Venezia, 28 giugno 2012 – Si è concluso domenica 24
giugno l’8. Festival Internazionale di Danza Contemporanea, diretto da
Ismael Ivo, con 10.262 spettatori che in 17 giorni hanno affollato gli
spettacoli proposti, ma anche le tavole rotonde, le conferenze, gli incontri
organizzati nella sede storica della Biennale, Ca’ Giustinian.
“Ogni anno - afferma il Presidente Paolo Baratta - la Danza alla Biennale fa
un passo avanti: nell’articolazione delle iniziative, nella qualità
dell’Arsenale della Danza e dei suoi giovani danzatori, nel rapporto col
pubblico. Quest’anno il Festival coincide con l’inaugurazione del Quarto
palcoscenico, con il quale dilatiamo ad un pubblico sempre più vasto la
conoscenza del nostro lavoro e di tanti artisti che convergono alla Biennale
stimolati dall’utilità e dal piacere degli incontri che qui si realizzano”.
A partire da oggi, infatti, il Festival continua sul web con il
Quarto palcoscenico: chi non avesse ancora visto Biblioteca del
corpo, la coreografia di Ismael Ivo con i danzatori dell’Arsenale della
Danza, o volesse curiosare fra le 20 brevi performance proposte nella
Maratona dell’inaspettato, lo spazio “off” del Festival che propone realtà
meno note al grande pubblico, potrà farlo collegandosi al sito della
Biennale dove troverà la versione integrale dei due avvenimenti.
E ancora: sul Quarto palcoscenico, la nuova scena virtuale dei settori dello
spettacolo dal vivo della Biennale di Venezia, sarà possibile vedere per la
prima volta o rivedere alcuni dei momenti salienti del Festival e tutti i
suoi protagonisti con interviste, sintesi dalle conferenze e degli incontri
con il pubblico, making of e brevi momenti dagli spettacoli in programma.
Dalla premiazione con il Leone d’oro alla carriera, uno dei momenti più alti
del Festival, a Sylvie Guillem, danzatrice impareggiabile “con cui la
Biennale ha riportato al centro lo strumento fondamentale del discorso
coreografico, l’argilla su cui si modella l’atto coreutico” (El País),
all’incontro con un maestro della coreografia internazionale come William
Forsythe; dalla conferenza sulla danza brasiliana oggi con la giornalista
Helena Katz alla lezione su corpo e rito con un vero sciamano della danza
come il coreografo beninese Koffi Kôkô e tanto altro ancora.
Il Festival ha presentato 5 spettacoli in prima mondiale con Wim
Vandekeybus, Shobana Jeyasingh, Erna Ómarsdóttir, Virgilio Sieni e Ismael
Ivo, portando a Venezia stampa, media e direttori dei principali festival,
rafforzando il ruolo internazionale di Venezia per la danza. Sono giunti a
Venezia giornalisti e critici dalla Spagna (El País, Canarias 7), dalla
Germania (Berliner Tagesspiegel, Berliner Zeitung), dalla Gran Bretagna (The
Guardian), dalla Francia (L’Humanité), dall’Austria (Kronen Zeitung, Kleine
Zeitung, Falter Magazine, Tanz.at<http://Tanz.at>), dalla Svezia (Dans
Tidningen) dagli Stati Uniti (Dance Magazine, Los Angeles Times) dal Belgio
(De Morgen, De Staandard) e dal Brasile (O Estado de Sao Paulo). Anche in
Italia il Festival di danza della Biennale ha trovato ampio spazio sulle
pagine dei maggiori quotidiani nazionali e locali, sulle radio e sui tg
nazionali e regionali, accendendo i riflettori su questa disciplina. |