Si avvia alla conclusione l’8. Festival Internazionale di
Danza Contemporanea della Biennale di Venezia che, dopo il trionfo di Sylvie
Guillem, riserva ancora i più bei nomi della coreografia contemporanea:
mentre prosegue alle Artiglierie dell’Arsenale la suggestiva installazione
di William Forsythe, Nowhere and Everywhere at the Same Time, e booty
Looting del fiammingo Wim Vandekeybus replica al Teatro alle Tese, la
giornata finale del Festival, domenica 24 giugno, vedrà in scena al Teatro
Piccolo Arsenale la Marathon of the unexpected. Sono 20 performance che
compongono lo spazio “off” del Festival destinato a proposte innovative, in
scena in una vera e propria maratona non-stop dalle 15.00 alle 20.00. Da
soli, in coppia o in ensemble, i 20 progetti che verranno presentati sono
stati scelti dal direttore Ismael Ivo, tra gli oltre 150 pervenuti, secondo
il criterio dell’originalità e della qualità. Dei brevi spettacoli
coreografici, da un minimo di 7 a un massimo di 15 minuti, 11 saranno
interpretati da formazioni italiane e 9 da gruppi stranieri provenienti da
Cuba, Stati Uniti, Giappone, Germania, Svizzera, Messico, Francia. Grecia,
Israele.
Sul palcoscenico del Teatro Piccolo Arsenale, fra installazioni,
performance, multimedialità ed esibizioni di danza pura, si alterneranno: la
compagnia Ere.Bistoury, ovvero uno “spazio di rivoluzione scenica” (espacio
de revoltillo escenico) in cui confluiscono artisti di diversa provenienza
sotto la guida del cubano Alexey Taran, dal 2007 residente a Miami, dopo una
lunga esperienza tra il Balletto Nazionale di Cuba e compagnie venezuelane e
cubane; Atelier Teatro Danza, singolarmente formata da danzatrici tutte
giapponesi ma residenti a Londra e una coreografa italiana, la veneta
Marianna Batelli; Lorenzo Meid Pagani, che dalla breakdance evolve verso la
danza contemporanea con la compagnia di Sisina Augusta; l’artista israeliano
residente in Germania Oren Lazovski; la compagnia svizzera tutta al
femminile Cie Slant di Doris Heusser; la coreografa Pilar Gallegos, di Città
del Messico, dove studia al Conservatorio di Danza e muove i primi passi con
la compagnia Movimento Perpetuo, da 4 anni residente in Italia; il
collettivo italiano 7/8 chili, che aggrega giovani artisti, educatori e
operatori sociali; Francesco Schiavulli, autore di installazioni
multimediali che indagano l’identità umana e le emozioni; Colaps, formazione
nata nel 2010 dall’incontro dei due coreografi e danzatori Maurizio Mauro e
Sara Santoro con il regista Marco Di Stefano; ancora da Venezia Laura Boato
con Indaco, ovvero “Indomite incursioni di danza e arte contemporanea”;
Nathalie Larquet, francese attualmente residente ad Amsterdam, educata al
centro di Rossella Hightower di Cannes e interessata alla confluenza fra
danza e altre arti; Angelidou Polyxeni dalla Grecia, che integra in
singolari performance i suoi interessi tra architettura, scenografia e
danza; Margherita Pirotto, originaria di Padova; Barbara Stimoli, attiva
nella compagnia Arearea di Roberto Cocconi, poi con la compagnia TPO e
infine con La Badini collettivo perforante; le due danzatrici giapponesi
Reiko Okada e Noriko Sasaki, interpreti di una installazione coreografica
opera dell’artista visiva Yukikoh Okura; EmoX Balletto, la neonata
formazione di Beatrice Paoleschi, già danzatrice per il Balletto di Toscana
e Micha Van Hoeke; Maktub noir, ensemble fondato nel 2007 da Pietro Pireddu
e Valentina Fruzzetti; l’italianissima compagnia Shuko, che nel nome
dichiara la sua passione per il Giappone e le atmosfere manga; The very
secret dance society di Raffaele Irace, formatosi tra l’Accademia del Teatro
Nuovo di Torino e il Rudra di Béjart a Losanna, e già all’attivo come
interprete di coreografie di Mats Ek, William Forsythe, Carloyn Carlson,
Jacopo Godani; infine, Cie Tango ostinato, compagnia fondata a Parigi nel
2008 dalla padovana Claudia Miazzo, formatasi in Francia e già all’attivo
con Aterballetto, e il danzatore franco-marocchino Jean Paul Padovani con
l’intento di integrare in un prodotto artistico originale il ballo argentino
con la coreografia contemporanea.
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