biennale danza 2012

Awakenings
Direttore Ismael Ivo
Venezia, 8 > 24 giugno 2012
 

in conclusione

MARATHON OF THE UNEXPECTED

Teatro Piccolo Arsenale 24/6 H. 15.00 > 20.00

Si avvia alla conclusione l’8. Festival Internazionale di Danza Contemporanea della Biennale di Venezia che, dopo il trionfo di Sylvie Guillem, riserva ancora i più bei nomi della coreografia contemporanea: mentre prosegue alle Artiglierie dell’Arsenale la suggestiva installazione di William Forsythe, Nowhere and Everywhere at the Same Time, e booty Looting del fiammingo Wim Vandekeybus replica al Teatro alle Tese, la giornata finale del Festival, domenica 24 giugno, vedrà in scena al Teatro Piccolo Arsenale la Marathon of the unexpected. Sono 20 performance che compongono lo spazio “off” del Festival destinato a proposte innovative, in scena in una vera e propria maratona non-stop dalle 15.00 alle 20.00. Da soli, in coppia o in ensemble, i 20 progetti che verranno presentati sono stati scelti dal direttore Ismael Ivo, tra gli oltre 150 pervenuti, secondo il criterio dell’originalità e della qualità. Dei brevi spettacoli coreografici, da un minimo di 7 a un massimo di 15 minuti, 11 saranno interpretati da formazioni italiane e 9 da gruppi stranieri provenienti da Cuba, Stati Uniti, Giappone, Germania, Svizzera, Messico, Francia. Grecia, Israele.

Sul palcoscenico del Teatro Piccolo Arsenale, fra installazioni, performance, multimedialità ed esibizioni di danza pura, si alterneranno: la compagnia Ere.Bistoury, ovvero uno “spazio di rivoluzione scenica” (espacio de revoltillo escenico) in cui confluiscono artisti di diversa provenienza sotto la guida del cubano Alexey Taran, dal 2007 residente a Miami, dopo una lunga esperienza tra il Balletto Nazionale di Cuba e compagnie venezuelane e cubane; Atelier Teatro Danza, singolarmente formata da danzatrici tutte giapponesi ma residenti a Londra e una coreografa italiana, la veneta Marianna Batelli; Lorenzo Meid Pagani, che dalla breakdance evolve verso la danza contemporanea con la compagnia di Sisina Augusta; l’artista israeliano residente in Germania Oren Lazovski; la compagnia svizzera tutta al femminile Cie Slant di Doris Heusser; la coreografa Pilar Gallegos, di Città del Messico, dove studia al Conservatorio di Danza e muove i primi passi con la compagnia Movimento Perpetuo, da 4 anni residente in Italia; il collettivo italiano 7/8 chili, che aggrega giovani artisti, educatori e operatori sociali; Francesco Schiavulli, autore di installazioni multimediali che indagano l’identità umana e le emozioni; Colaps, formazione nata nel 2010 dall’incontro dei due coreografi e danzatori Maurizio Mauro e Sara Santoro con il regista Marco Di Stefano; ancora da Venezia Laura Boato con Indaco, ovvero “Indomite incursioni di danza e arte contemporanea”; Nathalie Larquet, francese attualmente residente ad Amsterdam, educata al centro di Rossella Hightower di Cannes e interessata alla confluenza fra danza e altre arti; Angelidou Polyxeni dalla Grecia, che integra in singolari performance i suoi interessi tra architettura, scenografia e danza; Margherita Pirotto, originaria di Padova; Barbara Stimoli, attiva nella compagnia Arearea di Roberto Cocconi, poi con la compagnia TPO e infine con La Badini collettivo perforante; le due danzatrici giapponesi Reiko Okada e Noriko Sasaki, interpreti di una installazione coreografica opera dell’artista visiva Yukikoh Okura; EmoX Balletto, la neonata formazione di Beatrice Paoleschi, già danzatrice per il Balletto di Toscana e Micha Van Hoeke; Maktub noir, ensemble fondato nel 2007 da Pietro Pireddu e Valentina Fruzzetti; l’italianissima compagnia Shuko, che nel nome dichiara la sua passione per il Giappone e le atmosfere manga; The very secret dance society di Raffaele Irace, formatosi tra l’Accademia del Teatro Nuovo di Torino e il Rudra di Béjart a Losanna, e già all’attivo come interprete di coreografie di Mats Ek, William Forsythe, Carloyn Carlson, Jacopo Godani; infine, Cie Tango ostinato, compagnia fondata a Parigi nel 2008 dalla padovana Claudia Miazzo, formatasi in Francia e già all’attivo con Aterballetto, e il danzatore franco-marocchino Jean Paul Padovani con l’intento di integrare in un prodotto artistico originale il ballo argentino con la coreografia contemporanea.
 

Ingresso libro fino ad esaurimento posti

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