Nowhere and everywhere
at the Same Time, nello spazio delle Artiglierie
dell’Arsenale da domani 15 giugno, a partire dalle ore
19.00. Lo spettacolo replicherà il 16 e 17 giugno, e di
nuovo il 22, 23 e 24 giugno.
“Dal momento che danza e coreografia sono due pratiche differenti, è
possibile per la coreografia - si chiede Forsythe -
esprimere i suoi principi e i suoi concetti in
assenza del corpo?” è per rispondere a questo interrogativo
che sono nati i suoi molteplici oggetti coreografici,
oggetti che comunque non sostituiscono il corpo,
semmai rappresentano “un luogo alternativo per capire
dove risiedono la creazione e l’organizzazione del movimento”, un altro modo
di esprimere il pensiero coreografico. Nowhere and
everywhere at the Same Time, presentato per la prima
volta a New York nel 2005, quindi a Dresda e a
Francoforte nel 2007, alla Tate Modern di Londra nel 2009 e all’Arts
Festival di Taipei lo scorso anno, arriva ora alla
Biennale di Venezia. Invaderà gli spazi delle
Artiglierie dell’Arsenale con le sue centinaia di pendoli appesi a
sottili fili metallici, oscillanti sotto la spinta dei
movimenti del danzatore Brock Labrenz, teso
all’esplorazione della forza di gravità e delle
potenzialità cinetiche di questo ambiente.
Contemporaneamente al debutto di Forsythe, sono in scena per l’8. Festival
Internazionale di Danza Contemporanea altri 4 spettacoli:
fino a domenica 17 giugno alle Corderie dell’Arsenale
(ore 14.00 > 17.00) replica il particolarissimo
spettacolo che si svolge “a tu per tu” con il pubblico,
ovvero 1por1praum, della formazione brasiliana Balé Teatro
Castro Alves di Salvador di Bahia, protagonista,
sempre fino a domenica, anche di A quem possa
interessar, con le musiche dal vivo di una acclamata cantante, Badi Assad.
Al Teatro Piccolo Arsenale (ore 22.00) va in scena
fino a domani 15 giugno l’ultima replica di We saw Monsters, della performer
islandese Erna Ómarsdóttir, mentre nello spazio
singolare della Chiesa di Saint George a San Vio, fino a
sabato 16 giugno, si potrà assistere all’intima riflessione
sulla fragilità dell’uomo, intitolata TooMortal, di
Shobana Jeyasingh.
Sempre domani 15 giugno, alle 16.00 a Ca’ Giustinian (ingresso libero fino
ad esaurimento posti), il neo direttore del Settore
Musica della Biennale di
Venezia, Ivan Fedele, terrà un incontro sul tema del “corpo musicale”.
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