biennale architettura 2012 common ground
13. mostra internazionale di architettura 29 agosto > 25 novembre 2012
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BIENNALE ARCHITETTURA 2010 12. EDIZIONE 29 agosto/21 novembre 2010 Giardini, Arsenale, Centro Storico
AtmosphEthics – Out there people meet in architecture – Less is more, more or less.
Comunque la si voglia
definire, la Biennale
di Sejima sigla, ancor più di quella betskyana, una forte linea di
discontinuità col recente passato (2004, “Metamorph”, ad esempio). Non si
era mai visto un Leone d’Oro coraggioso e tempisticamente perfetto come
quello assegnato alla partecipazione nazionale del Bahrein, che
tratta, in qualche modo, di Culture Refugees, assimilabili in qualche
modo ai Climate Refugees. Tocchiamo poli etici - il Bahrein, Mumbai, l’Iran - avendo il tempo di meditare in between: come voleva Sejima, siamo in un parco politico e collettivo, ma con aree d’isolamento e meditazione. Ecco allora che l’altra grande epifania etica si materializza nella grande sala del Mumbai Studio, presente con “Work Place”, una riproduzione accumulativa, meticolosamente infinita dello Studio Mumbai inteso come spazio fisico, tra plastici lignei di travi appoggiate su casseformi - ritorna l’equilibrio precario annunciato da Ensamble Studio - oggettistica varia e riproduzioni dei progetti e dei dati sulle competenze collaborative, che mettono miracolosamente in rapporto sinergico falegnami, architetti, ingegneri e muratori. La Cardiff mette alla prova le possibilità di ricreare, in una specie di ovale, un’architettura di suoni, ovvero un volume plasmato dal suono proveniente da varie posizioni, quelle di 40 casse acustiche destinate a riprodurre le voci di altrettanti esecutori, impegnati nel canto di “Spem in alium” di Thomas Tallis, ricampionato e spazializzato. Si tratta in pratica di una sonata per 40 casse da impianto stereo: un coro insieme agli strumenti, l’intera partitura divisa, sezionata e ogni pezzo affidato ad una cassa. La peculiarità è che il visitatore viene a trovarsi nella posizione di (ciasc)uno degli esecutori di questa affascinante composizione rinascimentale. Berger & Berger presentano «Ça va, a prefabricated movie theater», sorta di cinematografo smontabile impegnato nella proiezione di film francesi, 6 ore al giorno. Anche questo un luogo di ritrovo e di raccoglimento nel Parco di Sejima. L’altra menzione speciale all’Arsenale è invece per i cinesi Amateur Architects, che hanno portato in mostra una costruzione archetipale del loro Paese: una cupola fatta di assi di legno, ottenuta incrociando quattro assi secondo una ritmica costruttiva condivisa dalla popolazione. è una semplice tecnica che adoperano tutti in Cina. Nel loop Atmosf/Ethics, è ancora il momento dell’impegno, quando ci soffermiamo davanti alle fotografie della città iraniana di Isfahan, presentata con grande semplicità. In un altro spazio osserviamo disegni molto curati di edilizia popolare. 10 ottobre 2010 |
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biennale architettura 2012
common ground
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