L'ULTIMO BACIO
sceneggiatura di Gabriele Muccino


Nero.
Sentiamo la voce fuori campo di CARLO:

VOCE CARLO FUORI CAMPO
TRENT'ANNI TRA UN MESE. LAUREATO. LAVORO INVIDIABILE. BELL'ASPETTO. A CASA TUTTI BENE.

1 - STRADA. AUTO CARLO. INT. NOTTE.

Ci appaiono CARLO e GIULIA. Lui ha circa trent'anni, lei è appena più giovane
Sono in auto. E' notte. Fuori sta piovendo e i tergicristalli puliscono a fatica il parabrezza.

GIULIA
(Lo guarda) A che pensi?

CARLO
(La guarda per un istante e quindi torna a guardare avanti) Alla faccia che faranno…

2 - VILLETTA ANNA. GIARDINO. EST. NOTTE.

Ci appare una bella villetta con giardino, in un quartiere residenziale della città.
Continua a piovere. La m.d.p. parte alta e si abbassa verso una delle finestre della casa.

VOCE CARLO FUORI CAMPO
(Cont.) …STATE INSIEME DA TRE ANNI.
HAI PENSATO CHE FOSSE LA DONNA DELLA TUA VITA E LE HAI CHIESTO DI ANDARE A VIVERE INSIEME.
E ALLORA SONO PASSATI I PRIMI TEMPI.
CHE PASSANO SEMPRE, PRIMA O POI.

Raggiungiamo una finestra ed entriamo in casa attraversando il vetro.
La m.d.p. percorre il corridoio e avanza verso il soggiorno.

VOCE CARLO FUORI CAMPO
(Cont.) AD UN CERTO PUNTO, NON E' UN PENSIERO CARINO, HAI INIZIATO AD ANNOIARTI.
HAI SENTITO CHE TI INIZIAVA A MANCARE QUALCOSA.

La m.d.p entra attraverso la porta nel soggiorno della casa.
Ci appaiono CARLO, GIULIA e i rispettivi genitori. Stanno cenando intorno al tavolo.

ANNA ed EMILIO sono i genitori di GIULIA.
LUIGI e SARA, quelli di CARLO.

VOCE CARLO FUORI CAMPO
MA COS'ERA?

La m.d.p. si ferma sui visi di Carlo e Giulia.

GIULIA
Abbiamo una cosa da dirvi

I genitori li guardano.

VOCE CARLO FUORI CAMPO
COS'ERA CHE HA INIZIATO A MANCARTI?
GIULIA
Aspettiamo un bambino…

Un silenzio. Anna, resta senza fiato.

ANNA
(Alla figlia, guardandola negli occhi, con la voce che le viene a mancare) Dio mio amore questa è una cosa bellissima! (Si rivolge agli altri, rimasti invece completamente inebetiti) Che fate con quelle facce da scemi?! Dobbiamo festeggiare!!!!

Scatta in piedi e si abbraccia con la figlia.

ANNA
Ho il cuore che batte forte! (Si stacca dall'abbraccio e si rivolge agli altri) Dobbiamo brindare!!!

Va veloce verso la cucina.

ANNA
Torno subito! Non dite niente senza di me!

SARA
Io l'avevo capito

GIULIA
Si?

SARA
(Sorride a tutti e due) Sarà un'esperienza bellissima…

LUIGI
(Al figlio) Oh, questo è il primo vero grande giro di boa della tua vita…

CARLO
(Annuisce) Lo so

GIULIA
(Sorride al padre) E te non dici niente, papà?

Emilio la guarda.

EMILIO
(Sorride) Ho bisogno ancora di qualche minuto per metabolizzare…

GIULIA
Dimmi almeno che sei contento…

EMILIO
Sono contento se sei contenta…

GIULIA
(Sorride) E io sono contenta! Sono contentissima!

LUIGI
E' contentissima!

EMILIO
(Confuso sorride) E allora sono contento anch'io…

SARA
Dobbiamo organizzare le nozze!

LUIGI
E certo che dobbiamo organizzarle!

CARLO
(Guarda il padre) Non lo so se ci sposiamo

SARA
Come non lo sai?!

GIULIA
In realtà ci stiamo ancora pensando

CARLO
Conviviamo già da un pezzo, che cambierebbe sposandosi?

SARA
Il matrimonio è anche un modo per tutelare questo figlio

CARLO
(Ai genitori) Voi due vi siete separati quando avevo tre anni. Mi avete comunque tutelato…



ANNA
(Viene verso la tavola con una bottiglia di spumante in mano) Sono riuscita a trovare soltanto un po' di spumante che non è neanche tanto freddo. Ma a noi che ce ne importa? Non ce ne importa proprio niente se è freddo oppure no! (Li raggiunge e porge la bottiglia al marito) Giusto amore? Stappi te? (Agli ospiti) Io sono sempre stata una schiappa a stappare! Specialmente in queste occasioni!

Prende un bicchiere con del vino e lancia il contenuto nel vaso di una pianta. Quindi guarda emozionata i due ragazzi.

ANNA
Alla vostra!

SARA
E a chi ci chiamerà nonni!

Emilio stappa la bottiglia. Un gran botto. Anna salta spaventata e guarda la figlia. Il bicchiere vuoto sospeso a mezz'aria. La m.d.p. si avvicina veloce al suo viso.

ANNA
E che, divento nonna anch'io?! (Cerca di sorridere e si mette una mano sul petto) O madonna che colpo! E chi c'aveva pensato?!

Musica.
Nero.

Titoli

L'ultimo bacioI titoli di testa scorrono alternandosi a foto nuziali. Partiamo da antichi dagherrotipi e, man mano, attraverso una lunga sequenza in cui ci appaiono decine di foto con sposini sorridenti in direzione degli obiettivi, arriviamo ai nostri giorni.

3 - VILLETTA ANNA. INGRESSO. EST. NOTTE.

Siamo in casa di Emilio. Lui e Anna sono in finestra. Salutano Sara, Luigi, Giulia e Carlo che entrano in auto e partono. Tre auto in tutto. Quella di Luigi, quella di Sara e quella di Carlo e Giulia.

ANNA
(Osservando la figlia e salutandola con la mano) …Perché adesso mi sento depressa? Non c'è niente da essere depressi, no?

EMILIO
(Guardando fuori) Te lo ricordi come reagì tua madre quando le dicemmo di essere in attesa di Giulia?

ANNA
Si vede che non aveva paura di invecchiare, mia madre…

EMILIO
(Con una leggera ironia) Il cerotto per non andare in menopausa non sapeva neanche che fosse

ANNA
Vuoi vedermi diventare vecchia prima del previsto?!

EMILIO
Sei una donna di mezz'età. Non sei vecchia

ANNA
Saranno dieci anni che mi dici che sono di mezz'età! Quando i nostri erano come noi, pensavamo che fossero vecchi…

EMILIO
Si vede che ci sbagliavamo

Rientra. Anna resta spiazzata fuori l'ingresso.

4 - AUTO CARLO. INT. NOTTE.

Carlo e Giulia sono in auto. Sta ricominciando a piovere. I tergicristalli puliscono la pioggia dal parabrezza.

GIULIA
Tua cugina non è più tornata come prima

CARLO
Mia cugina ha un'altra costituzione

GIULIA
E Silvia?

CARLO
Silvia sta al secondo figlio. E anche lei ha un'altra costituzione

GIULIA
E' diventata una barca

CARLO
Ha partorito da neanche un mese

GIULIA
Come prima non ci torna più. Solo cinque su dieci ci tornano. Io chi sarò? Una delle cinque o la sesta sfigata che diventa una barca? E se divento come lei e non ti piaccio più?

CARLO
(La guarda) Tu mi piacerai sempre.

GIULIA
Si?

CARLO
Si. Col sedere come una mongolfiera, i chili di cellulite e le crisi di insicurezza. Tu mi piacerai sempre…

Lei lo guarda.
Si sporge verso di lui e lo bacia.

GIULIA
Madonna quanto sei bello! Ma che ho fatto io per meritarmi questo?!

Carlo sorride e l'auto sfreccia via.

5 - VILLETTA ANNA. CAMERA DA LETTO. INT. NOTTE.

ANNA è seduta alla sua toletta. Si sta struccando delicatamente il viso. Ad ogni passaggio del cotone, i suoi occhi si stingono di nero. Alle sue spalle vediamo Emilio guardare la televisione.

ANNA
Sto diventando brutta…

Emilio sta seguendo un vecchio film d'amore in bianco e nero. Lei si ferma e lo guarda attraverso lo specchio.

ANNA
(Una pausa) Hai sentito che ho detto?

EMILIO
(Seguendo il film) Si

ANNA
(Si gira verso lui e lo guarda) Puoi spegnere almeno la televisione quando ti parlo?!

EMILIO
Perché?

ANNA
Perché non parliamo mai.

EMILIO
Non è vero

ANNA
Ti ho chiesto di spegnere!

Emilio la guarda.

ANNA
Che senso ha avuto tutto questo nostro matrimonio?

EMILIO
Ti prego non ricominciare anche stasera!

ANNA
Stasera è successa una cosa tremenda!
Ho invidiato mia figlia perché la sua vita è ancora all'inizio, perché il suo uomo la guarda ancora con quello sguardo e perché è ancora così lontana dalla profonda noia degli anni che passano tutti uguali! Ma tu che ne sai?! Tu che te ne stai lì con la stessa faccia da quando ti conosco! Che ne sai?!

EMILIO
Nulla. Non ti ascolto, non ti vedo, non mi prendo cura di te, penso solo al mio lavoro e guardo solo il mio ombelico

ANNA
Non farmi il verso

EMILIO
Sei monotona e ripetitiva

ANNA
Devo aver preso da te!

EMILIO
Io lo sono con chi non mi dà stimoli!

ANNA
E io non te ne darei!

Emilio la guarda.

ANNA
Ah!

EMILIO
(Imitandola) Ah!

ANNA
Questa è bella!

EMILIO
E' bella davvero!

ANNA
Proprio tu mi parli di stimoli! Tu che sarà una vita che hai smesso di guardarmi!

EMILIO
Avrò smesso di trovare qualcosa di bello da vedere!

ANNA
(Urla) Zitto!

EMILIO
Inizia te col stare zitta! Sei te che hai iniziato!

ANNA
Quando mi parli così ti odio!

EMILIO
E io ti odio quando mi dici di odiarmi!

ANNA
Fantastico!

EMILIO
Siamo la coppia perfetta!

Alza ulteriormente il volume del televisore e Anna si gira di scatto verso lo specchio.

ANNA
(Urla tra i denti) Dio quanto sono infelice!



6 - CASA CARLO. BAGNO. INT. NOTTE.

Giulia e Carlo sono nel bagno. Lei si sta lavando i denti mentre lui, appoggiato con la schiena al muro, la guarda.

CARLO
Dobbiamo continuare a fare la vita di sempre…

GIULIA
E noi la faremo!

CARLO
Le cose invece potrebbero cambiare

GIULIA
Quello dipende da noi

CARLO
Mi devi promettere che non finiremo per uscire solo il sabato pomeriggio, che non smetteremo di vederci con i nostri amici, che non ci rattristeremo ogni sera davanti al televisore…

GIULIA
(Si volta e lo guarda negli occhi) Che non ci incupiremo, non invecchieremo col rimpianto delle cose non fatte e non aspetteremo nella monotonia della nostra vita familiare che la vita ci sfugga via! (Sorride) Quante volte ancora me lo vuoi ripetere?

CARLO
Tu hai le tue fisse e io le mie

GIULIA
Se io ti chiedessi di promettermi di non diventare mediocre come tanti uomini sposati, di non lasciare la tavoletta del bagno sempre alzata, di non guardare le altre donne sedute ai tavoli dei ristoranti, di non farti mai un'amante e di non dimenticarti di me mai. Mai in tutta la vita, neanche tra trent'anni. Che mi diresti? Mi diresti che posso stare tranquilla, no? E io ti dico la stessa cosa. Devi stare tranquillo.

Una pausa. Giulia lo bacia sulla bocca lasciandogli il segno del dentifricio.

GIULIA
Andrà tutto bene. Vedrai.

7 - VILLETTA ANNA. CAMERA DA LETTO. INT. NOTTE.

ANNA è distesa nel letto accanto al marito. Lui sta leggendo girato su un fianco. Lei invece osserva il soffitto. In silenzio.
La m.d.p. li inquadra a piombo dall'alto. Ci abbassiamo lentamente verso di loro. Ci fermiamo sul loro piano a due.

ANNA
(Dopo qualche momento di silenzio) Io ti ho tradito

Si volta verso Emilio. Lui le da le spalle.

ANNA
Hai sentito che ho detto?

Emilio non reagisce.
Lei si sporge su di lui e vede che ha gli occhi chiusi. Il libro adagiato sul cuscino. Lo osserva per qualche momento.

ANNA
Dormi?

Emilio non si muove.

ANNA
Dormi o fai finta di non aver sentito?

Lui non reagisce. Lei lo osserva ancora per qualche attimo.

ANNA
E allora dormi

Quindi si gira dall'altra parte e osserva in silenzio la finestra.

ANNA
Continua a dormire

Allunga la mano verso l'abat-jour e spegne la luce.

Nero

8 - AGENZIA PUBBLICITARIA. CORRIDOIO. INT. GIORNO.

Carlo e Adriano, appena più giovane di lui, percorrono veloci il corridoio di un'agenzia di pubblicità.

ADRIANO
I veri problemi iniziano quando tornate a casa e siete in tre. Tu, lei e l'infante. Lei sarà isterica e ti farà sentire un mentecatto per ogni cosa che le farai mancare. E sono milioni le cose che improvvisamente lei si aspetterà da te! Ti sentirai accusare di non essere presente, di non essere affidabile e di non avere nessun istinto paterno!

Incrociano il direttore creativo dell'agenzia.

DIRETTORE CREATIVO
Ricordatevi del P.P.M. di oggi pomeriggio. Li dobbiamo schiantare questa volta!

Si allontana veloce nella direzione opposta.

DIRETTORE CREATIVO
(Sorride eccitato) Schiantare!

Adriano e Carlo continuano a camminare.

ADRIANO
Non devi pensare neanche per un istante che sarà una passeggiata, perché non lo sarà! Hai capito?

9 - RISTORANTE. INT. GIORNO.

ANNA è seduta al tavolo di un ristorante in compagnia della sua amica LUISA, di qualche anno più giovane di lei. La m.d.p. si avvicina a loro. Oltre la vetrata vediamo dei passanti camminare al sole.

ANNA
Voglio riuscire a lasciarlo…

LUISA
(La guarda) Te l'ho sentito dire troppe volte

ANNA
E' da quando ho vent'anni che dormo con lui. Mi sveglio con lui, vivo con lui, mi sfogo con lui, mi riaddormento con lui. Voglio azzerare tutto! Questa volta sento che ce la posso fare.

10 - AGENZIA PUBBLICITARIA. UFFICIO CARLO.

CARLO e ADRIANO sono seduti al grande tavolo del loro ufficio. Stanno pranzando. La m.d.p. si avvicina lentamente a loro.

ADRIANO
Ogni due ore ti svegli che piange perché va allattato, cambiato e riaddormentato.

CARLO
E quanto lo culli?

ADRIANO
Dai dieci ai quaranta minuti. Se poi ha l'aria nello stomaco ci puoi mettere anche un'ora. Alla fine lo riaddormenti che ha di nuovo fame e devi ricominciare tutto daccapo. Questa è la situazione. Non lo dico per spaventarti ma ne devi essere ben cosciente perché tra sei mesi ti ritrovi coetaneo di tuo padre e se ti chiederai se c'è un modo per uscirne, la risposta sarà no. Non ci sarà nessuna via d'uscita a parte la fuga. E questo è ogni sera il mio ultimo pensiero prima di riaddormentarmi.

Il viso catatonico di Carlo.

ADRIANO
Altre domande?

11 - ESTERNO VILLETTA ANNA. AUTO. EST. GIORNO.

Anna e Luisa sono sedute in macchina. Ferme davanti al cancello della villetta di Anna.

ANNA
E' solo per vigliaccheria che ci sto ancora insieme

LUISA
E' normale…

ANNA
E allora io non voglio essere normale. Voglio essere felice.
Voglio trovare il coraggio di lasciarlo e di iniziare una nuova vita!

LUISA
La regola aurea è non lasciare mai un uomo prima di averne un altro.

ANNA
Devo solo trovarne uno di cui potermi innamorare

LUISA
Non sarà una cosa da poco!

ANNA
Devo almeno provarci! Ricominciamo ad uscire insieme e ti faccio vedere come rinasco. Questa volta vado fino in fondo!

Le porge la mano.

ANNA
Dimmi che m'aiuterai!

Luisa sorride.

12 - CASA CARLO. CAMERA DA LETTO. INT. SERA.

E' sera. Carlo sta guardando fuori la finestra. Vede arrivare una Land Rover. Si allontana dal vetro e si avvia verso GIULIA che controlla la sua e-mail al computer.

GIULIA
C'ha scritto Dale. Viene a maggio in Italia. Chiede se ospitiamo lui e Christopher per due settimane…

CARLO
A maggio avremo il bambino

GIULIA
Infatti gli sto scrivendo che non avremo posto

CARLO
(La bacia) Io vado. Sono arrivati.

GIULIA
Torni tardi?

CARLO
No. Non torno tardi. E non fare 'sta faccia. Oh! E' per Marco che si sposa

Il viso di Giulia.

CARLO
(Sorride) Dimmi se non è un'occasione speciale!

13 - CASA ANNA. CAMERA DA LETTO. INT. SERA.

Anna è seduta davanti alla sua toletta. Si sta truccando. Guardandosi pensierosa nello specchio. Si sente il citofono suonare. Anna si blocca e si volta di scatto verso la porta della camera.

ANNA
(Ad alta voce) E' per me!

14 - AUTO LUISA. INT. SERA.

ANNA e LUISA sono in auto. Sfrecciano veloci lungo una via ad alto scorrimento.

ANNA
Quanti anni ha?

LUISA
Più o meno la nostra…

ANNA
E da quant'è che si sono lasciati?

LUISA
Saranno sei mesi.

ANNA
Lei sta con qualcun altro?

LUISA
(Scuote la testa) Sta cercando qualcuno di cui innamorarsi. (Guarda l'amica) Chi è che non è alla ricerca di qualcuno di cui innamorarsi?!

ANNA
(Guarda avanti) Gli innamorati. Quelli stanno a posto così…

15 - CASCATE LAGHETTO EUR. EST. NOTTE.

CARLO, ADRIANO, ALBERTO, PAOLO e MARCO, tutti più o meno coetanei tra loro, sono in piedi sul bordo di una cascata che porta acqua al laghetto dell'Eur. Ognuno di loro impugna una bottiglia di champagne.

MARCO
(Urla rivolto al fiume) Alla nostra! A quello che siamo stati e a quello che saremo!

CARLO
(Urla) E a quello che non saremo!

MARCO
(Urla ancora più forte) A quello che non saremo…

Marco stappa la bottiglia. Tutti gli altri fanno lo stesso all'unisono. Marco sorride.

PAOLO
(Grida) A quella stronza! Che possa pagarla tutta!

ALBERTO
A tutte le stronze che c'hanno messo le corna e a tutte quelle che ce le metteranno! (Urla) Vaffanculo!

AMICI
(In coro) Vaffanculo!

ADRIANO
(A Marco) E a che 'sto matrimonio sia rapido e indolore…

Marco lo guarda.

MARCO
Con un figlio di sei mesi non puoi parlare

PAOLO
Il concetto di matrimonio è una cazzata. E se c'avessi le palle non ti sposeresti!

MARCO
Se Arianna tornasse indietro e ti chiedesse di sposarla, che faresti?

PAOLO
(Una pausa) Non la sposerei

MARCO
(Ride) Ah!

PAOLO
La manderei a' fanculo!

MARCO
(Guarda Paolo negli occhi, dopo una pausa) Oggi tocca a me, domani toccherà a voi. Incontrerete quella che vi farà perdere la testa e cambierete idea. (A Paolo) La cambierai anche tu.

I visi degli altri quattro amici.

16 - GALLERIA D'ARTE. INT. NOTTE.

ANNA e LUISA sono al cocktail della festa d'inaugurazione di una galleria d'arte. Si aggirano tra gli invitati.

LUISA
Michele! (Prende Anna per la mano e la tira via) Vieni!

Michele, l'uomo che camminava tra la folla con un bicchiere di Martini in mano, le guarda mentre si avvicinano e sorride.

LUISA
Eccoci! Siamo arrivate! Scusaci il ritardo!

MICHELE
(Si stringe nelle spalle) Mi stavo acclimatando

LUISA
Hai visto che sono riuscita a portartela?

MICHELE
(Sorride) Sei tu la famosa!

ANNA
(Sorride imbarazzata) Si, la famosa… (Gli porge la mano) Anna.

MICHELE
(La guarda, accorgendosi che è bella) Michele. Piacere!

LUISA
(A Michele) Sa già tutto di te. Le ho già raccontato tutto!

MICHELE
Fantastico! Sto a posto, adesso! Se mentre parlo prendi e te ne vai, so perché!

LUISA
(Ride con loro) Vado a salutare una persona! Ci vediamo tra un po'.

Si allontana lasciandoli soli. Anna e Michele la guardano andare via, lievemente imbarazzati, con un'espressione a metà.

MICHELE
La conosci da molto?

ANNA
Da una vita…

MICHELE
(La guarda) Vuoi bere qualcosa? Ti va?

ANNA
(Lo guarda negli occhi con una lieve sorpresa, si stringe nelle spalle e sorride) Perché no! Beviamoci qualcosa!

17 - AUTO PAOLO. VIADOTTO. INT. / EST. NOTTE.

I cinque amici avanzano in jeep lungo una strada di campagna. Si fermano su un curva e guardano in alto. La m.d.p. si avvicina frontalmente ai loro visi.

MARCO
E' questo?

PAOLO
Si

Contro il finestrino si riflette l'immagine di un acquedotto. Improvvisamente l'urlo di un ragazzo che si lancia nel vuoto legato ad un elastico. Il tutto riflesso sul finestrino dell'auto, oltre il quale si staglia il viso di Marco e degli altri.

MARCO
Ma voi siete pazzi!

18 - GALLERIA D'ARTE. INT. NOTTE.

Anna e Michele parlano davanti ad un quadro pseudo-futurista esposto nella galleria.

MICHELE
…Per loro l'obiettivo dell'artista moderno, era di liberarsi dai modelli del passato per rivolgersi esclusivamente al mondo contemporaneo. (La guarda un attimo) Dovevano essere vivaci, (Guarda il quadro) dinamici, esuberanti, pieni di fervore e in continua evoluzione… (La guarda e sorride) Tutte queste conoscenze in realtà le ho ereditate da mio padre… Lui era un critico famoso…

ANNA
Ah si?

MICHELE
(La guarda ancora) Sei felice con tuo marito?

Anna si volta sorpresa e lo guarda.

ANNA
Eh?

MICHELE
Luisa mi ha detto che le cose non vanno tanto bene neanche per te. "Se non hai paura della solitudine, sposati". Lo diceva Oscar Wilde.

ANNA
Diceva così?

MICHELE
Si…

ANNA
E allora sono d'accordo con lui!

Ride con lui.

MICHELE
Sei molto bella

ANNA
(Perdendo il sorriso con un espressione timida) No…

MICHELE
Invece si. Se te lo dico io puoi crederci. Ti va di andarci a fumare una sigaretta fuori? Che dici?

Anna lo guarda.

19 - VIADOTTO. EST. NOTTE.

CARLO, ADRIANO, ALBERTO e PAOLO si stanno arrampicando su per la boscaglia.

CARLO
Con quel cesso di barca non c'arrivi neanche più in Sardegna. L'ultima volta che l'abbiamo vista c'aveva i buchi di ruggine sul ponte.

PAOLO
(Si ferma affannato) I buchi di ruggine ce l'hai te nel cervello. C'arrivi easy easy in Albania. Basta rimetterla a posto. Lo scafo sta bene. E' quello che conta. E' un Wing del '69. In mare è una spada. Fai coast - coast lungo tutta la Grecia e c'arrivi a Istanbul. Da lì poi te ne vai dove vuoi. Basta non avere fretta. E io fretta non ce l'ho.

ADRIANO
Non è anche di tuo zio?

PAOLO
A mio zio non glien'è mai fregato un cazzo. Se gliela chiedo me la da. Oh! Porcaputtana partiamoci insieme!

CARLO
(Si rimette in cammino) Tu sei pazzo

PAOLO
Una volta che sei tra cielo, mare e nient'altro mi dici se il pazzo sono io o eri tu. Io fermo per tutta la vita nello stesso posto non ci voglio restare!

ALBERTO
Non ci voglio restare neanch'io…

ADRIANO
Non ci vuole restare nessuno…

Si rimettono in cammino su per la boscaglia. La m.d.p. panoramica scoprendo Marco che osserva l'acquedotto alto sulla sua testa.

20 - GALLERIA. EST. NOTTE.

Michele e Anna sono fermi fuori l'esterno della galleria. Fumano una sigaretta.

ANNA
Hai preso un'altra casa?

MICHELE
Ho comprato un divano letto e l'ho messo nello studio di mio padre. (La guarda) Per adesso sto lì

ANNA
(Una pausa) E ci stai bene?

MICHELE
(Si stringe nelle spalle) Ci sto… Separarsi dopo diciotto anni di matrimonio non è facile per nessuno!

ANNA
Immagino

Si crea uno strano silenzio.

MICHELE
Senti, vuoi venirti a bere una cosa da me? Sto a cinquanta metri da qui! Se vuoi ci beviamo una cosa e stiamo ancora un po' insieme. Se ti va!

ANNA
(Sorride appena, abbassando lo sguardo) Ho già bevuto così tanto!

MICHELE
(Le prende la mano) Mi faresti felice!

ANNA
E che faccio con Luisa?

MICHELE
Le dici che ti riaccompagno a casa io! Hai tutta la vita per uscire con lei! Io e te invece quando più ci rivediamo! Ci beviamo una cosa e stiamo ancora un po' a chiacchierare. Che c'è di male! (Sorride) Oh! Siamo Toro e Pesci! L'unione perfetta!

21 - VIADOTTO. EST. NOTTE.

I cinque ragazzi camminano lungo il viadotto. La m.d.p. li precede.

PAOLO
Per trovare il senso della vita bisogna fuggire, tornare, cambiare, scoparsi una donna ogni sera e provare tutto fino all'ultimo respiro! Che cazzo ci stiamo a fare ancora qui?! Io ho deciso di andarmene! E' un po' che ci sto pensando

MARCO
Saranno almeno dieci anni. Hai rotto il cazzo

PAOLO
'Sta volta faccio sul serio. (Si ferma, mentre gli altri vanno avanti) Oh, io ho mollato il lavoro! Sono due settimane che non torno in negozio! Guardate che sto a dì sul serio!

La m.d.p. precede Marco, lasciando che Paolo resti sfocato sullo sfondo. Marco accelera. Passa davanti l'obiettivo e noi lo seguiamo mentre si sporge sulla balaustra per osservare il salto nel vuoto di una ragazza che precipita veloce, urlando a squarciagola. "Aaaaaaahhhhhhhhhhaaaaaaa!"
Con la forza del rinculo dell'elastico torna veloce verso loro. Molleggia nell'aria. Urlando.

RAGAZZA
E' fichissssssiiiiiiimooo!!!!

Alberto, guardandola euforizzato, urla a pieni polmoni. Marco osserva basito la scena.

MARCO
Non lo so se ce la faccio!

Paolo gli dà una pacca sulla spalla.

PAOLO
Ti ci buttiamo con la forza…

22 - STUDIO MICHELE. INT. NOTTE.

ANNA e MICHELE sono nello studio. Lei osserva un dipinto appeso alla parete. Rappresenta una scena erotica tra un uomo e una donna.
Michele viene verso di lei con un bicchiere.

MICHELE
E' uno degli ultimi pezzi che mi sono rimasti della sua collezione. Ti ho fatto un'altra vodka…

Anna scuote la testa con un sorriso dolce.

ANNA
Mi gira la testa da morire…

MICHELE
Solo un sorsetto…

Lei prende il bicchiere dalle sue mani. Sorride. Brinda con lui e dà una sorsata. Lui sorride.

ANNA
Che pensi? Perché mi guardi così?

Lui sorride.

MICHELE
Sei davvero una donna affascinante, Anna.

Si sporge verso lei e la bacia sulla bocca. ANNA, reclina il capo da una parte, sfuggendo a quel bacio.

ANNA
(Con un filo di voce) Aspetta…

MICHELE
E sei anche molto molto bella. Davvero…

Anna sorride con imbarazzo. Lui la bacia ancora.

MICHELE
(La bacia ancora) Non c'è problema…

Lei lo guarda.

MICHELE
Rilassati Anna. Non c'è problema

Lui la bacia sul collo. Lei non sa che fare. Incontra la sua immagine riflessa in uno specchio. Si guarda con un'espressione lievemente interrogativa. Lui la lecca intorno l'orecchio. Lei fa una strana espressione, come se avesse dei brividi, ma non piacevoli. Lui le sorride e la guarda negli occhi.

MICHELE
(Ride con lei) Senti. Ho un po' di cocaina

ANNA
(Perde improvvisamente il sorriso dal viso) Ah

MICHELE
Ne ho un po'…

ANNA
(Scuote appena la testa) Non, non l'ho mai presa…

Lui la bacia.

MICHELE
Neanch'io. Cioè solo una volta. L'ho trovata in camera di mio figlio. (Si siede sul divano e tira una bustina fuori da una scatolina) Gli ho pure detto che se l'avessi ritrovato con questa roba, l'avrei cacciato di casa. Invece è finita che sono stato cacciato io!

Si stringe nelle spalle e sorride.

MICHELE
C'est la vie, no? Vieni qui. Siediti qui vicino.

Anna lo guarda indecisa e confusa.

MICHELE
Vieni dai!

Anna si va a sedere accanto a lui che la guarda e le carezza il viso.

MICHELE
Che farebbe mia moglie se mi vedesse qui con te?

ANNA
Perché non provi a rilassarti un po'?

MICHELE
Sono un uomo infelice, Anna. Sono un uomo infelice, solo, che ha perso sua moglie e non riesce a dimenticarla. Che devo fare, Anna? Tu me lo sai dire che devo fare?

ANNA
(Lo guarda negli occhi) Non credo che dovresti continuare a stare qui con me. Credo che neanche tu lo voglia veramente…

Lui la guarda.

ANNA
Ti va di riaccompagnarmi a casa?

MICHELE
Ma che, dici davvero?

ANNA
Credo di si. Scusami. Se non ti va, mi chiamo un taxi…

MICHELE
(Una pausa) Niente cocaina?

ANNA
(Una pausa. Scuote la testa) Niente cocaina

Lui la guarda.



23 - VIADOTTO. EST. NOTTE.

MARCO si sta facendo imbracare.

MARCO
Sto facendo una cazzata! Me lo sento!

PAOLO
(Dietro di lui, dandogli una pacca sulla spalla) Tutto sotto controllo! Tranquillo! Nervi saldi e un po' d'orgoglio! Buttate e non ce pensà!

ADRIANO
Pensa a quando sarai un benpensante pantofolaro del cazzo! Concentrati su questo punto e buttati!

Il ragazzo che ha imbracato Marco si rivolge a lui.

RAGAZZO 3
Sei pronto?

MARCO
Non lo so se ce la faccio…

PAOLO
(Al ragazzo che lo sta imbracando) Ce la fa, ce la fa…

RAGAZZO
Ti aiuto a salire…

MARCO
Si…

Sale sul parapetto. Sotto di lui il vuoto più assoluto.

MARCO
No. Non ce la faccio! (A Paolo) Non ce la faccio!!

PAOLO
(Lo colpisce con una pacca sulle spalle) Stai frignando!

Adriano gli urla.

ADRIANO
Al mio tre vai! Ci sei?!

Marco si guarda intorno confuso.

ADRIANO
Uno!

Gli amici ripetono in coro.

AMICI
Uno!

MARCO
(Tra sé) Porcatroia!

ADRIANO
Dueeee!!!

AMICI
Due!!!

MARCO
Porcatroia non ce la faccio!

ADRIANO
Treeeeehhhhheeee!!!

Marco resta paralizzato.

PAOLO
Treeeeee!!!!!

Si avventa su di lui e lo spinge con forza nel vuoto.
Marco vola giù dal parapetto. Urla come un dannato. Avvitandosi su sé stesso.

Carlo, Alberto, Adriano e Paolo osservano dall'alto l'intero volo. Fino a vedere l'amico scomparire nelle tenebre.

Il corpo di Marco entra con violenza nelle acque scure del fiume.
Vediamo il suo viso da sott'acqua. Un paio di secondi e rincula verso l'esterno.

I quattro amici sono ancora affacciati al parapetto. Guardano l'amico che, risucchiato dalla forza dell'elastico torna verso di loro.

PAOLO
(Urla forte) Ancora vivoooo??????

Sentiamo la voce di Marco echeggiare durante il volo.

MARCO
Vaffanculooooooo!!!!!!!

24 - VILLETTA ANNA. CAMERA DA LETTO. INT. NOTTE.

Anna è seduta sul ciglio del suo letto. Accende la sua abat-jour. Alle sue spalle vediamo Emilio dormire col libro sul cuscino. Lei ha lo sguardo lontano. Inizia a sbottonarsi la camicetta.

EMILIO
Che ore sono?

ANNA
(Sobbalza e si volta verso di lui. Quindi guarda la sveglia) Quasi le tre…

Lo osserva. Lui le dà le spalle.

EMILIO
Ti sei divertita?

ANNA
(Una pausa) Perché non mi ami più? Eh?

EMILIO
Non ti sei divertita.

Si sistema meglio intorno al cuscino.
Anna resta immobile. Lo guarda in silenzio.
Per alcuni interminabili secondi.

Fuori campo si sente l'attacco di una banda jazz.

25 - VILLA MATRIMONIO. GIARDINO. EST. GIORNO.

Un palco con un complesso jazz che suona pezzi anni '50. Di fronte al palco si stende un giardino con decine di tavole imbandite e circa quattrocento ospiti.
Sotto il palco un tavolo più grande a cui siedono MARCO e la sua neo moglie VERONICA, entrambi in abito nuziale.
Ci sono poi PAOLO, CARLO, GIULIA, ALBERTO, ADRIANO e la sua compagna LIVIA con passeggino e bambino dentro.
Il padre di MARCO si alza con un bicchiere di champagne e brinda al figlio e al suo matrimonio.

PADRE DI MARCO
(Ad alta voce, declamando felice) A me l'onore di brindare per primo a mio figlio e alla sua bella moglie.

Gli ospiti si alzano in piedi all'unisono.

PADRE DI MARCO
Che siate felici!

Tutti gli altri ospiti applaudono e brindano. Iniziano ad intonare in coro "Discorso - discorso".
Alla fine, imbarazzato e un po' goffo, MARCO si alza in piedi.
Suo padre fa cenno al complessino di abbassare il "volume"
Marco abbassa gli occhi imbarazzato. Sente su di lui gli occhi di tutti.

MARCO
(Una pausa interminabile) Sono emozionato!

Applauso scrosciante dagli ospiti. Marco sorride.

MARCO
Intanto voglio ringraziare tutti voi per essere venuti…

Fischi e lazzi dagli amici.

MARCO
E poi… (Sorride e cerca di concentrarsi) …e poi voglio dedicare questa giornata alla donna che ho pensato di sposare dal primo momento. Da prima ancora di sapere come si chiamasse…

Applausi. Veronica sorride. Sua madre, accanto a lei, si commuove.

MARCO
Intanto va ricordato che la conquista non fu facile per niente

Risate.

MARCO
Era convinta che fossi inaffidabile e superficiale.

Applausi. Qualcuno dal pubblico grida "Aveva capito tutto!".
Marco sorride e prosegue.

MARCO
(La guarda) Invece posso dire solo una cosa: che non si troverà mai a pensare di aver avuto ragione! Mai in tutta la vita!

Sorride.
Applausi scroscianti. Veronica si alza in piedi e lo abbraccia.
Gli ospiti bevono.
Il complesso riprende a suonare. Un colpo di piatti e via col contrabbasso.
CARLO incrocia lo sguardo con una bellissima ragazza, decisamente molto più giovane di lui. E' seduta qualche tavolo più in là. Lei gli sorride.
ALBERTO arriva da dietro e si sporge tra lui e ADRIANO. Gli dice qualcosa ma noi non riusciamo a sentire a causa della musica troppo alta. I tre amici volgono lo sguardo in direzione di Paolo. Quindi si alzano.
Livia osserva con un'espressione incuriosita Adriano che si allontana. Un paio di ragazze si sporgono sul passeggino.

RAGAZZA 1
Che bella bambina, come si chiama?

Livia si volta verso loro.

LIVIA
E' maschio. E si chiama Matteo

Stacco

CARLO, ADRIANO e ALBERTO attraversano i tavoli con gli invitati e si avviano con passo deciso verso il buffet.

ALBERTO
Che le diciamo?

ADRIANO
Qualcosa le diremo…

Passano accanto ad un tavolo a cui sono sedute alcune ragazze che ridono tra loro. Una di queste, VALERIA, chiama Alberto.

VALERIA
Alberto!

Lui si ferma e la cerca con lo sguardo. Lei si alza.

VALERIA
(Gli sorride) Come stai?!

ALBERTO
(Annuisce confuso) Bene…

VALERIA
(Lo bacia sulla guancia) E' un sacco che non ci vediamo!

ALBERTO
(Sorride e la studia con lo sguardo) Un po'…

Guarda i due amici che lo aspettano.

VALERIA
Assurdo incontrarsi qui, no?

ALBERTO
Si. Abbastanza! Senti stavo andando con loro a fare una cosa…

VALERIA
Si. (Sorride) Lo sai che ti pensavo proprio pochi giorni fa?

ALBERTO
(Distratto) Ah si?

VALERIA
Il tuo numero devo ancora avercelo da qualche parte. Magari una sera di queste ci vediamo…

ALBERTO
(Annuisce) Vediamoci!

VALERIA
(Sorride) Vediamoci! Ciao…

Lo bacia affettuosa sulla guancia.

ALBERTO
Ciao…

Alberto sorride e va via confuso. Raggiunge i due amici e riprendono a camminare insieme verso il buffet.

ALBERTO
(Scuote appena la testa) Non mi riesco a ricordare dove cazzo l'ho vista!

Stacco

Valeria si è riseduta al tavolo con le amiche. Sta bevendo del vino.
La ragazza che le sta seduta accanto è rimasta voltata a guardare Alberto e gli altri due che si allontanano.

RAGAZZA
Carino…

VALERIA
(Si stringe nelle spalle) Me lo sono scopato una sera che stavamo fuori come due cicale! Sono tornata a casa e ho vomitato pure l'anima di mia nonna! Però se mi ricapita me lo riscopo e di brutto!

Ride con loro.

Stacco

Alberto, Carlo e Adriano raggiungono una ragazza, Arianna, che si sta servendo al buffet e da loro le spalle.

ADRIANO
Arianna…

Arianna si volta e lo vede. Il cameriere al buffet intanto la sta servendo.

ADRIANO
(Sottovoce) Ti posso parlare un secondo?

CAMERIERE
Basta così?

ARIANNA
(Tornando guardare il cameriere) Si, grazie…

ADRIANO
(Sottovoce) Lo sai che non gli fa bene vederti…

ARIANNA
Con tutta la gente che c'è, neanche se ne accorge che sono venuta!

Adriano afferra Arianna per un braccio e la porta via con sé.

ARIANNA
(Si libera con uno strattone della sua presa) Che cazzo vuoi?! Perché mi devo continuare a nascondere?!

Adriano la guarda negli occhi.

ADRIANO
Non si tratta di nascondersi…

ARIANNA
E' quello che mi state chiedendo!

ALBERTO
Eravate rimasti che venivi solo in chiesa

ARIANNA
Ho cambiato idea…

CARLO
Sta messo male davvero!

ARIANNA
Stava messo male pure prima di conoscermi!

ALBERTO
Non così!

ADRIANO
Ti chiedo solo di andartene! Ti prego!

ARIANNA
(Incazzata) Ti rendi conto di quello che mi chiedi?!!

In quell'istante lei lo vede.

ARIANNA
Eccolo… c'ha visto

Carlo, Adriano e Alberto si voltano. Paolo viene deciso verso loro, una coscia di tacchino stretta tra i polpastrelli.

ARIANNA
(A Paolo) I tuoi amici sono molto preoccupati per te. Mi stanno praticamente prendendo a calci!

PAOLO
Eravamo rimasti che non saresti venuta…

ARIANNA
E che palle! Sono stata invitata e ho cambiato idea… Che problema c'è? E' un problema tutto tuo se non riesci più a sopportare di vedermi! Tutto tuo, Paolo!

Afferra il suo piatto sul ripiano del buffet e si allontana verso un tavolo.

CARLO
(A Paolo) Lasciala stare…

Paolo la segue e gli amici gli vanno dietro.

PAOLO
(Sottovoce) Ho bisogno di fare un po' di pulizia nella mia vita! Se non perdo le tue tracce, non ce la faccio… Chiedo tanto?

ARIANNA
Chiedi troppo…

PAOLO
Perché sei così stronza?!

Lei si volta di scatto verso lui.

PAOLO
Vuoi che m'ammazzo per te?! E' questo che vuoi?!

ARIANNA
Cerca di calmarti!

PAOLO
Vuoi vedermi morto?

ADRIANO
(Ad Arianna) Era meglio non venire, Arianna!

ARIANNA
(Si ferma e si volta) Vale anche per voi! Perché non ve n'andate? Sarebbe un'idea, no? Prendetelo e portatevelo via!

PAOLO
Te mi odi!

Arianna guarda Paolo.

ARIANNA
Io non ti odio. Ho solo rimosso d'averti conosciuto. E lo sai perché? Perché ti stai rendendo insopportabile ogni giorno di più. Stai rovinando anche quel poco di carino che poteva essere rimasto tra noi. Che altro vuoi sentirti dire?! E' finita Paolo! E' finita per sempre. Devi solo ricominciare la tua vita e fare finta di non avermi mai conosciuta!

Si allontana in direzione dei tavoli col suo piatto di salmone in mano.
Paolo, fa nuovamente per seguirla ma viene trattenuto dalle braccia degli amici.

CARLO
Ti devi calmare! Calmati! Ci stanno guardando tutti!

PAOLO
Sono calmo! (Urla) Sono calmo!!!! Lasciatemi!

Gli amici lo lasciano. Paolo si porta la mano davanti gli occhi e fa per accasciarsi a terra. Gli amici cercano di sostenerlo. Imbarazzati si guardano intorno. Gli ospiti li osservano incuriositi.



ADRIANO
Oh! Tirati su! Che cazzo fai?!

E' in questo momento che Carlo incontra di nuovo lo sguardo della ragazza sconosciuta. Lei gli sorride da lontano. E' in compagnia di altri due ragazzi. L'immagine si rallenta. Carlo la guarda confuso. Quindi corrisponde un po' goffamente a quel sorriso.

PAOLO
Torniamo a sederci! Me ne devo sbattere di quella stronza! Vaffanculo!

Carlo torna a guardare l'amico.
Torniamo a 24 fotogrammi al secondo.
Tra loro arriva anche Giulia.

GIULIA
(Sottovoce, guardandosi intorno) State facendo una figura tremenda…

PAOLO
Sto meglio… Me ne posso fregare! Basta volerlo!

ALBERTO
Basta volerlo!

Carlo si allontana con Paolo e gli amici in direzione della loro tavolata. Torna a cercare con lo sguardo la ragazza ma non la trova. Gli ospiti iniziano ad invocare "Bacio - bacio"

MARCO e VERONICA sono a capotavola. Si sorridono imbarazzati.
La m.d.p. si avvicina veloce ai loro visi.
Quindi si baciano sulla bocca, mentre gli invitati applaudono contenti.

Un flash bianco acceca il fotogramma.

26 - VILLA MATRIMONIO. PORTICATO. INT. GIORNO.

Quello appena visto era il flash di una macchina fotografica.
MARCO E VERONICA stanno posando per la foto di rito.
Sorridono plastici sul taglio della torta. Scopriamo CARLO, PAOLO e ADRIANO che li osservano. ADRIANO ha suo figlio nel marsupio.

ADRIANO
(Riferito a Marco e Veronica che sorridono all'obiettivo della macchina fotografica) Quanto siete belli. Ridete, ridete! Che tra due anni non ridete più.

Il fotografo scatta la foto. Spara una raffica di flash. Alcuni amici applaudono e fischiano.
Il bambino di Adriano inizia a piangere.

ADRIANO
(Al figlio) Buono! Non è successo niente! Buono piccolì! (A quelli che applaudono) Oh! Fate piano!

Alle sue spalle arriva Livia.

LIVIA
(Ad Adriano) Stava tanto bene dov'era! (Glielo sfila dal marsupio) Guarda che faccia spaventata! (Al bambino) T'ha spaventato papà?

ADRIANO
Che c'entro io?!!

LIVIA
Te c'entri sempre… (Al bambino) Non piangere amore! Andiamo via, si… andiamo via… (Ad Adriano) Mai che mi dessi retta, eh?! T'avevo detto di lasciarlo dov'era!

Allontanandosi passa accanto a Giulia, che la segue.

GIULIA
Ti accompagno?

LIVIA
Si!

ADRIANO
(Guarda Livia che si allontana) Quanto cazzo posso ancora resistere con una così?! Quanto?!!

La m.d.p. si avvicina a loro e stringe il viso di Carlo e quindi quello di Paolo, che distratto da altri pensieri, si volta e torna a guardare Arianna. Lei è poco distante, seduta all'ombra di un albero. E' confusa in un gruppo di amici. Fuma una sigaretta e ride in compagnia di un paio di ragazzi.

27 - VILLA MATRIMONIO. CAMERA DA LETTO. INT. GIORNO.

Livia si trova in una stanza vuota col bambino in braccio. Lo culla con dolcezza. Il bambino si sta addormentando. Appoggiata con la schiena ad una parete c'è Giulia che la osserva ammirata.

LIVIA
E' egoista ed egocentrico. Ha tutti i difetti che aveva mio padre e io con mio padre non ci sono mai andata d'accordo!

GIULIA
Sarà un momento difficile anche per lui

LIVIA
E' un momento difficile per tutti. Ma non siamo più ragazzini. Ci sono delle precise responsabilità e adesso è ora che se le inizi a prendere! Che poi per stare vicino a questo cucciolino basta così poco! Solo un po' d'amore. Appena si sente protetto si abbandona e si riaddormenta immediatamente. Ecco qui!

GIULIA
Dev'essere un'esperienza pazzesca…

LIVIA
(La guarda e sorride dolce) E' la cosa più bella del mondo

28 - VILLA MATRIMONIO. PORTICATO. INT. GIORNO.

Sotto al porticato si sta iniziando a ballare. Carlo si sta versando qualcosa da bere in un bicchiere. Accanto a lui arriva la ragazza sconosciuta. Si chiama Francesca.

FRANCESCA
Che ti bevi?

Carlo si volta e la vede. Si stupisce di trovarsela così vicina.

CARLO
Non lo so…

FRANCESCA
(Guardando tra gli alcolici) Voglio qualcosa di veramente pesante! Mi voglio ubriacare! Basta con 'ste mezze cosette! Non c'è un po' di Whisky, Vodka? Tequila?

CARLO
Ma noi ci siamo già visti da qualche parte?

FRANCESCA
(Lo guarda) Perché?

CARLO
Perché un po' mi sembra

FRANCESCA
Non penso che ci siamo mai visti prima

CARLO
(Annuisce) Infatti…

FRANCESCA
(Gli porge la mano) Comunque sono Francesca

CARLO
(Annuisce e le da la mano) Carlo

FRANCESCA
(Afferra una bottiglia di vodka) Trovata! Vodka!
(Guarda Carlo negli occhi) Ci sei già stato in terrazza?

CARLO
Che terrazza?

FRANCESCA
La terrazza sul tetto. Ci vuoi venire?

29 - VILLA MATRIMONIO. CAMERA DA LETTO. INT. GIORNO.

Livia e Giulia sono sedute sul ciglio del letto. Livia continua a cullare con dolcezza il bambino.

LIVIA
Lì si tratta solo di spingere. Meglio spingi, prima nasce. E comunque ci sono i corsi. Meglio farli che non farli. Perché se spingi male, troppo e tutto d'un colpo succede come a mia sorella che per lo sforzo le sono scoppiati in faccia tutti i capillari ed è rimasta viola per una settimana.

GIULIA
O madonna!

LIVIA
L'alternativa è il cesareo. E' quello che ho fatto io. Però non è una passeggiata comunque. Quando ti risvegli ti senti come se ti fossero passati sopra con un vagone merci. Hai una ferita nella pancia e i punti che tirano per una settimana. (La guarda) Ti devi preparare. Non sarà una passeggiata. Ma passerà.

Giulia la guarda.

30 - VILLA MATRIMONIO. SCALE / TERRAZZA. INT. GIORNO.

Carlo e Francesca salgono di corsa le scale del casale. Lei porta con sé la bottiglia di vodka. Una volta in cima, si appoggiano al muro divertiti.

FRANCESCA
(Col fiatone) Oddio adesso muoio!

Si guarda con lui. Si sorridono. Lei beve ancora un sorso. Gli porge la bottiglia. Lui beve.

FRANCESCA
E' di qua…

Si scosta dal muro. Raggiunge una porticina e la apre. Carlo la segue ed esce con lei sulla terrazza. Un panorama sterminato si stende davanti ai loro occhi. E in fondo a tutto, il mare.

FRANCESCA
Dimmi se non è pazzesco!

Si appoggiano al parapetto.

FRANCESCA

Fico eh?

Carlo annuisce.

FRANCESCA
Insomma sei amico dello sposo

CARLO
(Annuisce) Abbiamo fatto l'università insieme…

Francesca guarda di nuovo in direzione del giardino. Vediamo il complessino che continua a suonare e gli ospiti distribuiti un po' dappertutto nel giardino.

CARLO
Io lui e l'altro ragazzo, Adriano. Non so se lo conosci. E te invece di dove sei? Di Firenze?

FRANCESCA
Di lì vicino. I miei si sono trasferiti qui tre anni fa e io sono venuta con loro! (Sorride) Che dovevo fare? Lì da sola non mi ci lasciavano! (Lo guarda) Stai con qualcuna?

CARLO
Io? Perché?

FRANCESCA
Così… Per saperlo…

CARLO
(La guarda e si stringe nelle spalle, con un sorriso strano e sfuggente) Più o meno

FRANCESCA
Crisi?

CARLO
Si. Crisi.

FRANCESCA
Oh! Sono tutti in crisi. A chiunque chiedi ti dice che è in crisi! Ma perché?

CARLO
E chi lo sa!

FRANCESCA
E comunque le crisi vanno e vengono… no?

CARLO
Si…

FRANCESCA
La tua va o viene?

CARLO
(Ci pensa su un attimo) Viene

FRANCESCA
(Sorride) Lo sapevo! E come mai?

CARLO
(Una pausa) Non lo so

FRANCESCA
Ci sarà un motivo…

CARLO
(Una pausa) Non c'è più la passione di una volta…

FRANCESCA
A no? E' questo il motivo?

CARLO
Anche. Pare che sia normale e che prima o poi se ne vada comunque, la passione…

FRANCESCA
E' un po' una tristezza, però, no?

CARLO
(Annuisce) Abbastanza…

FRANCESCA
(Una pausa, guardandolo) E che fai nella vita?

CARLO
(Disorientato) Lavoro in pubblicità…

FRANCESCA
Ma dai?! Lo sai che io voglio fare l'attrice?!
Appena finisco 'sto cazzo di liceo mi iscrivo ad una scuola di recitazione

CARLO
(La guarda, sorpreso) Che liceo?!

FRANCESCA
Classico

CARLO
Ma quanti anni hai?

FRANCESCA
Diciotto…

CARLO
Diciotto?!

FRANCESCA
(Sorride) Me ne davi di meno?

CARLO
Te ne davo di più…

FRANCESCA
Quanti me ne davi?

CARLO
Non lo so. Non me l'ero chiesto a dire il vero

FRANCESCA
E te invece quanti ne hai?

CARLO
Lasciamo stare.

FRANCESCA
Ventisette?

CARLO
Ventinove. Quasi trenta e l'idea mi fa schifo

FRANCESCA
Perché?

CARLO
Perché una volta che ne hai trenta è un attimo e ne hai quaranta. E allora il bilancio della tua vita inizia ad essere tutto al passato.

Si sente il trillo di un cellulare.
FRANCESCA risponde leggendo il numero che appare sul display.

FRANCESCA
Eccomi! Si. Sto venendo… Si. Scendo e andiamo…

Riattacca.

FRANCESCA
Palle! Sto in macchina con tre deficienti che sono due ore che mi dicono che se ne vogliono andare!

La porta della terrazza si apre alle loro spalle. Un gruppo di ragazzi invade quello spazio. Francesca e Carlo tornano a guardare avanti, lievemente imbarazzati.

FRANCESCA
(Sorride) Se ti va, magari una volta ci vediamo…

CARLO
(Annuisce confuso) Si?

FRANCESCA
Si! Se ti va!

Uno dei ragazzi appena arrivati, si appoggia al parapetto e urla. E' palesemente ubriaco.

FRANCESCA
Scendiamo giù? Che dici?

CARLO
(Confuso) Si. Come vuoi

31 - VILLA MATRIMONIO. PORTICATO. EST. GIORNO.

Alberto e Gemma, una bella ragazza sui trent'anni, parlano in mezzo alla folla che si è ammassata sotto al porticato del casolare.

GEMMA
Di tutte le mie amiche sono rimasta l'unica a non essersi ancora sposata. E tutte quante non fanno che ripetermi "Ah, c'hai trentadue anni, ah quando ti sposi, ah quando fai un figlio, che se non lo fai adesso quando lo fai più!". 'Sti cazzi! Sono stata per dieci anni con uno che non voleva farmi più uscire neanche con le mie amiche! Adesso che sono uscita dall'incubo mi godo la mia libertà!

Lui la guarda e annuisce.

ALBERTO
Fai bene

GEMMA
(Sorride) Faccio bene si!

ALBERTO
Io comunque sono Alberto

Le porge la mano. Lei gli sorride e gli dà la mano.

GEMMA
Gemma…

FRANCESCA e CARLO entrano in campo "sotto macchina" e si fanno a fatica largo tra la calca. La m.d.p. li segue in piano sequenza.

CARLO
Sai dove stanno?

FRANCESCA
Siamo rimaste che ci vedevamo qui

Si volta verso di lui e lo guarda.

FRANCESCA
Vuoi che ti lascio il mio numero di telefono?

Carlo la guarda.

FRANCESCA
Prima che vengo inghiottita dagli eventi. (Si ferma in mezzo alla bolgia) Ce l'hai una penna?

CARLO
(La guarda negli occhi e si fruga nella tasche) No. Non ce l'ho…

FRANCESCA intercetta con lo sguardo l'amica Mariposa. E' poco distante, confusa tra la gente che affolla il porticato.

FRANCESCA
Eccola là…

Mariposa le fa cenno di andare.

CARLO
(Si volta preoccupato) Chi?

FRANCESCA
La mia amica. Vienimi a trovare a scuola all'uscita. Sto al Ducale…

CARLO
Al Ducale

FRANCESCA
Esco tutti i giorni all'una e mezza tranne il mercoledì e il sabato che esco un'ora prima…

Si sporge verso di lui e lo bacia su una guancia guardandolo negli occhi e sorridendogli.

FRANCESCA
Restiamo così allora?

CARLO
Si…

FRANCESCA
(Sorride) Guarda che t'aspetto, eh!

CARLO
Si

FRANCESCA
Ciao!

CARLO
Ciao…

Va via.
CARLO resta così, solo. Confuso e spiazzato. Dopo un lieve momento di goffaggine in cui non sa che fare, si guarda intorno.
Marco gli passa vicino. Cammina veloce con sua moglie Veronica, tenendosi per mano. L'abito nuziale di lei svolazza leggero sugli invitati.

MARCO
(Felice, a Carlo) Come va? Tutto bene?

CARLO
(Annuisce appena, sforzando un sorriso) Si…

Marco sorride. Prosegue con Veronica. La m.d.p. li segue. I due sposi attraversano veloci la folla di invitati. Ricevono sorrisi, applausi e schiamazzi da parte di tutti. Escono sul giardino. Qui vengono richiamati da un fotografo.

VOCE FOTOGRAFO
Guardate qui!

Si voltano e quest'ultimo gli scatta una foto. Scopriamo Giulia venirci incontro.

GIULIA
(Agli sposi) Siete bellissimi!

VERONICA
(A Giulia) Anche te!

Giulia sorride. La m.d.p. inizia a seguirla. Raggiunge Adriano, che seduto all'ombra di un albero, si sta fumando una sigaretta con Paolo.

GIULIA
(Ai due amici) Avete visto Carlo?

Adriano fa cenno di no. Giulia viene raggiunta da un'amica che l'abbraccia.

AMICA
Giulia! Ma ho saputo una cosa pazzesca! Auguri! Auguri, auguri auguri!!!

La abbraccia forte.
Il fuoco della m.d.p. torna su Paolo e Adriano. Paolo guarda in direzione di un gruppo di ragazzi.

PAOLO
Se sta con uno di quelli vado lì e l'ammazzo!

ADRIANO
Devi stare calmo

PAOLO
Giuro che l'ammazzo!

La m.d.p. panoramica nuovamente su Giulia. Saluta l'amica e torna ad avviarsi verso il porticato. La seguiamo. Una volta raggiunto nuovamente il porticato, la lasciamo sfilare via e ci fermiamo nuovamente su Alberto e Gemma, che continuano a parlare.

ALBERTO
Che fai stasera? Ti va di stare un po' insieme?

Gemma lo guarda e sorride.

GEMMA
Guarda che sono pericolosa!

Alberto la guarda interessato.

ALBERTO
Si, eh?

GEMMA
Ci sono decine di uomini che te lo potrebbero raccontare!

ALBERTO
La cosa non mi spaventa

GEMMA
Ah no?

ALBERTO
No…

Sorride, si sporge verso di lei e la bacia sulla bocca. Lei sorride divertita.

GEMMA
(Sorride) Olalà! Non perdi tempo tu, eh?!

ALBERTO
(Sorride) E' colpa tua che sei troppo affascinante!

GEMMA
Olalà!

Carlo passa alle loro spalle. La m.d.p. inizia a seguirlo. Carlo avanza tra la folla con quella stessa strana, confusa espressione sul volto con cui l'abbiamo lasciato. Si sente chiamare da dietro.

VOCE GIULIA
Amore!

Carlo si volta e incontra lo sguardo di Giulia.

GIULIA
E' un po' che ti cerco! Ma dov'eri?

CARLO
Stavo qui…

Lei lo abbraccia.

GIULIA
Io non ci posso mica credere che tra poco avremo anche noi un bambino come quello di Adriano! Ma l'hai visto quant'è bello?

La m.d.p. si avvicina al viso di Carlo.
I suoi occhi incontrano per un'ultima volta la sagoma di Francesca. E' lontana, confusa tra gli invitati. Si avvia con gli amici lungo un vialetto. Saltellando allegra.

GIULIA
(Lo guarda negli occhi e sorride dolce) Non sei emozionato all'idea?

Carlo annuisce.

GIULIA
(Lo guarda) A che pensi?

Carlo guarda Giulia e scuote appena la testa, con un sorriso ebete stampato sul volto. Lui l'abbraccia di nuovo e torna a guardare in direzione di Francesca, che scompare ormai lontana.

VOCE CARLO FUORI CAMPO
PENSI CHE AVRESTI VOGLIA DI CORRERLE DIETRO E DIRLE CHE E' LA PIU' BELLA CREATURA CHE HAI CONOSCIUTO IN VITA TUA…
VOCE FOTOGRAFO
Guardate qui!

Carlo e Giulia si voltano.

Il flash di una macchina fotografica. Fermo immagine su Carlo e Giulia che sorridono spaesati verso l'obiettivo.

VOCE CARLO FUORI CAMPO
MA POI TI RICORDI CHE DIVENTI PADRE TRA CINQUE MESI

Nero.

VOCE CARLO FUORI CAMPO
E NON SONO PENSIERI CARINI DA FARE

32 - CASA PAOLO. ASCENSORE. INT. SERA.

Paolo è a bordo del suo ascensore. E' di ritorno dal matrimonio. Fissa immobile la propria immagine riflessa nello specchio.
L'ascensore si arresta con un colpo improvviso. Paolo resta immobile per qualche istante, pensieroso.

33 - CASA PAOLO. CORRIDOIO / CAMERA PADRE. INT. SERA.

Si sente la chiave girare nella serratura. Paolo entra in casa. Un appartamento arredato con gusto antico. Bei mobili. Tutto a suo posto. Un ordine perfetto regna nella casa. Sua madre, una donna sui sessantacinque anni, si affaccia nel corridoio e lo chiama da dietro.

ADELE
Papà ha chiesto di te…

PAOLO si volta e la vede.

ADELE
E' tutto il pomeriggio che chiede di te…

Paolo si avvia verso la madre.

PAOLO
Come sta?

ADELE
(Un filo di voce) Avrai un grande rimorso per quello che stai facendo…

PAOLO
Non avrò nessun rimorso…

Raggiunge la porta della stanza e la apre.
Ci appare un uomo coetaneo della madre, disteso nel letto.
Una flebo attaccata al braccio. E' pallido e magrissimo. Gli occhi scavati e fuori dalle orbite. Paolo si avvicina a lui. Gli prende la mano.

PAOLO
(Sottovoce) Ciao papà…

Una pausa. Suo padre continua a tenere gli occhi chiusi. La madre di Paolo si sporge su di lui.

ADELE
(Sottovoce, carezzandogli la fronte) C'è Paolo. Lo vuoi salutare?

Suo padre dischiude gli occhi. Cerca con lo sguardo il figlio.
PAOLO gli sorride e gli continua a tenere la mano.

ADELE
(Al figlio) Oggi mi ha richiesto se eri tornato a lavorare… Digli che ci sei andato…

PAOLO
(Annuisce obbediente) Ci sono andato. Sono andato a lavoro. Tutto a posto pa'. Non ti preoccupare di niente, capito papà?

L'uomo inizia a tossire. La madre gli sistema meglio le cannule dell'ossigeno. L'uomo chiude di nuovo gli occhi. PAOLO resta immobile. Lo guarda in silenzio.

ADELE
(Sistemando il marito sul cuscino) Ci stai prendendo tutti in giro…

PAOLO guarda la madre e le fa cenno di stare zitta.

ADELE
(Guarda il figlio) Perché?

PAOLO
(Una pausa) Perché ho deciso così

ADELE
Non è quello che lui avrebbe voluto

PAOLO
Ti prego!

ADELE
Ci dev'essere un perché!

PAOLO
E c'è un perché! C'è!

ADELE
E quale?!

PAOLO
Voglio iniziare a sentire che la mia vita ha un senso! Almeno uno! Un senso! Ma tu che ne sai?! Che cazzo ne sai?!!

Esce dalla stanza. Sua madre resta immobile. In silenzio. Accanto al marito immobile nel letto.



34 - VILLETTA ANNA. CAMERA DA PRANZO. INT. SERA.

ANNA ed EMILIO sono a cena. Non si parlano. Mangiano in silenzio, senza scambiarsi una parola. ANNA tiene lo sguardo fisso su di lui.

EMILIO
(La guarda e continua a mangiare) Perché continui a fissarmi?

ANNA
Che faresti se io morissi?

EMILIO
Mi farei un bel doppiopetto nero

ANNA
Parlo sul serio. Ho l'età che ho e i miei organi non sono più quelli di una ventenne. Sentiresti la mia mancanza o ti troveresti subito un'altra moglie, magari più giovane che si sintonizzi bene sul tuo silenzio? Ti troveresti una donna noiosa e perbene come te?

EMILIO
(La guarda) Perché dobbiamo intossicarci pure questa cena?

ANNA
Una muta. Ecco con chi mi sostituiresti. Con una bella signorina muta…

EMILIO
Che cosa ti fa pensare che quello che dici sia più nobile di un sano silenzio?

ANNA
Il tuo silenzio non é né sano né nobile. E' pigrizia esistenziale…

EMILIO
D'accordo…

ANNA
Non darmi la ragione dei deficienti!

EMILIO
Sono stanco

ANNA
Ho deciso di lasciarti. Questa volta vado fino in fondo…

EMILIO
(Una pausa) Senza di me non ci sai stare…

ANNA
Ah no?!

EMILIO
No. E non perché sei debole come ti piace pensare!

ANNA
Ah no? E allora perché? Sentiamo il professore!

EMILIO
Perché mi vuoi ancora bene… Mi dispiace dirtelo ma è così

ANNA
(Una pausa, presa in contropiede) Io non ne sarei così sicura

EMILIO
E' un vero peccato! Vivresti molto meglio se lo sapessi riconoscere!

ANNA
Ormai ho deciso. Noi non stiamo più insieme a partire da questo momento. Da ora. Hai capito?…

EMILIO
Si

ANNA
E allora?

EMILIO
E allora non sono d'accordo…

Lei lo guarda. Sorpresa e disorientata.

ANNA
Non sei d'accordo

EMILIO
No…

Squilla il telefono.

ANNA
(Una pausa) E a me che me ne importa se non sei d'accordo?

Emilio si alza e va a rispondere.

EMILIO
E' per me…

Anna lo guarda spiazzata. Restiamo sul suo primo piano. Sola al centro della tavola.

ANNA
A me non me ne importa proprio niente se non sei d'accordo. (Urla al marito, ormai lontano) Hai capito che ho detto? Non me ne importa niente!!

Nessuna risposta.

Sentiamo un telefono riprendere a squillare.

35 - CASA CARLO. SOGGIORNO. INT. SERA.

Lo squillo del telefono prosegue fuori campo.

Carlo è seduto sul divano. Guarda pensieroso in direzione della finestra. La tenda ondeggia smossa da una leggera brezza. Fuori campo sentiamo Giulia cantare una canzone.

36 - CASA ARIANNA. CORRIDOIO. INT. SERA.

Siamo in casa di ARIANNA. Una casa piccola e arredata con pochi soldi e molto gusto. Il telefono sta squillando. La m.d.p. avanza lungo il corridoio, in direzione del telefono. Si sentono delle risatine fuori campo. Quindi dei passi in avvicinamento. ARIANNA entra in campo di corsa. Raggiunge il telefono e risponde. E' in mutande e maglietta. Ride ancora.

ARIANNA
Pronto?…

37 - CASA PAOLO. CAMERA PAOLO. INT. SERA.

Dall'altro capo della linea PAOLO è al telefono. E' seduto sul bordo del suo letto. Resta in silenzio per qualche secondo, senza aggiungere altro.
Ascolta in silenzio il respiro di lei.

PAOLO
Sono io.

ARIANNA
Che vuoi?

PAOLO
Stai calma. Volevo chiederti scusa per oggi…

ARIANNA
Non voglio saperlo. Non voglio più sapere nulla delle tue scuse, della tua angoscia e tutto il resto.

PAOLO
Posso venire da te?

ARIANNA
No!

PAOLO
Perché no?! Chi c'è là?! Stai con qualcuno?!

ARIANNA
Si

PAOLO
Che state a fa?!

ARIANNA
Per favore!

PAOLO
Dimmelo!

ARIANNA
Vuoi sapere se c'ho appena fatto l'amore?! Si! La risposta è si. Ti senti meglio? Che altro vuoi sapere?

Una pausa. PAOLO non riesce a ritrovare la voce.

ARIANNA
Hai perso la voce?

PAOLO
(Un filo di voce, appena percepibile) No…

ARIANNA
La prossima volta prima di chiamarmi, pensaci due volte…

PAOLO
Ma non pensi mai a me mentre fai l'amore con gli altri?

ARIANNA
(Una pausa) No!

PAOLO
No! E certo! Senti mi sa che io parto e sto fuori per un po'. Finché non sto meglio. 'Sta volta parto davvero!

ARIANNA
(Sorride al ragazzo che si affaccia in jeans e torso nudo nel corridoio) Mi sembra una buona idea…

PAOLO
Ti sembra una buona idea…

ARIANNA
Così non puoi andare avanti… Questo è sicuro

PAOLO
Lo penso anch'io.

ARIANNA
Non chiamarmi più. E' l'unica cosa che ti chiedo.

PAOLO
Dov'è che ho sbagliato?

ARIANNA
Il mondo è pieno di donne che ti meritano più di me! Trovati una di loro e sposatela. Ti saluto… Ciao

E riaggancia.
PAOLO resta immobile, l'orecchio incollato alla cornetta. All'improvviso si alza in piedi ed esce dalla stanza. Attraversa il corridoio.
Sua madre si affaccia alla porta della cucina. Lo osserva senza dire nulla.

ADELE
Riesci?

Paolo raggiunge la porta, la apre e va via sbattendola.
Il volto della madre.

38 - CASA ADRIANO. BAGNO. INT. SERA.

Adriano è seduto sul ciglio della vasca da bagno.
Immobile. Fuori campo si sente il pianto del bambino. Lui è in uno stato catatonico. Sembra non sentire nulla.
Improvvisamente si sente bussare alla porta.

LIVIA OFF
(Nervosa) Adriano?! Saranno venti minuti che stai chiuso lì dentro?! Ma ti senti bene? Adriano?!! Mi rispondi almeno?!

ADRIANO
Sto bene!

LIVIA OFF
E allora vieni a darmi una mano! Ho bisogno di te! Ha fame! Esci fuori e aiutami!

Stacco

Adriano apre la porta del bagno e incontra lo sguardo teso di LIVIA.

ADRIANO
(Guardandola negli occhi, con aria fintamente sorridente) Che devo fare?

39 - STRADA. EST. SERA.

PAOLO sta correndo lungo un marciapiede. Corre veloce, come un pazzo. Passa davanti ad una serie di locali notturni affollati da ragazzi.

40 - CASA ADRIANO. SOGGIORNO. INT. SERA.

ADRIANO cerca di cullare il bambino, che però continua a piangere tra le sue braccia.

ADRIANO
(Al bambino, cullandolo con energia) Calmati… calmati. Adesso stai con papà. Stai con papà!

Il bambino continua a piangere. Adriano si rivolge a Livia, che sta chiudendo il biberon.

ADRIANO
Ma perché piange così?!

LIVIA
Perché non lo sai distrarre!

ADRIANO
E come lo distraggo?!!! Piange come gli stessi strappando i capelli!

LIVIA
(Li raggiunge col biberon in mano) Se stessi di più con lui impareresti a saperci fare!

ADRIANO
Si perché in caso mi ci lasci con lui!

Glielo sfila dalle mani.

LIVIA
(Parlando al figlio) Ecco la mamma con la pappa! Eccoci qua…

Si siede su una poltrona e infila il ciuccio nella bocca del bambino, che immediatamente si calma.

LIVIA
Non mi chiedere più di seguirti in giro per feste, matrimoni, comunioni e cresime! Adesso è stranito e non ci farà dormire neanche stanotte! Ci pensi tu a riaddormentarlo!

ADRIANO
Ci penso io, certo!

LIVIA
Ma se di solito neanche lo senti! Ma che parlo a fare, io? E' come parlare ad un mulo! Come compagno di vita a te c'ho ormai rinunciato. E' lui che forse meritava qualcosa di più come padre…

Il bambino le sorride e ciuccia contento. Adriano la guarda.

ADRIANO
Si, eh?

LIVIA
Si! Meritava qualcosa di più!

ADRIANO
Lo sai che c'è una novità?

LIVIA
Ah si?

ADRIANO
Io non ti amo più! Quando la mattina apro gli occhi e ti trovo nel letto, mi viene l'angoscia! Che cazzo sei diventata da quand'è nato lui?! Io non ti riconosco più!

LIVIA
(Lo guarda gelida) Neanch'io ti riconosco più! Pensavo fossi un po' meglio, francamente!

Adriano la guarda con gelo.

ADRIANO
Benissimo! Io esco! Non mi cercare!

Va veloce verso l'ingresso.

LIVIA
Ma chi ti cerca?! Guarda che se esce da quella porta mi incazzo come una bestia!

ADRIANO
Sai che novità!!!

LIVIA
Adriano!

Adriano apre la porta ed esce sbattendola. Livia resta sola col figlio.

41 - STRADA PALAZZO ARIANNA. INT.SERA.

PAOLO continua a correre lungo il marciapiede. Raggiunge il portone di un palazzo ed entra.

42 - PALAZZO ARIANNA. INT. SERA.

Paolo sale di corsa le scale del palazzo. Sale i gradini due alla volta e raggiunge la porta d'ingresso di un'abitazione. Ha il fiatone che gli squarcia il petto. Non riesce neanche a tenersi in piedi. Suona il campanello. Trascorre qualche attimo. Cerca di riprendere fiato. Al di là della porta si sente una voce maschile.

VOCE RAGAZZO
Chi è?

PAOLO
(Senza riuscire neanche a riprendere fiato) Il vicino…

Si sente la serratura scattare. PAOLO si scaglia contro la porta aprendola e investendo il ragazzo che gli ha appena aperto.

PAOLO
Te levate!

Si precipita nella cucina.
ARIANNA era seduta davanti ad una pizza al cartone. Si è appena alzata, spaventata. E' in mutande e maglietta.

PAOLO
Non dire niente!

ARIANNA
Che sei venuto a fare?

PAOLO
Non lo so! Non lo so!!! Sono venuto a dirti che passeranno i mesi, passeranno gli anni. Forse mi odierai per tutta la vita! Forse un giorno invece riuscirai a ripensarci! E allora io
sarò qui ad aspettarti! Sarò sempre qui ad aspettarti! Hai capito?!!

ARIANNA
(Un filo di voce) Tu sei impazzito…

Paolo le afferra con forza il viso tra le mani.

PAOLO
Non so starci senza te!!! Non so starciiii!!!!!

Cerca di baciarla con forza. Lei lo evita contorcendosi su sé stessa.

RAGAZZO
(Urla) Lasciala!!!

PAOLO
(Le urla forte) Io ti amooo!!!

Paolo la lascia e indietreggia smarrito.

PAOLO
(Improvvisamente più calmo) Io ti amo. Ti sei mai sentita come mi sento io adesso? Ci devi passare per capire…

ARIANNA
Paolo vattene…

PAOLO
(Una pausa) Vuoi che me ne vado?

ARIANNA
Si

Paolo la guarda. Annuisce appena.

PAOLO
Ok. Me ne vado! Me ne vado

Indietreggia confuso, passa accanto al ragazzo di Arianna.

PAOLO
Prima o poi tocca pure a te!

Esce dall'appartamento sbattendo violentemente la porta.
ARIANNA e il ragazzo restano al centro della cucina. Sconvolti e spettinati.

43 - CASA CARLO. SOGGIORNO. INT. SERA.

CARLO e GIULIA sono seduti sul divano del salotto. Lei tiene la testa appoggiata alla pancia di Carlo. In sottofondo sentiamo canzoni stile Sturdust Memories.

GIULIA
(Leggendo) …La gravidanza è sempre una situazione nuova. In questo periodo anche le donne più forti sono costrette a fare i conti con una emotività tumultuosa, con ansie, preoccupazioni che, viste dal di fuori, possono sembrare sproporzionate. Ma non tenetevi tutto dentro: parlarne con qualcuno è già un buon sistema per esorcizzare le paure o, almeno, per evitare che ingigantiscano.

Giulia si ferma e lo guarda.

GIULIA
Hai capito?

CARLO
…Dice che non ti devi tenere tutto dentro…

GIULIA
(Lo guarda) E se ci comprassimo una casa tutta nostra?

Il viso di Carlo.

CARLO
Eh?

44 - CASA ALBERTO. CAMERA DA LETTO / INGRESSO. INT. SERA.

ALBERTO sta facendo l'amore con Gemma. Lei lo stringe forte a sé.

GEMMA
Vieni! Vieni quando vuoi! Vieni quando vuoiii!!!

Si sente il campanello della porta suonare all'improvviso, con insistenza. Alberto si ferma.

GEMMA
Chi è?

ALBERTO
(Una breve pausa) Non lo so!

Il campanello suona ancora.

ALBERTO
(Ad alta voce) Chi è??!!

Da fuori sentiamo la voce di Adriano.

VOCE ADRIANO
Sono io!

Alberto resta fermo per qualche istante.

ALBERTO
Porcaputtana!

Ricomincia a muoversi su Gemma.

GEMMA
Chi è?

ALBERTO
Un mio amico. Non ti preoccupare! Tutto a posto!

Si sente di nuovo suonare alla porta.

ALBERTO
(Ad Alberto, continuando a fare l'amore) Aspetta!

GEMMA
(Lo ferma) Oh! Così non si può fare!

ALBERTO
Hai ragione! Vado a sentire che cazzo vuole e torno!

Si alza e va alla porta. Si infila veloce dei pantaloni.

GEMMA
Io che faccio?

ALBERTO
Aspettami! Lo mando via e torno!

Esce dalla stanza e richiude la porta.
Gemma non sa che fare. Incontra per caso la sua immagine riflessa nello specchio. Si sente ancora suonare alla porta.

ALBERTO
Ecco porcaputtana!!!

Apre la porta d'ingresso e ADRIANO entra come un uragano. Senza neanche dargli il tempo di spiegargli.

ADRIANO
E' finita! (Avviandosi verso il salotto) 'Sta volta è finita davvero!

Dà un cazzotto al muro.

ADRIANO
(Urla) Non ne posso più!

Si getta sul divano. In giro per la stanza centinaia di cartucce della play station, compact disc, floppy ecc.

ALBERTO
(Lo guarda) Avete litigato di nuovo

45 - CASA CARLO. SOGGIORNO. INT. SERA.

Carlo e Giulia sono ancora seduti sul divano. Lei è seduta con le gambe incrociate e lo guarda negli occhi.

GIULIA
Il lavoro ti sta andando bene. Se comprassimo una casa con un mutuo spenderemmo più o meno quello che spendiamo oggi d'affitto

CARLO
(Una pausa) Mi mette l'angoscia pensare a cose irreversibili…

GIULIA
Stiamo per diventare una famiglia. Non è una cosa da poco!

CARLO
(Una pausa) Non ho mai pensato che fosse una cosa da poco…

GIULIA
E allora qual'è il problema? Vendono una casa a cento metri da qui. Domani potremmo andare a vederla e farci un'idea. Che dici?

Il viso di Carlo.

46 - CASA ALBERTO. SOGGIORNO. INT. SERA.

ALBERTO e ADRIANO sono seduti sul divano. Stanno fumando una canna. Guardano il soffitto.

ADRIANO
Saranno sette mesi che non facciamo l'amore! Una volta mi sono sbagliato e l'ho chiamata mamma. E' stato orrendo!

ALBERTO
Se non ci fosse il bambino vi sareste già lasciati

ADRIANO
Il bambino è un'esperienza pazzesca! E' lei che l'ha presa così! Perché l'ha presa così? E' diventata come tutte le vecchie madri rompicazzo del mondo…

ALBERTO
Perché?

ADRIANO
(Con rabbia) Non lo so!

Si sente squillare il telefono. Alberto solleva la cornetta e risponde.

ALBERTO
(Rabbioso a sua volta) Pronto!

47 - STRADA. EST. SERA.

PAOLO cammina veloce lungo un marciapiede. Ha il viso pieno d'angoscia.

PAOLO
(Affannato) Stai a casa! Sto passando da te!

Riaggancia.

48 - CASA ALBERTO. SOGGIORNO. INT. SERA.

Alberto resta con il telefono appeso.

ALBERTO
Pronto?

Alle sue spalle vediamo aprirsi la porta della sua stanza. Appare Gemma. E' ancora un po' spettinata ma rivestita. Alberto e Adriano si voltano e la guardano.

GEMMA
Che devo fare?

49 - CASA CARLO. CAMERA DA LETTO. INT. SERA.

CARLO si sta sbottonando la camicia nella camera da letto. Guarda fuori la finestra. Alle sue spalle GIULIA è distesa sul letto a pancia sotto. Legge un'inserzione su un giornale.

GIULIA
…Questa è un'altra: Villetta rimodernata. Parquet. Cento metri quadrati. Zona Cassia. Doppi servizi. Giardinetto 30 metri quadri! Potremmo anche prenderci un cane! Che dici amore?

La m.d.p. si avvicina lentamente a CARLO, che le da le spalle e continua a guardare fuori dalla finestra.
Entra in campo la quinta di Francesca. Si avvicina a lui e gli mette una mano sulla spalla.

FRANCESCA
Domani vieni a prendermi a scuola?

Carlo continua a guardare fuori.

GIULIA
…posto auto, ripostiglio. 900 milioni. Oddio quanto! Un po' troppo, eh? (Porta lo sguardo su di lui) Forse si…

Carlo continua a guardare fuori. Solo davanti la finestra.

VOCE FRANCESCA FUORI CAMPO
Vieni o non vieni?

Fuori campo si sente lo scampanellio della porta di Alberto.

50 - CASA ALBERTO. INT. SERA.

Adriano apre la porta di casa. Paolo entra con passo deciso. E' stravolto e sudato.


ALBERTO
Che è successo?

Paolo non gli risponde. Raggiunge il salotto. Sfila la canna dalle dita di Adriano e dà un lungo tiro.
Quindi si accascia sulla poltrona.

GEMMA
(Alzando appena la mano) Ciao…

ADRIANO
Lei è Gemma…

Paolo la guarda. Annuisce e torna a guardare gli amici.

PAOLO
Ho deciso di partire

ADRIANO
Ma dai!

PAOLO
Non mi fare "ma dai" con quella faccia perché mi fai venì il nervoso! 'Sta volta sento che sto a fa' sul serio! Te invece che stai qui a quest'ora che cazzo hai fatto? Te lo dico che hai fatto! Hai scazzato di nuovo con Livia!

ADRIANO
Non la sopporto più!

PAOLO
E' una rompicazzo! Te l'ho sempre detto! E tu sei infelice! Non provare a dirmi che sei felice perché rido che mi viene un ictus. No, bello, non sei felice neanche per il cazzo e hai l'ottanta per cento dei motivi per mollare tutto e venire con me. (Ad Alberto) E ci vieni pure te!

ALBERTO
Ma dove?

PAOLO
Sta bono! Ma ti sei visto?! Volevi lavorare a Green Peace e sei finito a piratare cd rom e a scoparti ogni giorno una diversa ripetendoci da dieci anni che nonostante tutto c'è qualcosa che ti continua a mancare! E grazie! Che cazzo pensi di trovare, andando avanti così? Ti vuoi ritrovare a cinquant'anni patetico e represso col riporto e la vita desertificata?! Te vieni con me e non rompi il cazzo!

ALBERTO
(A Gemma) Non è vero che mi scopo ogni giorno una diversa

PAOLO
(A Gemma, grave) Purtroppo è così, carina. E' meglio saperle subito certe cose.

ALBERTO
(A Gemma) Lo dice per mettermi in imbarazzo

GEMMA
(Lo guarda gelida) Non me ne frega niente. Io faccio lo stesso

PAOLO
Ecco fatto vi siete trovati. Meglio così. (Urla) Oh!

ADRIANO
Che è?!

PAOLO
Io lo so che sono anni che lo dico, ma io qui sto sclerando di brutto, io non ce la faccio più! Io porcocazzo svalvolo davvero se resto! O partiamo adesso o non partiamo mai più. Ricordatevi di queste parole. O partiamo adesso o non partiamo proprio più! E' l'ultima chance che abbiamo. Non abbiamo più vent'anni e per fortuna non ne abbiamo ancora quaranta! Che a quaranta la vita è bella che andata, l'abbiamo sempre detto. Io ho bisogno di scrollarmi via l'angoscia della malattia di mio padre e di starmene per un po' lontano da qui! Punto. Questo è tutto. Che c'è di male?! Che sarà mai?! Chiedo solo di partire!

Adriano, Gemma e Alberto lo guardano. Immobili.

PAOLO
State a venì con me?

I visi dei due amici.

51 - CASA CARLO. CAMERA DA LETTO. INT. SERA.

Giulia e Carlo sono a letto. Guardano il soffitto.

GIULIA
Pensi che posso essere noiosa?

CARLO
(Una pausa) Perché?

GIULIA
Perché non sono abbastanza ambiziosa. Mio padre m'ha sempre detto che una donna per sopravvivere dovrebbe esserlo. Sono troppo semplice?

CARLO
Non sei semplice per niente, tu

GIULIA
(Una pausa, guardandolo) Hai mai pensato di tradirmi?

Lui la guarda.

GIULIA
Ci devi pensare per rispondermi?

CARLO
(Una pausa) No che non ci devo pensare…

GIULIA
E allora?

CARLO
E allora la risposta è no

GIULIA
Perché no?

CARLO
(Una pausa) Perché sono innamorato di te

GIULIA
E quando sarai attratto da un'altra?

CARLO
Perché dovrei esserlo?

GIULIA
Perché potrà succedere.

CARLO
(Una pausa) Potrà succedere a te…

GIULIA
(Un'altra pausa. Si stringe nelle spalle) Ma so che non succederà…

CARLO
E perché?

GIULIA
Perché sono più forte di te. (Sorride) Lo sono sempre stata e sempre lo sarò

Lui la guarda e lei sorride.

GIULIA
E se un giorno scoprirò che mi tradisci, t'ammazzo…

Lui sbotta in un sorriso incredulo.

GIULIA
(Sorride) Hai capito?

CARLO
(La guarda negli occhi) Si…

GIULIA
(Una pausa) Vuoi dormire, amore? Hai gli occhi rossi

Carlo la guarda. Giulia lo guarda e gli carezza il viso.

GIULIA
Buonanotte amore mio…

52 - VILLETTA ANNA. CAMERA DA LETTO. INT. NOTTE.

Emilio è a letto. Si rigira su un fianco.

EMILIO
Buonanotte…

Spegne la luce. Anna è seduta davanti alla sua toletta. Si strucca guardandosi allo specchio. I suoi movimenti rallentano. Si ferma e si osserva in silenzio. Inquadriamo il suo viso in primo piano.
Grazie ad un cambio di fuoco notiamo una sua foto da giovane incastrata nella cornice dello specchio. Anna a vent'anni sorride divertita verso l'obiettivo.

53 - GIARDINO LAGHETTO EUR. EST. NOTTE.

PAOLO e ADRIANO scalcano la recinzione del giardino del laghetto dell'EUR. Alle loro spalle, lontani, lungo la via, intravediamo Gemma che ferma un taxi in compagnia di Alberto. Paolo salta giù dalla rete e si volta verso Alberto.

PAOLO
(Urla) Hai fatto?!

Adriano si lancia dall'alto della recinzione e atterra accanto a Paolo.
Alle loro spalle Gemma entra a bordo del taxi. Alberto la saluta con un ultimo gesto della mano e si mette a correre verso di loro. Paolo e Adriano riprendono a camminare dandogli le spalle.

PAOLO
(Ad Adriano) Marco è ormai andato. Te stai sul baratro e Carlo si può provare a recuperarlo

ADRIANO
Ma partire quando?

Alle loro spalle Alberto si attacca alla rete e cerca di scavalcarla.

PAOLO
Il prima possibile.

ALBERTO
(Arrampicandosi sulla la rete) Oh aspettate!

PAOLO
Prendiamo la barca e andiamo in Turchia, andiamo a lavorare nel volontariato in Africa, torniamo in Patagonia, apriamo una scuola di sub in Polinesia, qualcosa faremo! Di sicuro non ci intristeremo!

Alberto si lancia dall'alto della recinzione e atterra alle spalle dei due.

ALBERTO
Ha detto che siamo tre coglioni…

PAOLO
(Si ferma e si volta verso l'amico) Meglio coglioni che infelici! Ricordatelo!

Stacco

Paolo, Adriano e Alberto sono sul bordo della cascata. Guardano verso la città.

PAOLO
Il segreto è pensarci il meno possibile. Che se ci pensi ti vengono i dubbi, non parti più e ti ritrovi a sessant'anni che sei tuo padre clonato e se ripensi a quello che potevi fare e non hai fatto, ti intristisci a morte e ti sputeresti in faccia perché ormai è andata e lo sai!

ADRIANO
Quanti soldi servono?

PAOLO
In Tanzania con dieci milioni ci vivi due anni. Qui ci campi cinque mesi e sei pure incazzato! Una volta fuori decidiamo che fare. Se tornare o continuare…

Urla all'improvviso, in direzione dei palazzi che si stagliano lontani sullo sfondo. Adriano e Alberto lo osservano.

ADRIANO
Potrei prendere un'aspettativa dal lavoro…

PAOLO
Potresti prendere un'aspettativa dal lavoro. Qui hai casa, un lavoro, una moglie rompicazzo e un figlio che ti aspetta. (Lo guarda) Però lo sai anche te che è solo una la cosa che c'è da fare!

ALBERTO
E' andarsene

PAOLO
E' andarsene!

Paolo urla ancora, rivolto ai palazzi lontani.

ALBERTO
(Mentre Paolo urla) Dobbiamo solo deciderlo!

PAOLO
(Continua ad urlare) Siete tutti morti dentrooo!!!!

ALBERTO
(Urla anche lui ai palazzi) Vaffanculoooo!

ADRIANO
(Urla forte, all'improvviso) Vaffanculooo!!!

I tre restano qualche attimo in silenzio, guardando avanti a loro.

ADRIANO
Mandiamo a 'fanculo tutto e partiamo…

ALBERTO
Ce la possiamo fare…

PAOLO
Ce la possiamo fare

La m.d.p. li inquadra da dietro. Paolo urla ancora, forte, rivolto verso i grattacieli in lontananza. Gli altri due fanno lo stesso.
Vediamo i loro corpi in silouette davanti la città.

Dissolvenza

54 - PARCO. EST. NOTTE / ALBA / MATTINA

Inquadriamo la città dalla stessa angolazione. Con una vertiginosa accelerazione di velocità (Time lapse), assistiamo al sorgere del giorno sulla metropoli.

55 - BULGARI. UFFICIO LUISA. INT. GIORNO.

Anna e Luisa camminano lungo il corridoio dell'ufficio di Bulgari presso cui Luisa lavora. Fuori campo si sente un telefono squillare.

ANNA

(Sottovoce, seguendo l'amica) Da sola non riesco a lasciarlo. Non ce la faccio! L'unica cosa è rivedermi con Eugenio…

LUISA
(La guarda) Con Eugenio?!

ANNA
Si!

LUISA
Saranno due anni che non lo vedi!

ANNA
Quasi tre

LUISA
Ti ci vuole una storia che parta da zero senza strascichi e rancori!

ANNA
E' stata la storia più importante che ho avuto da quando mi sono sposata...

LUISA
E' semplicemente stata l'unica…

ANNA
Appunto. Se da qualche parte devo partire, preferisco farlo da lì. Non me lo sono mai tolto dalla testa. Ogni tanto ancora me lo sogno. (La guarda) Qualcosa vorrà dire.

Luisa la guarda, entra nel suo ufficio seguita da Anna e risponde al telefono.

LUISA
Bulgari buongiorno

56 - AGENZIA PUBBLICITARIA. SALA RIUNIONI. INT. GIORNO.

ADRIANO e CARLO sono seduti in una sala riunioni dell'agenzia. Intorno al tavolo almeno altre dieci persone.

DIRETTORE CREATIVO
(Parla rivolto ai clienti) Bisogna far passare un'informazione. Un'informazione chiara. E l'informazione è che qui si parla finalmente di un maxistecco diverso.

CARLO
Più cremoso e gustoso di tutti gli altri. Ma non è il sapore a rendercelo diverso ma la densità! Allora abbiamo pensato ad uno slogan che accompagni l'intera campagna! Pensato anche come teaser. (Apre una cartella e rivela il bozzetto del logo) " CREMOSO DA INGOIARLO INTERO! "

DIRETTORE CREATIVO
(Ai clienti) Cremoso da ingoiarlo intero!

Il direttore delle vendite li guarda. ADRIANO, seduto accanto a Carlo, guarda distratto da un'altra parte. Chiudiamo sul suo viso sotto macchina. Alle sue spalle, sfocati, Carlo e il Direttore creativo continuano a parlare.

CARLO
Dopo due mesi di riempimento degli spazi, sveliamo che si tratta del maxistecco Regina!

DIRETTORE CREATIVO
Sarà una bomba!

CARLO
Sarà una bomba

57 - FABBRICA PAOLO. OFFICINE E AMMINISTRAZIONE. INT. GIORNO.

Paolo attraversa il capannone di una fabbrica di vassoi in plastica per mense aziendali. Avanza veloce, ha l'aria vivace e tesa allo stesso tempo. Sale delle scale ed entra nella zona degli uffici.
Incontra una segretaria.

PAOLO
Mio zio è dentro?

SEGRETARIA
Buongiorno! Si, è dentro…

Paolo prosegue lungo il corridoio.

SEGRETARIA
(A Paolo che si allontana) Ho lista lunghissima di persone che hanno chiamato per lei. Vuole vederla subito?

PAOLO
No…

SEGRETARIA
La vuole vedere più tardi?

PAOLO
Si! 'St'altr'anno!

La segretaria si ferma in mezzo al corridoio. Paolo prosegue veloce verso la porta di un ufficio. E' teso e nervoso. Raggiunge la porta. E' aperta e lui si ferma sull'uscio. Suo zio è un uomo basso, con le caratteristiche degli italiani di una volta. Baffi, capelli pettinati e tirati indietro. Sta scrivendo su un foglio di carta.

PAOLO
Ciao zio

Lo zio alza lo sguardo e lo vede, con sorpresa.

PAOLO
(Sorride) Pensavi m'avevano rapito e invece sono qua!

PAOLO sorride strano, si morde un'unghia, percorre la stanza e si siede dinoccolato sulla poltrona in pelle. Suo zio lo guarda.

ZIO MIMMO
Che t'è successo invece?

PAOLO
(Lo guarda) Ho deciso di non tornare più. C'ho pensato tanto e ho deciso così

Suo zio lo guarda negli occhi.

PAOLO
Non voglio più continuare a lavorare qui dentro. Non c'è molto altro da spiegare.

ZIO MIMMO
(Lo guarda) Questa è anche roba tua!

PAOLO
Lo so…

ZIO MIMMO
E allora che cazzarola dici?!

PAOLO
(Incalza) Ho bisogno di dare un senso alla mia vita. C'è chi nasce per vendere vassoi per mense aziendali e chi per andarsene dove c'è sempre il sole

ZIO MIMMO
Tu fai parte della seconda categoria, scommetto!

PAOLO
Non sono nato per vendere vassoi

ZIO MIMMO
Sei nato per dire cazzate! Fai uso di stupefacenti?

PAOLO
Per favore…

ZIO MIMMO
Per favore cosa?! Cos'è 'st'aria di sufficienza?
Vieni qui come se gli altri fossero tutti degli imbecilli! Le cose non stanno così! Te ne accorgerai!

PAOLO
Va bene

ZIO MIMMO
Il tuo posto è qui dentro dove tuo padre t'ha voluto! Devi abbassarla, quella testa

PAOLO
(Scuote la testa e sorride irritato) Non ci penso proprio

ZIO MIMMO
E' un dovere! Io ti sto parlando di doveri. Questa è la nostra attività. E' tutto quello che abbiamo!

PAOLO
A me non mi basta, evidentemente!

ZIO MIMMO
A te non basta!

PAOLO
No

ZIO MIMMO
Se tuo padre stesse bene non ti permetteresti di parlarmi così!

PAOLO
Se mio padre stesse bene gliele direi a lui, queste cose!

ZIO MIMMO
Puoi ancora dirgliele! E' ancora in grado di capirti! Ma invece non lo fai! Perché non lo fai? Perché non hai i coglioni! E' per questo che vieni da me! Ma io non posso fare nulla per te! Solo chiederti di ragionare!

PAOLO
(Una pausa) Puoi darmi il permesso di rimettere la nostra barca in acqua. Vorrei farla rimettere a posto e partirci. La faccio mettere a posto a mie spese…

Lo zio lo guarda spiazzato.

PAOLO
Ne ho bisogno per un po' di tempo. Voglio portarla in Turchia.

ZIO MIMMO
Per sederci su questa sedia, io e tuo padre abbiamo dato la vita…

PAOLO
La so portare. Non ti devi preoccupare di nulla

ZIO MIMMO
Ma quanta tristezza mi fai

PAOLO
(Lo guarda) A me mi fai tristezza te…

ZIO MIMMO
Benissimo! Ci siamo detti tutto! Adesso voglio che te ne vai. Vattene! (Urla forte, batte una mano sulla scrivania e indica la porta) Vattene!

PAOLO
(Lo guarda negli occhi, senza scomporsi) Niente barca, immagino…

58 - AGENZIA PUBBLCITARIA. CORRIDOIO. INT. GIORNO.

Carlo e Adriano camminano lungo un corridoio.

CARLO
Cos'è 'sta cosa che mi devi dire?

ADRIANO
Abbiamo avuto un'idea. Io, Paolo e Alberto

Carlo entra nell'ascensore e schiaccia il pulsante del piano.

ADRIANO
Volevo sapere che ne pensi

CARLO
Di che si tratta?

ADRIANO
Te ne parlo quando torni

La porta dell'ascensore si richiude.

ADRIANO
Torni tardi?

CARLO
No!

Adriano resta fermo davanti alla porta dell'ascensore ormai chiusa. Il viso pensieroso.

59 / 60 - STRADA. AUTO CARLO. EST. GIORNO.

CARLO è in macchina. Guida pianissimo accanto ad un marciapiede, davanti all'uscita di un liceo. Guarda con una vena di irrequietudine in direzione del cancello della scuola. Squilla il suo cellulare. Sobbalza. Inchioda e afferra il telefono. Sul display lampeggia la scritta CASA. Risponde.

CARLO
(Ferma l'auto) Giulia?!

GIULIA OFF
Amore volevo ricordarti che alle due e mezza abbiamo l'appuntamento per l'ecografia.

CARLO
(Guarda l'orologio sul cruscotto. Segna le 13,31) Me n'ero completamente dimenticato…

I ragazzi iniziano ad uscire dalla scuola.

GIULIA OFF
Te l'ho ricordato anche ieri sera!
Adesso non dirmi che non puoi, eh! Ti aspetto a casa alle due. Sbrigati che manca poco! Ok? Ok o no?

CARLO
(Una pausa) Si. Ok

GIULIA OFF
T'aspetto! Ciao

CARLO
(Un filo di voce) Ciao…

Riaggancia. Guarda avanti a sé, in direzione degli studenti che uscendo dal liceo affollano il marciapiede. La m.d.p. si avvicina lenta al suo volto pensieroso e incerto. L'orologio a quarzo sul cruscotto segna le 13,32. Ci pensa ancora un istante. Quindi ingrana nuovamente la marcia e riparte, accelera e sta per invertire la marcia quando, tra i ragazzi che continuano ad uscire dal liceo, attraverso lo specchietto retrovisore, vede FRANCESCA. Inchioda di nuovo. La osserva attraverso lo specchietto. Lei si sta allontanando nella direzione opposta, da sola. CARLO resta così per un attimo. Indeciso. Un'auto gli suona col clacson protestando. Carlo riparte rischiando di fare un incidente con un ragazzino in motorino. Chiede scusa con la mano e riparte.
Sgomma e, accelerando, raggiunge FRANCESCA da dietro. Lei cammina veloce, assorta in chissà quali pensieri.
Lui le suona un colpo di clacson. Lei si volta e lo vede. Gli sorride. Anche Carlo le sorride, con aria furbetta. Si ferma accanto a lei. E' emozionato. Abbassa il finestrino del passeggero.

CARLO
Stavo passando e t'ho visto…

Lei sorride appoggiandosi allo sportello.

FRANCESCA
Ah, non eri passato per me!

CARLO
Sarei passato nei prossimi giorni!

FRANCESCA
(Sorride) Bugiardo

CARLO
Vuoi un passaggio? Io purtroppo devo correre in un posto ma se vuoi ti porto dove vuoi…

FRANCESCA
(Sorride) Io abito a trenta metri da qui!

CARLO
Ti ci accompagno! Entra!

FRANCESCA
Sto vicina davvero…

CARLO
Ti ci porto io!

Francesca sorride e sale a bordo.

FRANCESCA
Mi fa piacere vederti!

CARLO
Anche a me…

Si guardando senza sapersi cos'altro dire.

CARLO
Dove vado?

FRANCESCA
Giri laggiù a destra e siamo arrivati

CARLO
Ok!

Lei sorride e lui riparte. Francesca lo guarda, studiandolo.

FRANCESCA
Ieri poi che hai fatto al matrimonio? Ti sei divertito?

CARLO
I matrimoni m'hanno sempre fatto una grande tristezza.

FRANCESCA
Perché?

CARLO
Perché sono la fiera delle belle intenzioni. Grandi amori, grandi promesse, parole eterne, sorrisi e dopo due anni ci si parla con gli avvocati in tribunale

FRANCESCA
E' solo questione di chi si incontra. E' questo portone qui! Sono arrivata…

Carlo ferma l'auto.

CARLO
Stavi vicina davvero…

FRANCESCA
Te l'avevo detto! (Lo guarda) E comunque essere disincantati è tremendo! Come fai a innamorarti se almeno all'inizio non pensi che possa durare per sempre?!

Carlo la guarda. Le guarda la bocca. L'immagine rallenta.
Si sporge verso di lei e la bacia con impeto sulle labbra.

FRANCESCA
Non pensi?

Solo adesso scopriamo che quella di Carlo era una proiezione.

CARLO
(Lui la guarda e annuisce) Si…

Arriva un messaggio sul telefonino. Un segnale acustico lo annuncia.

FRANCESCA
E' il tuo?

Carlo afferra il cellulare.

CARLO
Si.

Schiaccia un pulsante. Sul display appare la scritta: AMORE SBRIGATI!
Spegne il telefono e guarda l'orologio sul cruscotto.

CARLO
Devo andare

FRANCESCA
(Sorride) Ok! (Lo guarda) Vuoi venirci domani sera con me ad una festa?

Carlo la guarda sorpreso.

FRANCESCA
E' di una mia amica che fa diciott'anni. Se sei libero e ti va, andiamo insieme… Che dici?

CARLO
(Una pausa) Che dico?

FRANCESCA
(Ride) Che dici?

CARLO
Dico che va bene. (Si stringe nelle spalle) Perché no…

FRANCESCA
Ti lascio i miei numeri…

CARLO
(Un filo di voce) Si…

Francesca afferra l'agendina nello zaino, la apre sul cruscotto e segna dei numeri su un foglio. Carlo la guarda.
La m.d.p. si avvicina lentamente al suo viso. Seduta dietro di lui, sul sedile posteriore dell'auto, scopriamo Giulia.

GIULIA
Se al posto tuo ci fossi io che faresti?

Francesca strappa il foglio dall'agenda e lo porge a Carlo.

FRANCESCA
Se mi chiami domani a quest'ora ci mettiamo d'accordo…

CARLO
(La guarda e annuisce) Ok…

FRANCESCA
Non darmi buca, eh!

CARLO
No…

Un ultimo sorriso. Un bacio sulla guancia e via. Esce dall'auto e si allontana verso il portone. CARLO la segue con lo sguardo. Finché non è scomparsa nell'atrio.
L'orologio sul cruscotto segna le due meno cinque. Appoggia la testa al manubrio. Resta così per qualche istante.

CARLO
(Tra sé) Ti stai cacciando in un casino, ti stai cacciando in un casino, ti stai cacciando in un grandissimo casino! (Si guarda nello specchietto retrovisore e sorride) Non c'è un cazzo da essere contenti!

Parte sgommando. Si allontana veloce lungo la strada.
La m.d.p. carrella trasversalmente e scopriamo Anna venire nella direzione opposta a bordo della sua auto. Si ferma al semaforo. Una canzone di Mina alla radio. Lo sguardo pieno di pensieri.
Il semaforo scatta a verde e Anna riparte allontanandosi. La m.d.p. si solleva veloce.

61 - PALAZZO CARLO. SCALE - PIANEROTTOLO - APPARTAMENTO. INT. GIORNO.

CARLO sale di corsa le scale del suo palazzo. Raggiunge il suo appartamento, infila la chiave nella serratura ed entra.
GIULIA gli viene incontro già pronta per uscire.

GIULIA
E' tardissimo!

CARLO
Sono qui! Sono pronto! Andiamo!

Richiudono la porta alle loro spalle.

62 - STRADA ISTITUTO FRANCESE DI CULTURA. EST. GIORNO.

Anna arriva in auto davanti al portone dell'Istituto Francese di Cultura. Osserva pensierosa l'atrio. In sottofondo prosegue la canzone di Mina.
Resta così, ferma a riflettere.

63 - AGENZIA PUBBLICITA'. UFFICIO CARLO E ADRIANO. INT. GIORNO.

Adriano è seduto alla scrivania del suo ufficio. Guarda pensieroso nel vuoto. Alle sue spalle un monitor trasmette una serie di spot pubblicitari senza sonoro.

64 - PONTE SUL TEVERE. EST. GIORNO.

Paolo è appoggiato ad un parapetto sul Tevere. Guarda pensieroso l'acqua che scorre.

65 - CASA ALBERTO. CAMERA ALBERTO. INT. GIORNO.

Alberto è a letto con una ragazza che non abbiamo mai visto prima.
Lui guarda assente verso la finestra. Lei sta dietro di lui, è mezza nuda e gli carezza il viso.

RAGAZZA
Te la posso chiedere una cosa? Ma questa nostra è solo una storia di sesso o te mi vuoi anche un po' di bene?

ALBERTO
(Guarda verso la finestra, dopo una pausa) Eh?

66 - ISTITUTO FRANCESE DI CULTURA. INT. GIORNO.

ANNA si specchia sulla targa di rame affissa sulla porta su cui leggiamo "ISTITUTO FRANCESE DI CULTURA". Quindi spinge l'anta ed entra. Un atrio con dei ragazzi che parlano tra loro. Anna si avvicina ad una bacheca con gli orari dei corsi di francese. Controlla tra i nomi che ci sia quello di Eugenio Bonnet. Il lunedì finisce lezione alle 15,30. Guarda l'ora.
Quindi, un po' confusa, un po' eccitata, va via.

67 - CLINICA. ASCENSORE. INT. GIORNO.

Carlo e Giulia sono nell'ascensore della clinica. Stanno salendo. Lei è un po' nervosa. Guarda l'ora.

GIULIA
Sei emozionato?

Lui la guarda.

68 - CASA FRANCESCA. CAMERA FRANCESCA. INT. GIORNO.

Francesca ha la fronte appoggiata al vetro della finestra della sua camera. Guarda fuori, pensierosa. Sorride tra sé. Alle sue spalle sentiamo la voce di sua madre.

MADRE FRANCESCA OFF
Francesca vieni a mangiare?! (Si affaccia sulla porta della stanza) E' la quarta volta che ti chiamo!

69 - STRADA. EST. GIORNO.

Anna cammina verso di noi. Ha il viso acceso e spaurito come quello di un'adolescente. Si volta a guardare un mangiatore di fuoco.

70 - STUDIO GINECOLOGICO. INT. GIORNO.

Nel monitor appare il feto di un bambino.
E' perfettamente formato. Si vedono chiaramente gli occhi, la bocca, le braccine. CARLO osserva il monitor, immobile. Mentre quel piccolo esserino si muove sotto l'ecografo. Accanto a lui, distesa sul lettino, GIULIA gli sorride emozionata. Si commuove e le scorre anche una lacrima lungo il viso. Allunga una mano e afferra quella di CARLO. Si sente un ticchettio veloce.

DOTTORE
Al novanta per cento è una bambina. (Si guarda con Carlo) Al novanta per cento…

GIULIA
(Asciugandosi la lacrima e sorridendo) Amore, una bambina!

71 - CASA FRANCESCA. CUCINA. INT. GIORNO

Francesca e sua madre sono a tavola.

MADRE FRANCESCA
(Dolce) Devi solo seguire il tuo cuore. Non ci sono tattiche, strategie o contromosse. In amore è solo il destino che gioca le sue carte. (La guarda negli occhi) E' così carino?

FRANCESCA
(Guarda sua madre e sorride) E' bellissimo

72 - BAR. INT. GIORNO.

ANNA è in un bar. Beve un bicchiere di Vodka.
Guarda pensierosa in direzione della strada. Il marciapiede è gremito di passanti. Lei li osserva in silenzio. Ci sono anche due adolescenti che si baciano con passione, senza smettere mai. Anna li osserva incantata. Sorride appena. Alle sue spalle un grosso orologio affisso alla parete segna le tre meno cinque.

73 - CLINICA. ASCENSORE. INT. GIORNO.

Carlo e Giulia sono nell'ascensore della clinica. Sembrano storditi.
Stanno scendendo. Lei lo guarda. Lui guarda lei. Si abbracciano.
L'ascensore continua a scendere.

74 - STRADA ISTITUTO FRANCESCE DI CULTURA. EST. GIORNO.

Anna è a pochi metri dal portone dell'Istituto di Cultura Francese.
E' emozionata e nervosa. Fuma una sigaretta. Tira fuori dalla borsa un paio di occhiali da sole. Se li mette.
Dal portone escono dei ragazzi e signori di tutte le età.
Tra loro anche un uomo sui quarantacinque anni.
ANNA lo vede e lo osserva in silenzio, emozionata, mentre la m.d.p. si avvicina al suo viso. Si ritoglie gli occhiali, indecisa.
L'uomo incontra per un istante gli occhi di Anna. Fa per proseguire quando elabora quello che ha appena visto e si ferma. Un'espressione di grande sorpresa e anche smarrimento si disegna sul suo viso. ANNA sorride appena. Lui la osserva. Fermo inchiodato sul posto. La distanza che li separa sembra insopportabile. Anna gli cammina incontro. Un po' lo guarda e un po' abbassa gli occhi. Lui si incammina e va verso di lei. Infine si raggiungono e si abbracciano. Si stringono senza sapersi dire nulla. Un istante dopo trilla il cellulare di ANNA. Lei, sobbalza.

ANNA
Scusami… (Fruga nella borsa) Mi sono dimenticata di spegnerlo. Che dici rispondo?

EUGENIO
Come vuoi…

Estrae il telefono, legge il display e risponde.

ANNA
Giulia…

75 - AUTO CARLO. INT. GIORNO.

E' Giulia. Si trova in macchina con CARLO.

GIULIA
(Urla eccitata) Mamma! E' una bambina!

76 - STRADA ISTITUTO FRANCESCE DI CULTURA. EST. GIORNO.

Eugenio la guarda.

GIULIA
(Cont.) E' bellissima, sta benissimo!

ANNA
Oddio che cosa pazzesca!

GIULIA
E' una cosa pazzesca!

ANNA
Dio che emozione!

GIULIA
E' un emozione pazzesca! Chiamo papà per dirglielo! Ciao!

Riaggancia.

ANNA
Pronto?

Riporta lo sguardo su Eugenio.

ANNA
(Affannata dall'emozione) Mia figlia aspetta una bambina!

EUGENIO
(La guarda negli occhi) Sono felice di vederti…

Anna lo abbraccia con impeto.

ANNA
(Emozionata) Sono felice anch'io. Dio quante emozioni tutte insieme! Non saranno troppe?

Fuori campo si sente l'attacco di un tango.

La m.d.p. si solleva veloce inquadrandoli dall'alto e mostrandoceli abbracciati al centro della strada.

77 - CAFFE' INT. GIORNO.

Anna ed Eugenio sono seduti al tavolino di un antico caffè. Sullo sfondo c'è una piccola band che suona un tango.
La m.d.p. si avvicina lentamente a loro, che si guardano negli occhi, sorridendosi emozionati.

ANNA
Adesso che sto qui e ti posso guardare negli occhi mi sembra che non abbiamo mai smesso di vederci, noi due.

Lui sorride. Lei gli carezza il viso.

ANNA
Non sai le volte che ti ho pensato…

EUGENIO
Anch'io a te…

ANNA
Davvero?

EUGENIO
Lo sai che è così…

ANNA
Invece no che non lo so… Dimmelo ancora… Ti sono mancata davvero?

Lui la guarda e le carezza il viso.

EUGENIO
Si

Anna appoggia la sua mano su quella di Eugenio e gliela bacia.

ANNA
Amore, amore, amore mio… Sono così felice di vederti

EUGENIO
(Una pausa) Perché sei scomparsa così?

ANNA
(Una pausa) Non parliamo di questo, adesso, ti prego

EUGENIO
Invece parliamone. Perché sei scomparsa così?

ANNA
(Insofferente) Lo sai

EUGENIO
Voglio sentirlo da te…

ANNA
(Lo guarda) Pensavo che se avessimo smesso di vederci, avrei avuto qualche possibilità in più di resuscitare il mio matrimonio…

EUGENIO
E ci sei riuscita?

ANNA
(Lo guarda negli occhi) No… (Sorride) Neanche questo posso dire…

I due si guardano negli occhi.

ANNA
E comunque adesso è acqua passata. Adesso sono qui. E' questo quello che conta. No, amore?

EUGENIO
(Una pausa) Sto con un'altra donna, adesso…

ANNA lo guarda immobile. Si stringe nelle spalle. Cerca di sorridere.

ANNA
E' una cosa importante?

EUGENIO
Cosa vuol dire importante?…

ANNA
L'ami? (Sorride) Sei innamorato di lei?

Lui la guarda.

EUGENIO
Abbiamo un bambino. Ha fatto un anno l'altro ieri…

ANNA resta immobile. Guarda EUGENIO negli occhi.

ANNA
Avete un bambino che ha fatto un anno l'altro ieri?

EUGENIO
Si

Lei si sforza di sorridere.

ANNA
E che devo dire? Io aspetto una nipotina e tu hai un bambino che ha fatto un anno l'altro ieri! Questa è la vita e molto di più! No?

Sorride e guarda da un'altra parte, cercando di cancellare la delusione dal volto.

ANNA
(Torna a guardarlo, sorridendogli) Ti somiglia?

EUGENIO
Ti ho aspettato tanto…

ANNA
Non dirmelo

EUGENIO
Ho sperato per mesi che mi chiamassi e mi dicessi che avevi avuto il coraggio di lasciarlo

ANNA
Non sai le volte che c'ho provato…

EUGENIO
Però non ci sei mai riuscita…

ANNA
Mi sono sempre ostinata a cercare di mantenere la mia famiglia unita!

EUGENIO
E' stata una tua scelta…

ANNA
Mi ci ha guidato lui!

EUGENIO
Dev'essere stato abile! Dovrò fargli i complimenti, se mai lo incontrerò!

ANNA
E' riuscito a tenermi vicina a sé facendomi sempre sentire insicura e incapace ad affrontare il mondo da sola.

EUGENIO
Queste sono solo parole. I vecchi alibi ascoltati e riascoltati. Lo sai cosa penso? Che il tuo posto è veramente insieme a lui. Nonostante tutto. Perché credo che sia l'unica cosa che in fondo vuoi veramente. Dovresti iniziare a rassegnartici. Anche perché non hai più vent'anni…

Lei lo guarda.

ANNA
Tra un po' sarò vecchia. Che ne sarà stato della mia vita, Eugenio?

EUGENIO
(Una pausa) Avrai avuto una vita migliore di tante…

Lei lo guarda.

ANNA
Non senti più nulla per me?

Una pausa.

EUGENIO
La mia vita è molto cambiata, te l'ho detto

ANNA
(Con una punta di rabbia) E' che ci siamo incontrati nel momento sbagliato!

EUGENIO
Era destino che andasse così, evidentemente

ANNA
Il destino siamo noi che ce lo facciamo. E allora ci può essere anche un modo per tornare indietro e ricominciare da dove ci si era interrotti. No? (Gli prende la mano) Non pensi, amore?

Lui sorride.

EUGENIO
Non sarebbe comunque più la stessa cosa…

ANNA
Perché sono passati tre anni? O perché hai un bambino e stai con un'altra?!

EUGENIO
(Annuisce) Anche...

ANNA sorride di colpo.

ANNA
Certo che faccio delle domande stupide, pure io!

Le sgorga involontaria una lacrima. Sorride timida e se la asciuga.

ANNA
Però se tornassimo indietro ti seguirei ovunque. Potrei lasciarlo in quest'istante esatto. Sono molto molto più forte, adesso!

EUGENIO la guarda in silenzio.

ANNA
Ti sto sembrando patetica?

Lui le prende la mano e se la porta sulla propria bocca, baciandogliela con dolcezza.

EUGENIO
Siamo fuori tempo massimo…

Lei cerca ancora di sorridere, ma non ce la fa. Abbassa nervosamente lo sguardo. Quindi torna a guardarlo. Fa un lungo respiro e lo guarda con una severità nuova e improvvisa.

ANNA
Dici così perché i nostri anni di differenza adesso si vedono?

EUGENIO
L'età non c'entra…

ANNA
(Incalza) Quanti anni ha la tua donna? O forse è una ragazzina? Ti sei messo con una ragazzina, Eugenio?

EUGENIO
(Sottovoce, con calma) Cerca di calmarti…

ANNA
Cerco di calmarmi! Hai ragione! Mi devo calmare! Questa situazione è diventata patetica e fuori controllo. Ti saluto…

Si alza e si risiede immediatamente. Parla sottovoce. Con la voce che le trema nel petto.

ANNA
Devi solo sapere che io ti ho voluto bene per tutto questo tempo!!!

EUGENIO
Ti ho voluto bene anch'io...

Lei lo guarda negli occhi. Lo afferra dietro la nuca, si sporge verso di lui e lo bacia con decisione sulla bocca.

ANNA
Ti andrebbe ancora di fare l'amore con me?

Lui la guarda negli occhi. Non riesce a risponderle.

ANNA
Dimenticati di questa domanda. Riuscirò a iniziare una nuova vita. In qualche modo ci riuscirò. Te lo dimostrerò. Addio amore mio… Addio…

Si alza veloce e va via.
Eugenio resta fermo. La osserva mentre si allontana, visibilmente colpito, mentre i tangueiros continuano a suonare, sorridendogli.

78 - STRADA CAFFE'. LABORATORIO PIERCING. INT. - EST. GIORNO.

ANNA esce dal caffè. Cammina veloce lungo il marciapiede. Inciampa sul tacco e rischia di cadere. Cerca nervosamente i suoi occhiali da sole nella borsa. Li trova e li inforca. Attraversa la strada senza guardare e rischia di finire sotto ad un pullman che le dà un lungo colpo di clacson. Scompare così, sull'altro lato della strada.

La m.d.p. arretra. Scopriamo di averla inquadrata dall'interno di un negozio di piercing.

Musica reggae a tutto volume. Paolo si trova con Adriano e Alberto nel negozio. Alberto è seduto su un lettino dove una ragazza gli sta per fare un piercing sul naso.

RAGAZZA
Stai fermo. Non muoverti. Anche se provi dolore non muoverti!

ALBERTO
Fa molto male?

RAGAZZA
Un po' male deve fare…

ALBERTO
Va bene

RAGAZZA
Sei pronto?

ALBERTO
Si

In quel momento lo spillone buca la narice di Alberto. Un urlo di dolore.
La m.d.p. si avvicina veloce al viso di Paolo.

PAOLO
(Ad Alberto) Aho! T'ha fatto così male?

ALBERTO
Porcatroiaaaaa!

79 - STRADA STUDIO EMILIO. EST. GIORNO.

ANNA cammina stravolta lungo un marciapiede. Piange e si asciuga le lacrime. Raggiunge l'ingresso di un palazzo ed entra veloce.

80 - STUDIO EMILIO. PIANEROTTOLO - INGRESSO. INT. GIORNO.

Anna spinge la porta di uno studio con la targa "Studio Incoronato" ed entra. All'ingresso c'è una segretaria.

SEGRETARIA
Oh signora! Buongiorno!

ANNA
(Entra con passo deciso) Mio marito è dentro con qualcuno?

SEGRETARIA
Si…

ANNA
Fa niente…

Si avvia veloce verso la porta di una stanza.

SEGRETARIA
Non può disturbarlo, adesso!

ANNA
Sono ancora sua moglie! Faccio quello che voglio!

SEGRETARIA
Si arrabbia da morire!

ANNA
Stia calma! Si arrabbierà con me!

Raggiunge la porta di una stanza e la apre.
Emilio è seduto ad una scrivania. Di fronte a lui una donna è distesa sul lettino.

ANNA
Eccoci qua!

EMILIO
(Sorpreso e confuso da quella irruzione) Che è successo?

ANNA
Secondo te niente d'importante, vero?

EMILIO
Sto lavorando!

ANNA
Lo vedo!

EMILIO
E allora esci e ripassa tra quaranta minuti quando avrò finito!

Anna si rivolge alla donna.

ANNA
Non sa le volte che avrei voluto stare al suo posto! Lui ascolta soltanto chi sta steso su quel cazzo cazzo di lettino!!!

EMILIO
(Cercando di mantenere il controllo, a denti stretti) Anna è l'ultima volta che te lo chiedo. Richiudi la porta e lasciami lavorare!

ANNA
(Lo guarda) Ho una cosa da dirti!

EMILIO
(Sorride tesissimo) E non me la potresti dire tra quaranta minuti o stasera a casa, di grazia? (Alla paziente) E' mia moglie. Non si preoccupi.

ANNA
(Scimmiottandolo) Ho bisogno di dirtela subito, questa cosetta, di grazia (Alla paziente) E' mio marito, un mediocre

Emilio si alza e va verso di lei.

EMILIO
(Alla donna) Mi scusi…

ANNA
(Guardando il marito, con rabbiosa ironia) Oddio sto provocando una reazione! Dio che paura!

EMILIO
(Raggiunge Anna e le urla sottovoce) Hai bevuto?!

ANNA
(Sorride alla donna sul lettino) Mi chiede se ho bevuto! E' un mediocre! (Lo guarda negli occhi) Io oggi ti lascio! Ti lascio per sempre caro mio!

EMILIO
Va bene… (La spinge fuori con forza) Adesso fuori!

ANNA
(Urla isterica) Io ti ho traditooo! Hai capito che ho fatto? Ti ho tradito!! Si! Si! Si!!! Ti ho tradito!!!

Emilio non reagisce. Resta immobile.

ANNA
(Ad Emilio) Problemi terreni! Arrivederci e buon proseguimento. E tante scuse per il disturbo…

Si allontana. Emilio resta impalato. La paziente non sa dove guardare.
Emilio la guarda per un istante.

EMILIO
Mi scusi ancora un secondo… Lo fa per attirare la mia attenzione

Chiude la porta dello studio e insegue Anna.
Lei sta uscendo dalla porta d'ingresso. Lui la afferra per un braccio e la tira bruscamente con sé.

ANNA
(Alla segretaria, con ironia) Uau che impeto! E' la prima volta in trent'anni!

Entrano in un'altra stanza ed Emilio richiude la porta alle spalle di Anna.

EMILIO
Che storia è questa?!

ANNA
E' successo tre anni fa. Oggi l'ho rivisto e se m'avesse proposto di seguirlo in cima al mondo, ci sarei andata senza neanche ripassare per casa!

EMILIO
Spero solo che non sia vero!

ANNA
E invece purtroppo per te lo è! E' vita reale! Che sapore ha? Non rispondi? Non ce la fai? Mi stai odiando o la notizia ti lascia indifferente come tutte le altre volte in cui ho cercato disperatamente di dirti che avevo bisogno di aiuto? Eilà sono qui! Mi senti? Mi vedi adesso?! Non hai mai fatto nulla per salvarci dal naufragio del nostro matrimonio!

EMILIO
(Una pausa, gelido) Sono senza parole. Ne riparliamo stasera!

Riapre la porta della stanza e fa per uscire.

ANNA
(Richiudendo con violenza la porta) Giusto! C'è naturalmente qualcosa di più urgente della tua vita personale!

EMILIO
Esatto!

ANNA
Esatto?! Cos'è esatto?! Cosa vuol dire esatto, Emilio?! Non lo sai più neanche tu cosa dici! Non c'è nulla che sia neanche lontanamente esatto, nella nostra vita! In tutti questi anni mi hai fatto sentire così sola! Così sola!

EMILIO
Abbassa la voce!

ANNA
E' per questo che sono stata con un altro uomo!

EMILIO
(Urla) Non lo voglio sapere!!!

ANNA
(Urla più forte) E mi è anche piaciuto! Lui almeno m'ha fatto godereee!!!

EMILIO
(Le urla in faccia) Zittaaaa!!!

Lei si azzittisce. Lo guarda con angoscia e il petto rotto dal fiatone.

EMILIO
Ti stai ammalando. Questo non è normale…

ANNA
No! Non è normale!

EMILIO
Non è normale per niente!

ANNA
Sto cercando di sentirmi ancora viva! Non come te che sei morto e non lo sai!

EMILIO
(Con odio) Sono morto perché mi hai ucciso te!!!

ANNA
Io??!!!!

EMILIO
Te!!! (Le punta un indice sul viso) Una volta eravamo felici!

ANNA
Una volta! E poi cos'è successo?

EMILIO
E' successo che ci siamo persi di vista!

ANNA
Ah che bella frasona a effetto! Ci siamo persi di vista!

Fuori la porta la segretaria non può fare a meno di ascoltare quello che i due si stanno urlando. Distesa sul lettino del suo studio, la paziente ascolta attonita le urla.

EMILIO
A forza di dirmi che ero noioso, ero noioso, ero noioso, m'hai stremato! Ma che cosa dovevo fare?! Che volevi da me?! La passione adolescente? Essere incinta col marito giovane e il nido d'amore appena scartato? Che cosa volevi?! Abbiamo vissuto la nostra vita e non è stata per niente tutta una schifezza come continui a ripetere! Io sono ancora pieno di bei ricordi!

ANNA
Beato te!

EMILIO
Sei tu che stai incenerendo tutto!

"Aaaaahhhhhhaaaaaaa". Anna afferra una lampada di ceramica e la scaglia sul pavimento mandandola in pezzi.

EMILIO
(Esterrefatto urla) Che faiiii?!!

ANNA
(Urla forte) Mi libero delle energie negativeee!

Fuori la porta, la segretaria e la paziente sono sempre più allarmate.

ANNA
Ho fatto nove anni di analisi per imparare a liberarmi delle energie negative! E adesso me ne liberooo!!!!

Fa per afferrare un quadro ed Emilio la blocca con la forza.

EMILIO
Stai buona adesso!!!

ANNA
Voglio spaccare tuttooo!!!!

EMILIO
(Trattenendola forte) Tu hai bisogno di dipendere da qualcuno per poi rinfacciargli di toglierti la libertà! Sei una pianta grassa con troppe spine

ANNA
Si! Una pianta grassa con troppe spine! Che cazzo vuol dire non lo so ma è quello che ho sempre pensato io di te…

EMILIO
Benissimo!

ANNA
Si!

EMILIO
E anche su questo siamo d'accordo!

ANNA
Siamo d'accordo!

Riapre con uno scatto la porta ed esce dalla stanza. La segretaria torna a battere alla tastiera.

ANNA
(Andando alla porta) E' stata istruttiva la seduta di famiglia?

Raggiunge la porta ed esce sbattendola forte. Dopo qualche momento, Emilio esce dalla stanza. Si sistema i capelli.

EMILIO
(Si rivolge alla segretaria) Soffre di crisi neurospastiche. Tutto a posto.

81 - CASA CARLO. SOGGIORNO. INT. GIORNO.

Giulia sta guardando un film alla televisione. Suona il telefono. Allunga il braccio e risponde.

GIULIA
Pronto?

ANNA
(Con una voce da pianto) Sono io…

GIULIA
(Una pausa) Che è successo?

82 - BULGARI. EST / INT. GIORNO.

ANNA cammina lungo un marciapiede. Alle sue spalle la vetrina di Bulgari. Cerca di trattenere il pianto ma non ci riesce.

ANNA
Io e tuo padre ci siamo lasciati. (Continuando a camminare) Questa volta è finita per sempre! Vado a stare da un'amica.
Puoi chiamarmi sul cellulare quando vuoi… Ciao bambina mia. Sono felice per te e per l'altra bambina che porti dentro. Sono felice e non ti invidio! Sono felice!!!

E riaggancia asciugandosi il viso dalle lacrime.
Entra nel negozio dove scorgiamo Luisa al lavoro. Sta mostrando un collier ad una cliente. Alza lo sguardo e vede Anna venirle incontro.

83 - CASA CARLO. SOGGIORNO. INT. GIORNO.

Giulia è rimasta ferma. La cornetta del telefono ancora in mano. Riaggancia e guarda nel vuoto. Mentre la tv continua a trasmettere il film che stava guardando.

84 - STUDIO EMILIO. INT.TRAMONTO.

Emilio è seduto alla sua scrivania. Ha ripreso la sua seduta. Guarda avanti a sé, nel vuoto. Ci avviciniamo lentamente a lui, mentre un'altra paziente distesa sul lettino, gli parla.

PAZIENTE 2
…ad un certo punto il materasso inizia a gonfiarsi e cerca di soffocarmi. Allora io per sfuggire mi butto dalla finestra e vedo mio marito che mi corre dietro. Corre e cerca di prendermi come se fossi un aquilone! Dice "Fermati! Fermati!" Ma io volo via e non mi riesco più a fermare.

Chiudiamo sul viso di Emilio in primo piano. E' lontano, e terribilmente svuotato.

PAZIENTE 2
Vuol dire che voglio tornare da lui e non ci riesco o che me ne voglio andare via e ho paura?

85 - BAR. EST. TRAMONTO.

Carlo è seduto al tavolino di un bar. La m.d.p. si avvicina al suo viso. Osserva un uomo e una donna che camminano col figlio nel passeggino e tra le mani una quantità eccessiva di buste della spesa.

86 - CASA ALBERTO. SALOTTO INT. TRAMONTO.

Adriano, Paolo e Alberto sono distesi a pancia sotto sul pavimento del salotto. La m.d.p. li inquadra dall'alto e scende lentamente. Paolo ha un piercing sul sopracciglio, Adriano sul labbro e Alberto sul naso.
Paolo scorre col dito sulla cartina.

PAOLO
…ci facciamo il bastardissimo deserto del Sahara, entriamo in Ciad, Repubblica Centrafricana, Zaire, Zambia, Botswana e arriviamo a Città del Capo. Una volta lì si decide se tornare indietro oppure imbarcarsi e andare in Australia.

ALBERTO
Cape Town - Sidney sono diciotto giorni di nave. Manco troppi

ADRIANO
Ma ad attraversarla così quanto ci vuole?

PAOLO
Ci mettiamo il tempo che ci mettiamo. Possiamo metterci tre mesi come tre anni.

ALBERTO
Chiaro

PAOLO
Devi iniziare a rilassarti!

ALBERTO
E' la filosofia del viaggio

87 - VILLETTA ANNA. CORRIDOIO / INGRESSO. INT. TRAMONTO.

Anna percorre il corridoio della sua casa in compagnia di Luisa. Portano con loro due valigie. Una a testa.

ANNA
Mi sento come quando me ne sono andata di casa la prima volta…

LUISA
E' l'ultima grande occasione che hai di ricostruirti una nuova vita emozionale…

Luisa apre la porta d'ingresso e si ferma.

LUISA
Solo dopo la morte siamo fuori tempo massimo… Ricordatelo.

Anna la guarda e annuisce.

ANNA
Ok

88 - CASA ALBERTO. SALOTTO. INT. TRAMONTO.

Alberto, Paolo e Adriano sono distesi sul tappeto del salotto. Fumano e guardano in direzione del soffitto.

ALBERTO
Possiamo anche partire come i danesi di Mikonos arrivati in bicicletta da Copenaghen…

PAOLO
In bicicletta non l'attraversi l'Africa…

ALBERTO
Allora partiamo in moto. Una motona enduro bella potente la paghi dieci testoni…

PAOLO
Sono trenta milioni in tre

ALBERTO
Con la metà ti ci compri un camper fuoristrada. Si arrampicano dappertutto, ci dormi dentro e non spendi un cazzo.

Si sente trillare un telefonino.

ADRIANO
Eccola…

Adriano afferra il cellulare sul pavimento, legge il numero sul display e svogliatamente risponde.

ADRIANO
Si

89 - CASA ADRIANO. SALOTTO. INT.TRAMONTO.

Livia sta addormentando il bambino nel salotto. Stringe la cornetta del telefono contro la guancia.

LIVIA
Torni tardi?

ADRIANO
Non avevi detto di non essere più interessata alla mia presenza in casa?

LIVIA
Voglio ritrovare un po' di pace. Quando torni? Ho pure bisogno che compri il latte. Tra mezz'ora avrà di nuovo fame

ADRIANO
(Al telefono. Dopo una pausa) Tra un po' vengo.

Riaggancia. Guarda un istante il soffitto. Quindi torna a guardare gli amici.

PAOLO
Chi li vende 'sti camper fuoristrada?

90 - AUTO LUISA. INT / EST. TRAMONTO.

Luisa e Anna sono in auto.

LUISA
Non t'angosciare…

ANNA
Si

LUISA
C'è una cosa che non t'ho mai detto e che però ti voglio dire…

Anna la guarda.

LUISA
(Una pausa) Un po' di tempo fa ho iniziato a vedermi con una donna

ANNA
In che senso?

LUISA
L'hai capito in che senso

ANNA
Invece no che non l'ho capito

LUISA
Ho una storia con una donna… E' così

ANNA
Ma come hai una storia con una donna?! Ti sono sempre piaciuti gli uomini a te!

LUISA
E questa volta m'è piaciuta una donna.

ANNA
Sono sbigottita. Non ci posso credere! E quand'è successo?!

LUISA
Un paio di mesi fa. Per un po' ci siamo viste da amiche. Poi ha iniziato a corteggiarmi. Una sera m'ha riaccompagnata a casa e m'ha baciata.

ANNA
No!

LUISA
Pensavo che non sarebbe mai arrivata a tanto e sono stata pure abbastanza brusca.

ANNA
E certo!

LUISA
Certo un corno. Mi sono ritrovata a casa da sola e c'è stato qualcosa di lei che mi è cominciato a mancare. Non mi sono riuscita a riaddormentare e ho girato per la casa come una pazza per un paio d'ore. Alla fine l'ho richiamata, è venuta da me e da quel momento abbiamo iniziato a vederci. E' andata così. Né più né meno…

ANNA
(Una pausa, guardandola basita) E' la storia più incredibile che mi hai mai raccontato!

LUISA
Non è neanche tutta 'sta cosa…

ANNA
(Un'altra pausa, fissandola con aria stordita) E quindi?

LUISA
(Scuote appena la testa) Quindi cosa?…

ANNA
Stai insieme a questa, adesso?!

LUISA
Ma che ne so! Che vuol dire starci insieme? Abbiamo una storia di baci e carezze.

ANNA
Si, eh?

LUISA
E sai perché? Perché la vita va avanti con mille imprevisti fino all'ultimo momento che ci resta da vivere. Vale per me, vale per te e per chiunque altro lo voglia davvero.

Ferma l'auto sotto casa.

LUISA
Siamo arrivate

ANNA
(Annuisce turbata) Si

LUISA
Ho anch'io bisogno di essere amata. Non è vero che sto bene anche da sola. Quella è una grande bugia che ogni tanto torno a raccontarmi. Ma è solo una bugia.

91 - CASA ADRIANO. INGRESSO / SOGGIORNO. INT. SERA.

Adriano apre la porta d'ingresso ed entra in casa. Livia gli va incontro e lo abbraccia.

ADRIANO
Ciao…

LIVIA
Ciao amore. Non ce la faccio più a ad andare avanti così. Dobbiamo tornare a volerci bene. Hai capito?!

LIVIA
(Lo guarda e gli nota il piercing sul labbro) Ma che hai fatto?! Ti sei fatto un piercing?! Ma quando te lo sei fatto??!! Sei impazzito?!

ADRIANO
Che, non ti piace?

LIVIA
Ma mi fa schifo!

ADRIANO
Io non lo so come facciamo a tornare a volerci bene. Come cazzo facciamo?!

Si allontana nel corridoio dandole le spalle.

LIVIA
Non è mai troppo tardi, se lo vuoi veramente! Hai capito? Se tu lo volessi veramente, potremmo eccome! E' che sei tu che non lo vuoi!

Adriano entra nella sua stanza da letto.

LIVIA
(Una pausa) E comunque quel piercing ti sta malissimo! Sembri un coglione!

Adriano si riaffaccia nel corridoio.

ADRIANO
La sai una cosa?

LIVIA
Cosa?

ADRIANO
Io sto pensando di andarmene

92 - CASA LUISA. CORRIDOIO / CAMERA DEL FIGLIO. INT. SERA.

Luisa percorre con Anna il corridoio della casa.

LUISA
Mio figlio m'ha già detto che quando torna da torna da New York, vuole affittarsi una casa e andarci a vivere con la sua nuova ragazza

Apre la porta di una stanza con un letto singolo e poster attaccati alle pareti. Accende la luce e si avvia con una valigia verso l'armadio.

LUISA
Quindi mi sa che qui non ci torna più neanche lui! Questo è l'armadio. Tutte le sue cose sono nello stanzino dei vestiti. (Lo apre) Puoi sistemare tutto qua dentro!

Anna scosta la tenda della finestra e scopre che dà contro un muro.

LUISA
Affaccia sul cortile, purtroppo. E' sempre stato il suo handicap…

ANNA
(Si stringe nelle spalle) Va benissimo lo stesso!

Luisa la guarda.

LUISA
Sono felice di averti qui!

Anna la guarda.

LUISA
Cerca di pensare al tuo futuro con un nuovo sorriso. In questo momento è l'unica cosa che conta davvero.

93 / 94 - CASA ALBERTO. INT. SERA.

Alberto è con Laura, una ragazza mai vista prima, seduti sul divano, guardano anche loro la situation comedy alla televisione.

LAURA
Potresti presentarmeli una volta i tuoi amici, no?
Ormai si può quasi dire che stiamo più o meno insieme, noi due, no?

Alberto distoglie lo sguardo dal televisore e la guarda.

ALBERTO
Non lo so se si può dire così

LAURA
Perché no? Cos'è tutta 'sta paura che hai a mettere radici?
Vedi altre ragazze, oltre me? Eh?

Il viso di Alberto.

95 - CASA ADRIANO. SOGGIORNO. INT / EST. SERA.

Adriano è disteso sul letto a pancia all'aria.
Livia se ne sta appoggiata allo stipite della porta.

LIVIA
Non ci credo che te ne vuoi veramente andare

Adriano continua a guardare il soffitto.

LIVIA
Mi vuoi davvero lasciare?

ADRIANO
Si

LIVIA
Perché?

ADRIANO
(La guarda) Perché insieme non siamo più felici. Non sarà facile separarmi dal bambino ma questo non è più il mio posto… Mi sembra evidente, ormai. Che altro vuoi sentirti dire?

Il viso di Livia.

96 - CASA CARLO. CAMERA DA LETTO. INT. NOTTE.

Carlo è a letto con Giulia. Lei dorme. Lui fissa pensieroso il soffitto.
Li inquadriamo dall'alto. Ci avviciniamo al suo volto. Quando l'abbiamo ottenuto in un primo piano, entra in campo una mano femminile che lo carezza. Carlo si volta alla sua sinistra. Solo ora scopriamo che accanto a lui c'è Francesca. Lo guarda e gli sorride dolce.

FRANCESCA
Mi stai pensando?

Si sente il rumore assordante di un jet militare in avvicinamento.

96 BIS. CASA LUISA. CAMERA ANNA. INT. NOTTE.

Anna è a letto. Lo sguardo pensieroso rivolto in direzione verso l'abat-jour accesa.

Fuori campo il rombo del jet militare in avvicinamento.

97 - RISTORANTE. INT. GIORNO.

Il jet militare passa a bassa quota.
Anna e Giulia sono al ristorante, sedute allo stesso tavolino dove all'inizio del film abbiamo visto pranzare Anna e Luisa.

ANNA
Torno a lavorare. Ricomincio da zero e mi trovo una casa in affitto.

GIULIA
Non hai più l'età per fare tutte 'ste cose!

ANNA
E ridanghete con l'età!

GIULIA
Devi cercare di ragionare mamma!

ANNA
E' quello che sto facendo! La mia vita è andata in pezzi, la frittata è fatta. Che altro posso fare?! Arrendermi?! No!

GIULIA
Ma è stata una storia così importante questa che hai avuto con quest'altro?!

ANNA
Importante per me…

GIULIA
Però adesso è finita! E' questo quello che conta. Un tradimento nell'arco di una vita può capitare a tutti, no?! Papà lo capirà!

ANNA
(La guarda) Pensi davvero che sono fuori tempo massimo per ricostruirmi una vita? Mi vedi così vecchia? Quanti anni mi daresti se non sapessi che sono tua madre?

GIULIA
(La guarda) Quelli che hai…

ANNA
E mica sono tanti!

GIULIA
Non sono tanti ma non sono neanche pochi!

ANNA
Dio! Non hai mai una parola buona!

GIULIA
Mamma state insieme da una vita! State per entrare nella fase in cui avrete più bisogno l'uno dell'altra. Vale la pena mandare proprio adesso tutto all'aria?

Il viso di Anna. Guarda fuori la vetrata, in direzione del marciapiede.

Fuori campo si sente il trillare di un telefonino.

98 - CASA FRANCESCA. CAMERA DA LETTO. INT. GIORNO.

Siamo nella camera di Francesca. Lei è seduta alla sua scrivania in compagnia della sua amica Mariposa. Stavano studiando. La m.d.p. si avvicina veloce al telefonino che trilla sulla scrivania. Francesca si è bloccata.
Afferra il cellulare e guarda il display sul quale lampeggia un numero di telefono. Quindi risponde.

FRANCESCA
(Risponde) Pronto?

CARLO OFF
Sono Carlo…

FRANCESCA
(Scatta in piedi facendo cadere indietro la sedia) Ehi! Come va? (Va verso la porta) Io sto qui che studio. E te?

99 - AGENZIA PUBBLICITA'. UFFICIO CARLO. BALCONCINO. EST. GIORNO.

Carlo sta parlando al cellulare sporto sul balconcino del suo ufficio.

CARLO
Sto alla Sothens

FRANCESCA
Dove?

CARLO
…In agenzia…

FRANCESCA
(Si appoggia allo stipite della porta) E come si chiama? Sothen - che?

CARLO
Sothens and Sothens.

FRANCESCA
(Ride) Vabè non fa niente. Tanto è lo stesso.

Ride ancora. Mariposa da dietro le fa cenno di tagliare corto con le stupidaggini. Francesca smette di ridere di colpo.


CARLO
Ti chiamavo per dirti che allora se ti va, stasera possiamo vederci…

FRANCESCA
(Cerca di darsi un tono) Stasera? Si. Alla festa! Va bene!
Come restiamo?

CARLO
Non lo so.

FRANCESCA
Mi passi a prendere a casa?

CARLO
Ok!

FRANCESCA
Ok! Te lo ricordi dove abito?

CARLO
Certo…

FRANCESCA
Certo! A che ora passi? Alle nove e mezza? Va bene per te alle nove e mezza?

CARLO
Va bene

FRANCESCA
E' troppo presto?

CARLO
No, no. Va bene…

FRANCESCA
Allora t'aspetto…

CARLO
Si

FRANCESCA
Allora alle nove e mezza da me!

CARLO
Alle nove e mezza da te

FRANCESCA
Ok! Fantastico! Ciao

CARLO
Ciao…

FRANCESCA
Ciao…

Quindi riaggancia.
Carlo si volta verso Adriano, che al di là dai vetri della finestra, lo osserva dalla sua scrivania.

100 - CASA FRANCESCA. CAMERA DA LETTO. INT. GIORNO.

Francesca gira su sé stessa. Mariposa la guarda.

FRANCSCA
Dio le cazzate che sono riuscita a sparare! Penserà che sono una deficiente?! Una stupida?! Una ragazzina?!! Che penserà?

MARIPOSA
Tu stai sbroccando completamente per questo qua!

FRANCESCA
(Si alza) Ho il cuore che mi batte! (Si lancia in velocità sul letto e urla) Non m'era mai successo per nessunoooo! (La guarda con un sorriso) Che vorrà dire?!

101 - AGENZIA PUBBLICITA'. UFFICIO CARLO. INT. GIORNO

Carlo si dà una spinta sulla sua poltrona e, raggiunge l'altra parete della stanza. Adriano lo guarda.

CARLO
A Giulia le dico che esco con te

ADRIANO
Le cazzate non le so dire, lo sai!

CARLO
Impari! Ho bisogno di tornare a sentirmi vivo, capiscimi.

ADRIANO
Io Livia non l'ho mai tradita.

CARLO
E lo sai che penso? Che è per questo che stai scoppiando

Il viso di Adriano.

102 / 103 - STUDIO EMILIO. INT. GIORNO.

Squilla il telefono. Emilio risponde.
Giulia è seduta nello studio del padre, di fronte alla sua scrivania.

EMILIO
(Al telefono) Si! A Bonardi gli dica che adesso non posso. Se può richiamarmi tra cinque minuti…

Riaggancia.

GIULIA
Ho cinque minuti per convincerti a salvare il vostro matrimonio

EMILIO
Perché hai tanto a cuore tutta questa vicenda? Tu hai la tua vita, noi la nostra. Qual è il problema

GIULIA
Sto cercando di evitare che passiate da soli la vostra vecchiaia.

EMILIO
(La guarda) Le stesse brutte cose che dice di me, io le ho pensate tante volte di lei.

GIULIA
Però vi volete ancora bene

EMILIO
Non lo so se ce ne vogliano ancora. E comunque è la nostra vita. Avrai sicuramente cose più interessanti su cui arrovellarti…

GIULIA
Hai ragione

EMILIO
Lo so che ho ragione

GIULIA
Io ho la mia vita e voi la vostra

EMILIO
Esattamente

Giulia si alza e fa per andare via.

EMILIO
E comunque un uomo può ancora rifarsi una famiglia alla mia età!

Giulia apre la porta dello studio.

EMILIO
Più tardi la risenti?

GIULIA
(Si blocca sulla porta) Non lo so

EMILIO
Dille di tornare a casa. Cerca di convincerla

Giulia lo guarda.

GIULIA
Tu la ami ancora…

Il viso di Emilio. Il telefono squilla di nuovo. Lui guarda la figlia e non risponde.

104 - ISOLA TIBERINA. EST.GIORNO.

Anna è seduta su una panchina sull'argine dell'isola tiberina, di fronte al fiume. Squilla il suo telefono. Squilla più di una volta. Ci avviciniamo da dietro ad Anna. La raggiungiamo e infine lei risponde.

ANNA
(Guardando il display del telefonino) Dimmi Giulia

105 - PONTE SUL FIUME. EST. GIORNO.

Giulia cammina lungo il ponte sul Tevere. Dietro di lei, in fondo, in piedi sull'argine sul fiume accanto a Luigi, intravediamo sua madre.

GIULIA
Ho parlato con papà. Dove sei? Ci vediamo?

ANNA
No. Adesso no. Ho voglia di stare un po' da sola a pensare!

GIULIA
Non c'è niente da pensare…

ANNA
Invece si che c'è da pensare!

GIULIA
Appena ti va vieni da me. Ti devo dire una cosa. Ok? Ok o no?

ANNA
(Una pausa) Come vuoi…

GIULIA
Guarda che è importante! Hai capito?!

ANNA
Si…

GIULIA
Allora ci vediamo dopo… Ciao…

ANNA
Ciao…

GIULIA
Mamma!

ANNA
Eh…

GIULIA
Guarda che io tutto questo lo sto facendo per il vostro bene!

ANNA
Come fai a saperlo te qual è il mio bene?! Non lo so neanch'io!

Una pausa. Giulia continua a camminare.

GIULIA
Ci vediamo dopo…

ANNA
Come vuoi…

GIULIA
Ciao…

Anna riaggancia.

106 - CONCESSIONARIO. EST. GIORNO.

Un concessionario di camper e auto fuori strada.
Il titolare sta mostrando a Paolo, Alberto e Adriano un grosso camper 4 per 4. Verde. Un misto tra una jeep militare e un camper tradizionale. Con dei grossi paraurti in ferro e un verricello sul frontale. Abbastanza brutto esteticamente anche se evidentemente molto robusto.

VENDITORE
Fabbricazione coreana. E' stato modificato da un matto che voleva usarlo per la Paris Dakar e poi non è più partito per un infarto che l'ha stroncato all'improvviso!

ALBERTO
Poraccio

Apre la porta della cabina ed entra seguito dai tre ragazzi.

VENDITORE
Quattro posti letti. Lo stile è un po' spartano.
(Sorride) Se dovete andarci in vacanza con la famiglia non è il più adatto, diciamo…

ADRIANO apre la porta del bagno.

ADRIANO
Niente famiglia…

VENDITORE
Allora potete andarci dappertutto. Il serbatoio dell'acqua porta novecento litri. Ci attraversate uno Stato intero prima di consumarlo tutto…

ALBERTO prova la comodità di un letto.

ALBERTO
Ok ci piace. A quanto ce lo mette?

VENDITORE
Quello che v'ho detto… Non posso scendere di niente!

ALBERTO
E' troppo!

VENDITORE
Per un bestione come questo è un vero affare.

PAOLO
Non è che ci molla appena usciti dal raccordo?

Si sente il trillo di un cellulare. E' di Paolo.

VENDITORE
Ha settantamila chilometri. Un motore come questo può farne quattrocentomila senza mai entrare in un'officina. Fate voi…

Paolo risponde.

PAOLO
Pronto?

Il viso di Paolo in primo piano. Diventa serio. Passa a bassa quota un jet militare che fa un frastuono incredibile. Alle spalle di Paolo, sfocato, il venditore sorride e si tappa le orecchie con le mani.

VENDITORE
(Sorride divertito) E' da stamattina che ci passano sopra!

107 / 108 - CASA PAOLO. PIANEROTTOLO - INGRESSO - CAMERA PADRE. INT. GIORNO.

Paolo sale di corsa le scale del suo condominio. Raggiunge il suo pianerottolo. Infila la chiave nella serratura della porta d'ingresso ed entra in casa trafelato. Percorre il corridoio e raggiunge la stanza del padre. Accanto a lui ci sono sua madre, suo zio che parla sottovoce al telefono e un'infermiera.
Suo padre sta male. Emette un flebile rantolio.
Sua madre gli stringe forte la mano e contemporaneamente gli carezza la fronte e gliela bacia affettuosamente.

ADELE
(Sottovoce) Coraggio amore mio. Coraggio…

Paolo la osserva in silenzio. Si siede sul ciglio del letto e lo osserva in silenzio. Con un'estrema serietà sul volto.

ADELE
(Al figlio) Prendigli la mano e non lasciargliela…
(Al marito, sottovoce, riprendendo a carezzarlo) Coraggio amore.

Paolo stringe forte la mano del padre.

ADELE
Tra poco ti sentirai meglio. Tra poco sarà tutto passato…

La madre piange.

ADELE
Coraggio…

Il volto immobile di Paolo.
La madre di Paolo sta continuando a carezzare la fronte del marito. I respiri di lui si fanno tra loro sempre più distanziati. Infine cessano del tutto. Paolo resta immobile. Sua madre mette una mano sul petto del marito. Si volta in direzione dello zio.

ADELE
Mimmo, non lo sento più…

Mimmo si avvicina e le porge con le mani tremanti un piccolo specchietto da trucco. Glielo mettono sotto al naso per vedere se si appanna.
Paolo osserva immobile la scena. Lo specchio resta pulito.
Sua madre bacia dolcemente il padre, per un'ultima volta. Lo zio gli carezza la fronte. Quindi arretra di qualche passo e si siede su una poltrona. E' qui che scoppia a piangere. Come un bambino. Un pianto doloroso e incontrollabile.
Paolo resta immobile. Il fiatone gli gonfia il petto. Sempre più angosciosamente.



109 - STRADA. NEGOZIO ARTICOLI PER BAMBINI. EST. TRAMONTO.

GIULIA ha la fronte appoggiata alla vetrina di un negozio per bambini.
Osserva i vari modelli di carrozzine.

110 - CASA CARLO. BAGNO. INT. GIORNO.

Carlo sta facendo la doccia. Tiene la fronte appoggiata al vetro della cabina, mentre l'acqua gli scorre sul viso.

111 - CASA FRANCESCA. CAMERA DA LETTO. INT. TRAMONTO.

Francesca è in camera con Mariposa. Si sta provando un vestito e si guarda allo specchio.

MARIPOSA
Tuo padre e tua madre sono un caso rarissimo!

FRANCESCA
(Si guarda) Perché è raro incontrare l'anima gemella! Può non capitare mai in tutta la vita! Ci passa vicino una volta sola. Sta a noi riconoscerla!

Torna a guardarsi allo specchio.

FRANCESCA
Io sento che questa è la mia occasione!

112 - CASA PAOLO. CAMERA PAOLO. INT. TRAMONTO.

Paolo è seduto sul ciglio del letto. Si ondeggia in avanti e indietro col busto. Sforzandosi di piangere o almeno capire quello che è successo.

113 - CASA CARLO. INGRESSO. INT. TRAMONTO.

Casa di Carlo. La porta d'ingresso si apre. Giulia entra in casa con una carrozzina stile primi novecento.

GIULIA
(Felice) Amore ci sei?! Amoreee???!!!

CARLO si affaccia dalla camera da letto. Ha i capelli ancora bagnati. Si sta abbottonando una camicia. In fondo al corridoio vede Giulia sorridergli accanto alla carrozzina.

GIULIA
Ho fatto acquisti!

113 Bis - ISOLA TIBERINA. EST. TRAMONTO.

Anna è ancora seduta sulla panchina dell'isola tiberina. Osserva il fiume scorrere. Ormai è il tramonto. Si alza, prende la sua borsa e si allontana.

114 - CASA ADRIANO. SOGGIORNO. INT.SERA.

Livia e Adriano stanno cenando a tavola. Seduti uno di fronte all'altra.

ADRIANO
Domani mi trasferisco da Alberto

Lei continua ad apparecchiare, senza guardarlo.

ADRIANO
E' inutile continuare a fare la recita… hai capito che ho detto…

LIVIA
(Lo guarda) Io non lo so se ti stai davvero rendendo conto. Hai idea di quanto gli mancherai? Tu sei suo padre. Non sei uno di passaggio. Sei suo padre porcaputtana!

Adriano la guarda.

115 - CASA CARLO. CAMERA DA LETTO. INT. SERA.

Giulia è appoggiata allo stipite della porta. Osserva Carlo che si allaccia le scarpe.

GIULIA
Esci tutte le sere. Con me non ci vuoi mai stare

CARLO
Non è vero che esco tutte le sere.

GIULIA
Appena puoi mi lasci sola

CARLO
(Spazientito) Devo vedermi con Adriano. Mi deve parlare. Si sta lasciando con sua moglie. Aveva bisogno di vedermi…

GIULIA
Ceni con lui?

CARLO
Si

GIULIA
Torni tardi?

CARLO
Non lo so.

Una pausa.

GIULIA
Ti è piaciuta veramente la carrozzina? Non hai detto niente…

CARLO
(La guarda) E' molto bella… te l'ho detto…

GIULIA
Sei sicuro che va tutto bene?

CARLO
Ho detto di si! Va tutto bene!

GIULIA
Ti vedo nervoso invece!

CARLO
E' per il lavoro! Tu non c'entri niente!

GIULIA
Carlo non mi nascondere niente, eh!

CARLO
Ma ti pare che ti nascondo qualcosa?!

Si guardano. Suona il citofono.

GIULIA
E' mia madre…

Lo guarda un'ultima volta. Quindi esce dalla stanza.
Restiamo sul viso di CARLO che guarda nel vuoto, pensieroso.
Fuori campo si sente un tuono.

116 - STRADA PALAZZO FRANCESCA. EST. SERA.

E' buio. Sta piovendo.
CARLO è a bordo dell'auto. Guida piano. Si ferma in coincidenza di un portone. Aspetta qualche attimo in silenzio.
Spegne il cellulare. All'improvviso apre lo sportello dell'auto e corre sotto la pioggia raggiungendo il portone di Francesca. Cerca il suo cognome sul citofono e suona sotto la pioggia insistente.
Ha lo sguardo confuso e un po' spaurito. Guarda in direzione della sua auto. Giulia lo osserva da dietro il finestrino bagnato dalla pioggia.
Carlo incontra il suo sguardo. Improvvisamente la serratura elettrica del portone scatta alle sue spalle. Si volta. Il portone si apre.
Appare Francesca. Gli sorride.

FRANCESCA
Dimmi che sei venuto in macchina!

CARLO
(Sorride) Sono venuto in macchina!

FRANCESCA
Menomale! E' quella?

CARLO
Si

FRANCESCA
Andiamo!

Corrono sotto la pioggia. Raggiungono insieme l'auto ed entrano veloci.

FRANCESCA
(Una volta a bordo ride) Non guardarmi che mi si è appiccicato il vestito e si vede tutto!

CARLO
(Sorride) Non ti guardo lo giuro!

FRANCESCA
(Ride) Finché non si è asciugato!

CARLO
Finché non si è asciugato! (Mette in moto) Dove andiamo?

FRANCESCA
Sempre dritto! Vai!

CARLO
Vado!

Le ruote slittano sull'asfalto bagnato e l'auto si allontana veloce sotto la pioggia.

117 - CASA ADRIANO. SOGGIORNO. INT. SERA.

Adriano e sua moglie sono ancora seduti al tavolo del soggiorno.
Lui tiene lo sguardo sul piatto. Sta giocando nervosamente con un tappo di sughero, incidendolo con l'unghia.
La m.d.p. si avvicina lentamente a loro.

LIVIA
(Una pausa) Se non facciamo l'amore da tutto questo tempo dipende da te…

ADRIANO
Io penso lo stesso di te

LIVIA
Ci deve pur essere un modo per uscirne!

ADRIANO
Invece non c'è. Non ci piacciamo più e questo è tutto. Una volta eravamo innamorati e ora non lo siamo più. Possiamo tormentarci per anni intorno alla fine del nostro amore che tanto non servirebbe. E' finito e basta. Adesso dici di no ma vedrai che starai meglio te, starò meglio io e starà meglio lui che non sarà costretto a crescere con due genitori che si odiano.

Il telefono squilla.

LIVIA
(Con rabbiosa ironia) Staremo meglio tutti, evviva!

ADRIANO
(Una pausa) E' così

Livia afferra il portatile e risponde.

LIVIA
Pronto? (Una pausa) Te lo passo. (Ad Adriano, porgendogli il telefono) E' Marco.

118 - FESTA COMPLEANNO. INT. SERA.

Francesca entra con CARLO in un appartamento affollato di liceali. Nessuno supera i diciannove anni. La musica è altissima, assordante. Per parlare bisogna urlare. C'è chi beve attaccato a bottiglie di vino, chi balla, chi si bacia. Alle loro spalle c'è la cucina. Un branco di adolescenti divora degli spaghetti all'aglio e olio.

CARLO
(Urla forte) Bel casino!!!!

FRANCESCA
Eh???

CARLO
(Urla più forte) Ho detto bel casinooo!!!

Francesca annuisce con un sorriso. Viene raggiunta da due amiche.

FRANCESCA
(Urla) Ciao!!! (Si abbraccia con Ginevra) Auguriiiiiiii!!!!!!

Ginevra sorride. Francesca la presenta a Carlo.

FRANCESCA
Lei è Ginevra!!! E' la festa sua!!!

CARLO
(Sorride) Auguri!!

GINEVRA
Grazie!

FRANCESCA
E lei è Mariposa!!!

CARLO
(Le da la mano e sorride) Piacere!

MARIPOSA
(Sorride) Bella!

Un ragazzo troppo ubriaco sbanda e finisce addosso a Carlo.

CARLO
(Facendo il disinvolto, sorride) Questo è andato…



119 - CASA CARLO. SALOTTO. INT. SERA.

Giulia è nel salotto. Sta componendo un numero al telefono.

VOCE AL TELEFONO
UN ISTANTE, PREGO.

Beep.

GIULIA
(Al telefono) Carlo non riesco a trovarti. Sia tu che Adriano avete i telefoni staccati. M'ha chiamato adesso Marco. Io sto andando a casa di Paolo che è morto suo padre. Ci vanno anche gli altri. Spero di vederti lì. Ciao.

Riaggancia. In fondo al soggiorno c'è sua madre che si sta infilando la giacca.

ANNA
Vado anch'io

GIULIA
Che fai allora?

Anna la guarda.

ANNA
Lo sai…

GIULIA
Perché sei così ottusa?!

ANNA
Perché voglio provare a resistere ancora un po'!

GIULIA
Non stai facendo una prova di resistenza

ANNA
Ho bisogno di credere un po' di più in me stessa. Forse ci riesco, forse no. In qualche modo me la caverò comunque. Non ti devi preoccupare. Devi stare tranquilla e serena che va tutto bene. Va tutto bene e tua mamma sa perfettamente quello che sta facendo! Hai capito?

Giulia la guarda ed Anna esce di casa.

120 - FESTA COMPLEANNO. INT. SERA.

CARLO sta mangiando degli spaghetti untissimi.
Si accorge che su di lui ci sono gli sguardi incuriositi di tutti gli amici di Francesca. Mastica più lentamente e sorride in cenno di saluto.
Francesca lo raggiunge con una bottiglia di vino.

FRANCESCA
Sono riuscita a trovare questo! (Urla forte) Mariposa m'ha detto che sei fichissimo!

CARLO
Non ho capito…

FRANCESCA
Niente!

CARLO
(Sorride) Non riesco a sentirti!

FRANCESCA
(Gli porge il vino) Vuoi?

Carlo annuisce e prende la bottiglia.

FRANCESCA
(Urla) Attaccati!! C'ho bevuto solo io!

CARLO la guarda, annuisce e beve. Parte una salsa sudamericana.
Un centinaio di ragazzi iniziano a cantare in coro la canzone.

FRANCESCA
Questa è bellissima!

CARLO
(Senza aver capito) Che??!!

Francesca canta a squarciagola le prime due strofe. Lo afferra per la mano e lo tira con sé.

FRANCESCA
Vieni!

Carlo la segue. Non sa che farsene della bottiglia di vino. La passa ad un ragazzo che la prende al volo.
Tirato da Francesca avanza tra la calca urlante e danzante a ritmo di salsa. Arrivano al centro del salone. Francesca inizia a saltellare sui piedi. Canta insieme a tutti gli altri. Sorride felice. Appoggia una mano sugli occhi di Carlo e lo guida nel ballo.

CARLO
Non so ballarla!

FRANCESCA
Segui me!

Lei lo avvolge e lo guida in una specie di danza sinuosa. Intorno a loro urlanti e ubriachi gli altri adolescenti. Carlo sorride imbarazzato. Si muove goffamente. Attraverso le fessure lasciate tra le dita di Francesca intravede il salone, le luci e i visi dei ragazzi scorrere velocissimi.
Francesca gli toglie la mano dagli occhi. CARLO la guarda. Francesca gli sorride dolce ed eccitata. Lo abbraccia forte. Si sorridono. Iniziano così a baciarsi, completamente incuranti di quello che gli sta intorno.

121 - AUTO. INT. NOTTE.

Siamo all'interno dell'auto di Giulia. La strada è ancora bagnata. Giulia guida pensierosa e assorta in chissà quali pensieri. Mentre la radio diffonde le note di un pezzo di musica classica.

122 - FESTA COMPLEANNO. INT. SERA.

Siamo alla festa. Francesca e Carlo, scivolando in mezzo agli altri invitati che affollano l'appartamento, raggiungono un corridoio stretto. In fondo al corridoio una stanza. Aprono la porta e si affacciano. Non c'è nessuno. Entrano. Un letto matrimoniale stracarico di giacche. Francesca si richiude la porta alle spalle. Lei e Carlo si guardano eccitati e riprendono a baciarsi.
Si baciano con passione e trasporto. Finiscono sulle giacche depositate sul letto. Si baciano con sempre maggiore passione. Si sfiorano dappertutto.
Eccitati si muovono l'uno sull'altra.
Lei hai il fiatone. Si stacca da lui, cercando di guardarlo negli occhi.

FRANCESCA
E' normale tutto questo per te?

Carlo la guarda confuso ed eccitato.

CARLO
No

FRANCESCA
A me non mi è mai successo di sentirmi così… (Lo bacia) Per te io faccio qualunque cosa…

Lui sorride senza saper cosa dire. Lei lo stringe forte a sé.

FRANCESCA
Voglio stare con te tutta la vita…

Mentre lei lo abbraccia, Carlo incontra la sua immagine riflessa in uno specchio. Vede sé stesso abbracciato a Francesca. Lei si stacca da lui e lo guarda serio negli occhi.

FRANCESCA
E se mi innamoro che succede?

Carlo la guarda.

CARLO
Eh?

122 Bis - BAR. INT. SERA.

Anna è seduta al tavolino di un bar. A parte lei non c'è più nessuno. In fondo vediamo i camerieri che stanno preparandosi a chiudere. Anna guarda verso la strada, pensierosa. Alle sue spalle si sporge un cameriere.

CAMERIERE
Signora mi scusi, stiamo chiudendo…

Anna sobbalza appena e annuisce confusa.

123 - CASA PAOLO. INT. SERA.

Giulia suona al campanello della porta d'ingresso della casa di PAOLO. Le apre lo zio Mimmo.

GIULIA
(Sottovoce) Buonasera…

ZIO MIMMO
(Sottovoce) Buonasera…

Gli dà la mano.

GIULIA
Mi dispiace…

ZIO MIMMO
(Annuendo impercettibilmente) Sono tutti nella stanza di Paolo…

GIULIA
Si…

Annuisce appena anche lei.
Dall'altro capo del corridoio, Adriano esce dalla cucina e la vede. Si appiattisce contro il muro, dietro l'angolo.
Giulia intanto va verso la camera di Paolo. Lungo il corridoio saluta con un cenno del capo un paio di parenti che parlano sottovoce. Raggiunge la camera di PAOLO. Qui ci trova anche Marco e Veronica.
Si sorride appena con loro, si avvicina a Paolo, seduto sul pianale della sua scrivania, e lo abbraccia.

GIULIA
(Sottovoce, con un sorriso dolce) Come stai?

Lui sembra stordito. Annuisce. Lei gli carezza la testa.

PAOLO
(La guarda negli occhi) Non riesco a rendermi conto di che cazzo è successo veramente

GIULIA
Ci vuole un po' di tempo

VERONICA
(Con aria grave) E' l'idea della morte che è incomprensibile…

PAOLO
L'ultima cosa che gli ho detto è stata una cazzata. Mo' che cazzo faccio?

Giulia lo guarda negli occhi e lo abbraccia di nuovo.

GIULIA
Lo sapeva comunque che gli volevi bene…

Incontra il suo sguardo con quello di Marco.

MARCO
(Sottovoce) Carlo?

GIULIA
(Scuote appena la testa) Sta con Adriano…

VERONICA
Adriano sta di là…

GIULIA
(Una pausa) Ah si?

124 - FESTA COMPLEANNO. INT. SERA.

L'appartamento della festa si è ulteriormente riempito.
Carlo e Francesca, tenendosi per mano, attraversano la calca.
Raggiungono Mariposa.

FRANCESCA
(A Mariposa, urlandole forte) Noi andiamo via!

MARIPOSA
Non ho capito!

FRANCESCA
Vado via con Carlo…

MARIPOSA
Non aspetti la torta?

FRANCESCA
(La abbraccia) Dì a Ginevra che le voglio bene!

La bacia e va via con Carlo.

125 - CASA PAOLO. BALCONE CUCINA. INT. NOTTE.

Adriano è appoggiato alla balaustra di un balconcino. Guarda fuori, pensieroso. Giulia lo raggiunge da dietro.

GIULIA
(Sottovoce) Ciao…

Lui si volta e la vede.

ADRIANO
(Sottovoce) Ue! Carlo non è venuto!

GIULIA
Perché?

ADRIANO
(Si stringe nelle spalle e viene verso di lei) Non lo so. Doveva farsi un giro

Le passa vicino ed esce dalla cucina.

ADRIANO
Magari sta già a casa a quest'ora. Hai controllato?

Si allontana lungo il corridoio e restiamo sul viso di Giulia che lo guarda. Dietro di lei passa una parente che la saluta sottovoce.

SIGNORA
Buonasera…

Giulia si volta e china appena la testa in segno di saluto.

126 - CASA LUISA. EST. SERA.

Anna rientra in casa di Luisa. L'amica è in salotto. Si trova sul divano in compagnia di un'altra donna. Sono ubriache e ridono.

LUISA
Eccola Anna!

Anna la guarda spaesata.

LUISA
Lei è Virginia…

Anna flettendo appena il capo in cenno di saluto.

LUISA
Ha portato un dolce buonissimo. Ne vuoi un po'?

ANNA
No grazie. Vado un attimo in camera. Magari dopo. (A Virginia) Arrivederci…

LUISA
Guarda che tra un po' veniamo a prelevarti!

Anna sorride confusa.

ANNA
A me?

127 - CASA PAOLO. CORRIDOIO - CAMERA PAOLO - CUCINA. INT. SERA.

Giulia è fuori la stanza di Paolo. Ha il cellulare accostato all'orecchio. Si sente il segnale di libero.

127 Bis - CASA CARLO. SOGGIORNO. INT. SERA.

Il soggiorno vuoto, scuro e silenzioso della casa di Carlo e Giulia. Il telefono squilla a vuoto.

127 Tris - CASA PAOLO. CORRIDOIO - CAMERA PAOLO - CUCINA. INT. SERA.

Dopo alcuni squilli a vuoto, Giulia riattacca e, va incontro ad Adriano, che si dirige a sua volta verso il salotto. Gli parla sottovoce.

GIULIA
A casa non c'è. Ma tu gliel'hai detto che venivi qua?

ADRIANO
(La guarda) Senti nei vostri casini non voglio entrarci. Ok?

Prende la sua giacca e riesce.
Giulia resta immobile. Stordita. Incontra il suo sguardo con quelli di Marco e Veronica.

GIULIA
Che casini?

VERONICA
Ma che è successo?

Giulia la guarda confusa. Quindi scatta in piedi ed esce dalla stanza. Raggiunge Adriano nel corridoio, proprio davanti alla stanza dove c'è la salma del padre di PAOLO.

GIULIA
(Sottovoce) Quali sarebbero i nostri casini?

ADRIANO
(La guarda) Eh?

GIULIA
E' successo qualcosa che non vuoi dirmi?

ADRIANO
Devi vedertela con lui te l'ho detto!

Giulia lo prende per un polso e lo tira con forza con sé nella cucina. Lo zio di Paolo, seduto accanto alla salma del fratello, li osserva.

GIULIA
(Sempre sottovoce) Che vuol dire devo vedermela con lui?!!

ADRIANO
Ti prego! Ti fai solo del male se insisti

GIULIA
Mi faccio solo del male!

ADRIANO
Si

GIULIA
Ma che cazzo dici? Che cazzo vuol dire mi faccio solo del male?! E' uscito con una ragazza?

ADRIANO
Oddio che palle! Non lo so!!

GIULIA si blocca.

GIULIA
(Un filo di voce) Non lo sai?!

ADRIANO
(Scuote la testa e la guarda negli occhi) No. Non lo so

Lei lo guarda fisso negli occhi. Per l'angoscia crescente il fiatone le gonfia il petto. Quindi esce dalla cucina e si va a chiudere in bagno. Sotto lo sguardo silenzioso e interrogativo dei parenti di Paolo.
Adriano resta in cucina qualche istante. Marco si affaccia sulla porta.

MARCO
Ma che state a fà?

Adriano non gli risponde. Esce dalla cucina e si avvia veloce verso l'ingresso.

ZIO MIMMO
(Ad Adriano) Ue ragazzo cerchiamo di calmarci! Qui c'è gente che soffre!

Adriano apre la porta di casa ed esce sbattendola.

ZIO MIMMO
(Si affaccia nella stanza si Paolo) Paolo ma cos'è 'st'impazzimento?!

PAOLO
(Guardando lo zio, con lo sguardo perso) Che impazzimento?

128 - CASA PAOLO. CUCINA. INT. SERA.

Chiusa in bagno Giulia ha le mani che le tremano. La cornetta appoggiata all'orecchio.

VOCE AL TELEFONO
…STIAMO TRASFEREND…

Giulia riaggancia. Esce dalla cucina. Percorre sconvolta il corridoio. Incontra Marco davanti alla porta della camera di Paolo.

GIULIA
Dov'è?!

ZIO MIMMO
(Dal corridoio) E' uscito!

Giulia lo guarda e si precipita verso l'ingresso.

129 - PALAZZO PAOLO. SCALE. INT.SERA.

Adriano è per le scale del palazzo. Sta parlando al telefono.

ADRIANO
(Sottovoce) Carlo porcocazzo non so più come uscirne! Quando senti il messaggio richiamami subitooo!

VOCE GIULIA OFF
(Urla) Che fai??!!

ADRIANO
(Sobbalza) Ahaaa!

Riaggancia con un sussulto. Alza lo sguardo e la vede affacciata al parapetto del pianerottolo del piano di sopra.

GIULIA
Lo stai chiamando??!!

ADRIANO
No!

Lei scende le scale e gli va sotto.

GIULIA
Per dirgli cosa? Eh, Adriano?! Per dirgli cosaaa??!!
Chi è questa?

ADRIANO
Non lo so

GIULIA
Invece lo sai!

ADRIANO
No

GIULIA
La conosci?

ADRIANO
No

GIULIA
(Incredula e frastornata) Non la conosci?!

ADRIANO
L'ha conosce da poco pure lui…

GIULIA
(Urla) Dio!!!

ADRIANO
Ti giuro che non è come credi!

GIULIA
(Tappandosi le orecchie, urla) Zitto!!!

ADRIANO
E' solo un'amica!

GIULIA
(Dà un calcio al muro e urla) Io l'ammazzooo!!!

Quindi si precipita veloce giù per le scale. Adriano resta al centro della scala. Confuso e mortificato.

ADRIANO
E' solo un'amica!!!

Dopo qualche momento si affaccia nella tromba delle scale.
Vediamo GIULIA raggiungere l'atrio e correre via veloce. Sulla rampa superiore si affacciano Veronica e Marco. Adriano si rivolge a loro.

ADRIANO
E' solo un'amica…

130 - GRADONI SAN PIETRO E PAOLO. EST. NOTTE.

Carlo e Francesca sono seduti su un gradone che porta alla chiesa di San Pietro e Paolo. Lui la abbraccia da dietro e si baciano con dolcezza.

CARLO
Mi sembra d'essere tornato indietro di dieci anni…

FRANCESCA
E sono io che ti faccio sentire così?

Lui la guarda. Lei lo bacia e gli sorride.

FRANCESCA
Ti piace sentirti più piccolo?

Lui sorride e lei lo guarda negli occhi.

CARLO
Tu hai deciso di farmi perdere la testa…

Lei gli salta addosso e si distende con lui sul prato.

FRANCESCA
(Lo bacia) Sei tu che hai deciso di farla perdere a me

Lo bacia ancora.

FRANCESCA
Ti va di venire a casa mia? I miei stanno in campagna e tornano dopodomani!

Carlo resta spiazzato. Lei lo guarda.

FRANCESCA
Voglio dormire con te

CARLO
(Una pausa) Dio, non posso… Devo tornare…

FRANCESCA
(Si dondola facendo la smorfiosa) No!

CARLO
Non sto in una situazione facile…

FRANCESCA
Cioè?

CARLO
Cioè non posso stare fuori tutta la notte. Non posso proprio! Non è che non lo voglia! Non pensare che non lo voglia perché ti giuro che è la cosa che mi va di più!

FRANCESCA
E allora qual è il problema?

CARLO
Qual è il problema?

FRANCESCA
Eh, qual è?

CARLO
Il problema è che non posso!

FRANCESCA
Hai detto che vi state lasciando…

CARLO
Si. Infatti. E' per questo che siamo in una situazione difficile! Perché ci stiamo lasciando! Credimi. E' così

FRANCESCA
Sicuro sicuro sicuro?

CARLO
Si. Sicuro

FRANCESCA
Fai così perché sei una persona leale, vero?

Carlo la guarda.

CARLO
(un filo di voce) Si

FRANCESCA
Anche se ci conosciamo da poco, io di te so già un sacco di cose! Anche che t'avrei incontrato!

CARLO
Ah si?

FRANCESCA
Me l'hanno detto le carte tre mesi fa! Sei in ritardo di tre mesi e non lo sapevi!

Carlo la guarda e lei lo bacia.

FRANCESCA
Adesso come faccio a farti tornare a casa?! Me lo dici tu come faccio?

Il viso di Carlo. Una goccia di pioggia gli bagna il viso.

CARLO
Sta ricominciando a piovere

FRANCESCA
Vuoi che andiamo?

131 - CASA CARLO. SOGGIORNO. INT. NOTTE.

Il rumore di un forte tuono fuori campo. Giulia entra nel proprio appartamento sbattendo la porta. E' stravolta.
Accende le luci del salotto.
Si muove nel salone come una tigre in gabbia. Alza il telefono e ricompone un numero.

VOCE AL TELEFONO
STIAMO TRASFERENDO LA CHIAMATA ALLA SEGR…

Riaggancia furiosa. Afferra il telefono e lo scaglia con violenza inaudita contro il muro mandandolo in pezzi. Urla da sola, come una pazza.

132 - CASA LUISA. CAMERA DEL FIGLIO. INT. NOTTE.

Anna se ne sta seduta sul bordo del letto. Ha pianto. Ha gli occhi gonfi e lo sguardo perso nel vuoto. Si sente bussare alla porta. Sobbalza e si volta.

ANNA
Eh?!

La porta si dischiude e Luisa si affaccia brilla.

LUISA
Come va?

ANNA
(Si nasconde il viso) Bene

LUISA
Ci chiedevamo se stavi dormendo…

ANNA
(Scuote appena la testa e si sforza di sorridere) Ah! No. Non stavo dormendo…

LUISA
Vuoi venirti a bere qualcosa con noi?

ANNA
No. Sto bene così! Veramente! Voglio solo restare da sola. Davvero. Ti prego

LUISA
(Dopo una pausa, più seria) Come vuoi

VIRGINIA
(Da dietro) Buonanotte Anna!

ANNA
(Fingendosi allegra) Buonanotte!

Luisa le rivolge un ultimo sguardo. Quindi richiude la porta. Anna resta in silenzio.

133 - CASA CARLO. CAMERA DA LETTO. INT. NOTTE.

GIULIA è immobile davanti allo specchio a figura intera attaccato al muro della camera da letto. Tiene le mani appoggiate alla parete. Fissa immobile la sua immagine.

GIULIA
(Ripete ossessivamente) Devo stare calma… mi devo controllare… adesso torna e mi spiega chi cazzo è questa. E' un'amica. E' solo un'amica. Devo stare calma… Non è successo niente! (Urla forte) Devo stare calmaaaaa!!!

134 - STRADA PALAZZO FRANCESCA. EST. NOTTE.

Sta diluviando. Carlo e Francesca sono in macchina. Fermi davanti al portone.

FRANCESCA
Promettimi solo una cosa. Che vai da lei e la lasci. O me lo prometti o vieni su con me!

CARLO
(Annuisce e sorride) Adesso vedo…

FRANCESCA
(Sorride smorfiosa) Promettimelo!

CARLO
(Sorride) Ho bisogno di un po' di tempo…

FRANCESCA
Guarda che quando le cose smettono di funzionare non c'è più nulla da fare!

CARLO
Sei tu che lo dici?

FRANCESCA
Certo che sono io! Però adesso la questione è un'altra. Io come faccio a riaddormentarmi senza te?!

Sorride e lo bacia ancora.

FRANCESCA
Me lo dici te come faccio?

Lui le carezza il viso e l'abbraccia.

CARLO
In qualche modo farai. Ciao piccolina mia

FRANCESCA
No! Non te ne andare!

CARLO
Devo davvero! E' tardissimo…

Lei lo bacia con impeto stringendolo forte a sé.

FRANCESCA
E allora vai subito. O subito o mai più!

Un ultimo bacio.

FRANCESCA
Buonanotte amore

CARLO
Buonanotte

Lei esce dall'auto. Corre sotto la pioggia e raggiunge il portone. Un ultimo sguardo e rientra. Il portone si richiude sul suo viso incantato. Carlo resta fermo per qualche istante. Forse confuso, forse indeciso. Intanto ha smesso di piovere. Lui torna a guardare avanti. Mette in moto. Dalla radio inizia a provenire una musica easy listening. L'orologio sul cruscotto segna le 2,39.
Schiaccia l'acceleratore e parte veloce.

135 - CASA CARLO. CAMERA DA LETTO. INT. NOTTE.

Giulia sta piangendo a dirotto sul letto. E' un pianto doloroso, terribile.

GIULIA
(Piangendo) Dove sei, dove sei, dove cazzo sei…

Avvicina a sé il cellulare e apre lo sportellino.

136 - STRADA. AUTO CARLO. INT. - EST. NOTTE.

Carlo è in macchina. Va veloce. Ha appena riacceso il cellulare. La musica dell'autoradio gli fa compagnia.
Sul display del cellulare appare la segnalazione di 7 nuovi messaggi.
Un istante dopo il telefono trilla. Sul display appare la scritta: CASA
L'auto fila via veloce. Lui ci pensa un attimo e quindi risponde.

CARLO
Giulia!

VOCE GIULIA OFF
Dove cazzo seiiiihhhhhhiiiiii??!!!

L'auto attraversa un incrocio. Sopraggiunge un'auto. Carlo la vede e inchioda. Le gomme scivolano sull'asfalto bagnato.
Evita per un pelo l'altra macchina ma le ruote pattinano ormai senza controllo. Un urto sordo e fortissimo contro un'auto parcheggiata.
Carlo è sotto shock. Il cofano accartocciato. Dopo qualche secondo la radio riprende a suonare. Il cellulare a trillare. Carlo ha i riflessi rallentati. Cerca il telefonino tra i pedali, anche sotto il sedile.
Lo trova. Sul display lampeggia ancora la scritta CASA.
Risponde.

CARLO
Giulia ho fatto un incidente!

GIULIA
Brutto bastardooo!!!

CARLO
(Urla angosciato) Ho fatto un incidente!!!

GIULIA
Con chi cazzo sei uscito???!!

E riaggancia. Carlo raggela.

CARLO
Giulia?! Pronto! (Urla isterico) Porcaputtana troia!

Cerca di rimettere in moto l'auto. L'auto non riparte.


CARLO
Lo sapevo io! Lo sapevooo!!!!

Il motore riparte. Carlo ingrana la retromarcia, accelera e sgomma via veloce. Inizia a sudare freddo. Sentiamo la voce di Marco.

CARLO
(Urla furioso) Porcaputtana!!!

MARCO OFF
Adesso che le dici?

Scopriamo Marco, Adriano e Alberto seduti sul sedile posteriore dell'auto.

ADRIANO
La situazione si è messa maluccio…

Carlo accelera.

ALBERTO
Devi inventarti subito una cazzata! Ma devi inventartela bene e pure in fretta. Che Giulia non è stupida

ADRIANO
Se racconti una cazzata lo capisce!

MARCO
Perché l'hai tradita? (Si sporge sulla sua spalla) Perché?!

137 - STRADA PALAZZO CARLO. EST. NOTTE.

Carlo arriva a tutta velocità. Inchioda di fronte al portone sgommando e abbattendo un cassonetto della nettezza urbana. Esce dall'auto e raggiunge l'ingresso del palazzo. Infila la chiave ed entra.

138 - PALAZZO CARLO. SCALE - PIANEROTTOLO - CASA. INT. NOTTE.

Carlo sale di corsa le scale del palazzo, più veloce che può. Appena raggiunge il proprio pianerottolo Giulia gli apre e gli viene incontro.

CARLO
Eccomi…

Lei si avventa contro di lui iniziando a picchiarlo più forte che può. Lo picchia con rabbia e dolore.

GIULIA
(Con la voce soffocata nel petto) Sei un bastardo!

CARLO riesce ad entrare, seguito da Giulia che continua a mollargli calci e schiaffi.

CARLO
Che è successo?!! Che è successooo???!!

GIULIA
Perché m'hai ingannata cosììììì?????!!!!! (Urla forte) Perchééé???!!!

CARLO
(Urla anche lui) Calmatiiii!!! Devi calmarti! Fa male alla bambinaaaa!!!

GIULIA
Che hai fatto fino a quest'ora! Dove sei stato!

CARLO
(Una pausa) Lo sai

GIULIA
Cioè?

CARLO
Sono stato con Adriano!!!

GIULIA
(Urla isterica) Con Adrianoooo???!!!

CARLO
(Urla) Con Adriano, con Adriano!! Ti giuroooo!!!!

GIULIA
(Urla a sua volta) Sei un bastardo bugiardo mi fai schifo, schifo schifo schifoooo!!!!

Trilla il suo telefonino. Si bloccano di colpo. Lui lo estrae dalla tasca. Legge sul display il nome di Adriano.

CARLO
Ecco Adriano! Adesso glielo chiedi a lui!

Risponde.

CARLO
Pronto!

GIULIA
(Cerca di strappargli il telefono di mano) Passamelo!

VOCE ADRIANO
Carlo porcaputtana t'ho lasciato venti messaggi! Giulia ha scoperto tutto!

Carlo riattacca.

GIULIA
(Urla) Che fine fa adesso la fiducia che avevo in te?! Tutti i sogni che avevamo! (Urla forte) Che fine fanno adessoooo???!!!!

CARLO
(Alibito e sperduto) Non ho fatto niente di male!

GIULIA
Chi è questa con cui sei uscito?

CARLO
Non è nessuno!

GIULIA
Dimmi chi è, Carlo!!!!

CARLO
(Cerca di abbracciarla) Non succederà più! Veramente!

GIULIA
(Gli da uno schiaffone) Voglio sapere chi è?! M'hai tradita?! La verità, Carlo! M'hai tradita?

CARLO sostiene lo sguardo di lei.

GIULIA
(Urla) Dimmeloooo!

CARLO
Solo un bacio…

Lei urla con orrore, tappandosi le orecchie con le mani.

GIULIA
Aaaaahhhhhhhhaaaaaaaaaaa!!!!!

CARLO
(Urla forte) Ti giuro che non succederà mai piùùù!!!

GIULIA
(Urla ancora più forte) Mi fai schifoooo!!!!!

Trilla di nuovo il telefonino. Carlo fa per spegnerlo. Giulia glielo afferra con forza e cerca di strapparglielo di mano. Sul display lampeggia FRANCESCA R.

GIULIA
Chi cazzo è Francesca. Chi è 'sta puttanaaa?!!!

Carlo riesce a staccare la batteria e lanciarla lontano.

CARLO
(Urla) Bastaaaa!!!

GIULIA
Hai avuto voglia di andarci a letto?

CARLO
No!

GIULIA
E' bella?

CARLO
Ti prego…

GIULIA
Più bella di me?

CARLO
(Scuote la testa) No…

GIULIA
(Lo guarda gelida, affannata e paonazza in volto) Sei un bugiardo. Adesso che ci faccio con te? Eh? Mi rispondi brutto bastardo?! Che ci faccio io insieme a te?! (Gli dà un altro schiaffo) Bastardo!

Va via e lui la segue.

CARLO
Abbiamo ancora tante cose da fare insieme…

GIULIA
Stavamo costruendo una famiglia!

CARLO
Infatti!

GIULIA
(Si ferma e gli va sotto) Mi fai questo al terzo mese di gravidanza e mi dici infatti?! Che farai tra dieci anni?!

CARLO è immobile.

GIULIA
(Urla) Che cosa mi farai?!! (Lo guarda negli occhi) Io ti lascio! Adesso tu esci da questa casa e ci torni solo per prendere le tue cose e scomparire per sempre… Spero di essere stata chiara!

Giulia si avvia verso la cucina.

CARLO
Stai esagerando! Ti ricordo che aspettiamo una bambina…

GIULIA
(Camminando) Sono io che aspetto una bambina! Devi dire "aspetti". Io aspetto, Carlo. Non tu! (Lo guarda) Meglio farla crescere senza padre che con una merda infame come te!

Entra in cucina.

CARLO
Non scherzare! (Va verso la cucina e si affaccia alla porta)

GIULIA
Non sto scherzando affatto!

CARLO
Un bacio dato dopo tre anni che stiamo insieme non mi sembra così drammatico! Può succedere, cazzo!!!

GIULIA
Non a meeeee!!!!

CARLO
(Urla) Smettila di urlare! Ti fa maleee!!!

GIULIA
Voglio che te ne vai!

CARLO
Devi calmarti!

Lei gli sputa in faccia.

GIULIA
Mi fai vomitare! In una botta secca mi hai persa per sempre…
Voglio solo che apri la porta e scompari! Non fartelo più chiedere!

CARLO
(Scuote la testa) Stai esagerando, te lo ripeto…

Giulia apre un cassetto e tira fuori un coltellaccio da cucina.

GIULIA
Non sto esagerando, Carlo! Voglio che te ne vai!

CARLO
(La guarda negli occhi) E dove??!!

GIULIA
Torna da lei! Vai dove cazzo ti pare! Devi scomparire! (Urla) Te ne devi andareeee!!!

Carlo la guarda.

GIULIA
Ti ho chiesto una cosa! Falla!

Carlo la guarda.

GIULIA
(Urla) Ho detto di scomparire!!!

Carlo resta immobile.

CARLO
Non mi fai paura.

Giulia fa per colpirlo. Lui si scansa veloce.

CARLO
Che cazzo fai?!!

GIULIA
T'ho chiesto una cosa!

Carlo la guarda con odio.

CARLO
T'ho detto che c'è stato solo un bacio!

GIULIA
(Urla isterica) Vatteneeeeee!!!!!

CARLO
(Una pausa, guardandola) Vaffanculo! L'hai voluto te!

Va veloce verso l'ingresso.

CARLO
(Urla) L'hai voluto teeee!!!

Apre la porta.

CARLO
Quando capirai di aver sbagliato sarà tardi!!!

Esce sbattendo la porta. Giulia resta immobile al centro della cucina. I nervi le cedono all'improvviso. Si inginocchia sul pavimento e scoppia a piangere.

Parte la salsa che abbiamo sentito alla festa.

139 - PALAZZO CARLO. SCALE. INT. NOTTE.

Carlo scende le scale due a due. Il viso livido.

VOCE CARLO FUORI CAMPO
IMPROVVISAMENTE LIBERO. L'HA VOLUTO LEI.
SEI DI NUOVO LIBERO DI USCIRE CON CHI VUOI, QUANDO VUOI E QUANTO VUOI...

140 - STRADA CARLO. EST. NOTTE.

Carlo esce dal portone e raggiunge la sua auto. Ha nuovamente smesso di piovere.

VOCE CARLO FUORI CAMPO
LIBERO DI URLARE LA VERITA' SU QUELLO CHE VUOI E QUELLO CHE FAI…

141 - AUTO CARLO. INT. NOTTE.

Carlo è in auto. Inchioda sotto al portone di Francesca.

VOCE CARLO FUORI CAMPO
SEI LIBERO DI TORNARE DA LEI SENZA VERGOGNARTENE

142 - PALAZZO FRANCESCA. SCALE. INT. NOTTE.

Carlo sale veloce le scale.

VOCE CARLO FUORI CAMPO
SEI LIBERO DI INNAMORARTENE ANCHE SE HA DICIOTT'ANNI…

Raggiunge il pianerottolo.

VOCE CARLO FUORI CAMPO
FINALMENTE LIBERO.

Francesca ha il viso assonnato. E' affacciata alla porta e gli sorride.

FRANCESCA
Cos'è successo?

CARLO
(Affannato) Posso ancora entrare?

Lei sorride.

FRANCESCA
No. Voglio che te ne vai…

Lo prende per una mano e lo tira dentro.
La porta d'ingresso si richiude in faccia all'obiettivo.

VOCE CARLO FUORI CAMPO
NON E' QUELLO CHE HAI SEMPRE VOLUTO?

143 - CASA FRANCESCA. CAMERA DA LETTO. INT. NOTTE / MATTINA.

Francesca e Carlo si carezzano sul letto di lei.
Francesca gli sorride. Si abbandona alle mani di lui.
Si lascia carezzare, baciare e spogliare. In una rapida serie di inquadrature strette sui loro visi, le loro bocche, le loro mani, li vediamo fare l'amore. La m.d.p. si avvicina a loro. Accompagniamo in tempo reale il loro dolce amplesso, fino alla fine. Lei lo abbraccia.
I rumori scompaiono di colpo. Restiamo così. Sui loro visi affannati. Carlo se ne sta fermo su di lei.

Si sente il rumore di un tram in avvicinamento. Via via più forte.

Stacco

Il tram si allontana.
Il viso di Carlo. Osserva il soffitto. E' cambiata la luce. La camera è rischiarata dalla luce mattutina.
Attraverso la sua soggettiva vediamo la tenda alla finestra gonfiarsi dolcemente sotto la spinta della brezza mattutina. I riflessi luminosi provenienti dalle carrozzerie delle auto in movimento percorrono il soffitto della stanza. Lontani si sentono gli echi di un mercato.
Carlo si guarda intorno.
Sul comodino c'è una foto di Francesca con i suoi genitori e una sveglia che emette un impercettibile ticchettio. Sulla parete altre foto che la ritraggono in vari momenti della vita: Con Mariposa, con alcune amiche, con un ragazzo mentre si bacia.
Carlo si volta dall'altra parte e incontra la nuca di lei. La osserva in silenzio, per qualche istante.
Li inquadriamo dall'alto. Li vediamo meglio. Francesca è rannicchiata accanto a lui. Dorme nella stessa posizione in cui solitamente abbiamo visto dormire Giulia.
Sono nudi. Coperti solo da qualche lembo di lenzuolo.
Restiamo su di loro. Immobili. In un totale statico e quasi noioso.

ANNA OFF
Ho deciso di tornare

Carlo si alza col busto e la guarda.

144 - CASA LUISA. CUCINA. INT. MATTINA.

La cucina di Luisa. Lei e Anna fanno colazione intorno al tavolo.
Luisa guarda l'amica.

LUISA
Pensavi che fosse così facile e immediato separarsi da lui?

ANNA
Mi sto obbligando a fare qualcosa che nel mio profondo non voglio veramente

LUISA
Questo è quello che adesso ti sei messa in testa

ANNA
Mi sento confusa, arresa, sbalestrata, non so più dove devo andare. Mi sento infelice Luisa. Lui mi manca e io non so che farmene della mia libertà. E' accanto a lui che sento che la mia vita ha avuto un senso. Senza la mia casa, senza le sue abitudini, io non ho un posto dove andare.

Luisa la guarda.

ANNA
(Si stringe nelle spalle) Mi ha amata per trent'anni a modo suo. Non era il modo che avrei voluto ma mi ha comunque amata. (Una pausa, guardandola) Adesso voglio imparare a invecchiare accanto a lui. Tutto il resto è aria.

145 - CASA FRANCESCA. CAMERA FRANCESCA / INGRESSO. INT. MATTINA.

CARLO si sta rivestendo piano, attento a non far rumore. Francesca dorme sul letto. Lui la guarda.

146 - CASA CARLO. CAMERA DA LETTO. INT. MATTINA.

Giulia è distesa sul suo letto. Ha lo sguardo fermo e gli occhi ancora gonfi di pianto. Guarda in silenzio la tenda della finestra gonfiarsi sotto la spinta della brezza mattutina.

147 - CASA FRANCESCA. PIANEROTTOLO / SCALE. INT. MATTINA.

Carlo esce dalla porta di casa di Francesca.
Richiude la porta alle sue spalle, attento a non far rumore. Si infila giù per le scale e via via più velocemente scende la rampa. Dopo qualche passo si ferma. Si controlla le tasche e torna a rivolgere lo sguardo verso il pianerottolo da cui è appena sceso.

148 - STRADA CONCESSIONARIO. EST. MATTINA.

Alberto è a bordo del suo motorino. Passa davanti al concessionario di camper e jeep. Guarda in direzione del camper visto il giorno prima.
Nota qualcosa che attira la sua attenzione. Rallenta.
Il gestore del concessionario sta mostrando il camper ad un cliente.
Alberto inchioda e si ferma con una sgommata.

Fuori campo sentiamo suonare il campanello di Francesca.

149 - CASA FRANCESCA. PIANEROTTOLO / CASA FRANCESCA. INT. MATTINA.

Carlo sta suonando al campanello di Francesca. Oltre la porta si sentono dei piedi scalzi correre veloci. Francesca apre la porta con lo sguardo smarrito. Lo abbraccia forte, appena lo vede.

FRANCESCA
Pensavo che te n'eri andato senza salutarmi!

Lui sta fermo per qualche istante.

CARLO
Ho dimenticato le chiavi di casa…

Si scioglie dall'abbraccio ed entra in casa. Restiamo su lei, che si volta e lo segue con lo sguardo. Aspetta qualche istante. Quindi entra in casa e lo raggiunge in camera da letto.
Carlo sta cercando le chiavi sotto al letto, in mezzo alle lenzuola.

CARLO
Ti ricordi dove l'ho lasciate?

Lei non gli risponde. Lui si alza e le cerca sulla scrivania di lei.

CARLO
Dove cazzo l'ho lasciate?!

FRANCESCA
Non vedi l'ora di andartene

Lui si ferma.

FRANCESCA
Vuoi tornare da lei, vero?

CARLO
(Una pausa) Ti prego, non chiedermi più niente. Ok?

FRANCESCA
Che t'ho fatto?

Carlo la guarda.

CARLO
Niente! Tu non m'hai fatto niente, scusami

Lei lo guarda.

CARLO
Scusami!

Lei lo guarda ancora. Estrae delle chiavi dalla tasca e gliele porge. Carlo la guarda.

CARLO
Hai voglia di giocare?

FRANCESCA
Aspetto che mi chiami?

CARLO
(Una pausa) Si. Ti chiamo io

Prende le chiavi e va via. Restiamo sul viso di Francesca.

150 - CASA PAOLO. CORRIDOIO. INT. MATTINA.

Adele, la madre di Paolo apre la porta di casa.
Scopriamo Alberto sul pianerottolo. Ha il petto rotto dal fiatone.

ALBERTO
Paolo è in casa?

ADELE
(Annuisce appena) Si… Vieni

Alberto entra in casa preceduto da lei. Ci sono parenti e amici.

ALBERTO
Come va, signora?

ADELE
Va male… Va tanto tanto male… (Riprende a piangere)

ALBERTO
(Non sa cos'altro aggiungere) Certo…

Passano davanti alla camera del padre. La salma è stata depositata in una bara. Ci sono fiori dappertutto.

ADELE
E' una cosa terribile…

ALBERTO
Immagino…

ADELE
No. Non si può immaginare…

ALBERTO
Infatti no… Ha ragione…

ADELE
E' terribile davvero…

Raggiungono insieme la porta della stanza di Paolo.

ADELE
(Bussa alla porta) Paolo? C'è qui il tuo amico…
(Ad Alberto) Tuo padre è ancora vivo?

Alberto annuisce.

ADELE
Perderne uno è la cosa più brutta che c'è… Stagli vicino finché sei ancora in tempo!

Alberto la guarda colpito. Si sente la chiave girare nella serratura. Paolo apre. E' in maglietta, mutande e calzini. Ha il viso gonfio e stravolto. La camera è avvolta nella penombra. Le persiane sono socchiuse.

ADELE
(Al figlio) Sei sicuro che non lo vuoi un po' di caffè latte?

PAOLO
(Mentre Alberto entra in camera) Non voglio niente, te l'ho detto

Richiude la porta in faccia a sua madre. Una parente si sporge alle sue spalle e la abbraccia. Adele la guarda.

PARENTE
Non ti ci lascerà mai da sola

151 - CASA PAOLO. INT. CAMERA PAOLO.

Alberto osserva l'amico che torna a mettersi a letto.

ALBERTO
Sono ripassato al concessionario. C'è uno interessato a comprarlo. Il tipo m'ha chiesto che intenzioni avevamo

Paolo lo guarda.

ALBERTO
Lo fermo con un assegno?

Una pausa. Paolo torna a guardare in direzione della finestra.

ALBERTO
Oh! Guarda che la vita va avanti! Ti sei già dimenticato di tutto?!

Paolo torna a guardare l'amico.

PAOLO
Ti faccio un assegno io. Assicuralo e portatelo via.

152 - VILLETTA ANNA. EST. GIORNO.

Il cancello della villetta di Anna si apre automaticamente. Lei è fuori. In piedi con le sue due valigie. Resta così. Pensierosa e immobile per alcuni istanti.

153 - STRADA. EST. GIORNO.

Carlo cammina veloce tra la folla. Ha il viso contratto in un'espressione tesa e angosciata. Alle sue spalle vediamo sfrecciare il camper 4 x 4 con Alberto alla guida.

154 - VILLETTA ANNA. INGRESSO. INT. GIORNO.

Si sente la chiave girare nella serratura della porta d'ingresso.
Anna entra e si ferma. Si appoggia con la schiena alla porta e la richiude alle sue spalle.
Resta qualche attimo in silenzio. In fondo al corridoio si affaccia Emilio.

EMILIO
Ciao…

ANNA
(Sorride) Ciao…

Lei gli va incontro e lo abbraccia. Restano così, abbracciati al centro del salotto.

155 - AGENZIA PUBBLICITARIA. INT. GIORNO.

Adriano corre lungo il corridoio dell'agenzia. Rischia di investire un paio di colleghi. Si precipita ad una finestra e guarda di sotto. La strada è trafficata. I suoi occhi si incontrano con quelli di Alberto, fermo accanto al camper sull'altro lato della strada.
I due amici si sorridono. Gli sguardi interrotti da un'incessante flusso di auto.

156 - CASA CARLO. PIANEROTTOLO / APPARTAMENTO. INT. GIORNO.

Carlo gira la chiave nella serratura del suo appartamento. E' chiuso da dentro. Esita un attimo. Quindi suona il campanello. Si sente un rumore metallico. Poi la serratura che scatta. Infine la porta si apre. Solamente di qualche centimetro, bloccata dalla catenella. Giulia lo guarda con aria severa.

GIULIA
Me ne sto andando. Torna più tardi e trovi la casa libera.

Fa per richiudere ma Carlo blocca la porta col piede.

CARLO
Ho bisogno di parlarti. Non può finire tutto così!

GIULIA
A me lo dici?! Leva il piede per favore!

CARLO
(Una pausa) Ho sbagliato. Mi sono sentito ingabbiato, m'è venuto il panico di una vita blindata e ho sbagliato!

Giulia non lo fa finire. Lo colpisce con un calcio sullo stinco.
Carlo ritrae con dolore lancinante la gamba e Giulia richiude la porta.
Torna nel salotto e riprende a riempire di libri una grossa valigia.
Carlo riprende a suonare il campanello. Squilla il telefono. Giulia si ferma. Risponde.

GIULIA
Pronto!

CARLO OFF
Giulia fammi parlare! Hai nostra figlia dentro di te!

GIULIA
Può darsi che deciderò di perderla…

Giulia riaggancia. Si sente bussare alla porta.

VOCE CARLO FUORI CAMPO
Giulia aprimi! Giuliaaaa!!!

157 - CASA CARLO. PIANEROTTOLO. INT.GIORNO.

Dal pianerottolo del piano di sotto sono usciti due inquilini. Si rivolgono a Carlo.

INQUILINO
(Affacciandosi alla tromba delle scale) Che succede?!

CARLO
(Urla isterico) Niente! Tutto a posto!

Carlo riprende a suonare il campanello e a battere contro la porta.

CARLO
Giuliaaaahhhaaaaa!!!

La porta torna ad aprirsi, sempre assicurata dalla catenella.

CARLO
(Stravolto) Non ti azzardare neanche a pensarla una cosa così!

GIULIA
Posso pensare qualunque cosa io voglia! Non siamo sposati. Liberi e indipendenti come tu bastardo ci hai sempre voluti!

CARLO
Se provi ad abortire faccio una follia!

GIULIA
(Con odio) E falla!

Prova a richiudere la porta. Carlo blocca di nuovo la porta col piede.

GIULIA
(Lo guarda negli occhi) Ti si è risvegliato l'orgoglio del maschietto? Sai che mi fai? Pena, Carlo. Tanta pena.

CARLO
Io non ho mai smesso di amarti! Non mi è mai sembrato così evidente!

GIULIA
Potevi pensarci prima!

CARLO
Ti prego cerca di ragionare!

GIULIA
Non ho mai smesso!

Fa di nuovo per richiudere la porta.

GIULIA
Leva 'sto cazzo di piede!

CARLO
Più tardi c'è il funerale del padre di Paolo. Ci vediamo lì?

GIULIA
No!

Dà un altro calcio sullo stinco di Carlo. Lui ritrae nuovamente e con dolore la gamba e lei gli richiude la porta in faccia.

L'inquilina del piano di sotto, una signora anziana vestita di scuro è intanto salita al pianerottolo.

INQUILINA
Vi siete litigati?

CARLO
(Si volta e la vede) Signora che vuole?!

INQUILINA
Non le dire brutte parole e fate la pace! Che l'amore è bello quando è litigarello!

Carlo non sa che fare. Si volta di nuovo verso la porta. Dà un calcione e chiama forte.

CARLO
Giuliaaaa!!!!

Quindi si precipita giù per le scale, quasi travolgendo la signora.

158 - CASA FRANCESCA. CAMERA FRANCESCA. INT. POMERIGGIO.

Francesca e Mariposa sono distese sul letto. Le due teste vicine tra loro. Guardano il soffitto.

MARIPOSA
Più ti distrai e più ti porti bene. Meno aspetti che lui ti chiama e prima squilla il telefono. E' la legge della vita

FRANCESCA
La legge della vita è una cazzata

MARIPOSA
La legge della vita esiste. Dopo che ci sei stata a letto fanno passare sempre almeno un giorno prima di richiamare

FRANCESCA
(La guarda) Perché?!

MARIPOSA
E' la legge della vita

FRANCESCA
E allora lo chiamo io!

MARIPOSA
Questo non devi farlo mai! Gli dai l'idea di essere asfissiante e si mette a scappare davvero! Sarebbe la cazzata delle cazzate!

Francesca la guarda immobile. Gli occhi pietrificati.

FRANCESCA
E allora che faccio?!

MARIPOSA
Puoi solo aspettare. Non c'è amore senza un po' di dolore. E soffrendo oggi si impara a soffrire di meno domani

FRANCESCA
Chi l'ha detto?

MARIPOSA
Lo dice mio padre. Ma mi sa che è un'altra cazzata

FRANCESCA
Si soffre sempre uguale

159 / 160 - CIMITERO. EST. TRAMONTO

Paolo e i parenti stanno tumulando la bara all'interno della cappella di famiglia. Marco, Veronica e Adriano sono seduti su una tomba poco distante.

MARCO
(Rivolto ad Adriano) Perché hai 'sta fretta di andartene? Puoi darti ancora un po' di tempo

ADRIANO
Un po' quanto?!

MARCO
Un anno. Non dico di più.

ADRIANO
Non posso più aspettare neanche una settimana.

MARCO
Andare da Alberto nel tuo stato ti fa male. Se proprio non resisti più, vieni da noi. Devi solo concederti qualche giorno per riflettere. Non sei preparato alla mancanza di tuo figlio. E se veramente partite come dite, lo ritroverai talmente cambiato da chiederti se è davvero lo stesso

VERONICA
Pensa che brutto se non ti riconosce!

ADRIANO
In qualche modo devo comunque affrontare la cosa…

VERONICA
La lasci per qualcun'altra?

ADRIANO
Magari

MARCO
Livia ha un carattere cazzuto ma è intelligente e affascinante. Una volta devi aver avuto delle buone ragioni per innamorartene…

ADRIANO
Ho bisogno che ogni giorno succeda qualcosa che mi faccia sentire che la vita sta ancora andando avanti…

Paolo si allontana dal gruppo dei parenti e viene verso loro.

MARCO
Se stai con qualcuno per un po' di tempo, arriva comunque il momento in cui smetti di sentirti in movimento. Ma è solo un arresto apparente. In realtà è un andamento diverso.
E se riesci ad apprezzarlo, ti senti unico proprio perché ami da anni la stessa persona senza progettare segretamente di fuggire… Se io non avessi lei girerei per la strada senza un posto dove andare. E non sarebbe un granché.

Paolo si siede accanto ad Adriano. Un'espressione confusa sul volto.

VERONICA
E' la normalità la più grande rivoluzione

Stacco

Carlo è seduto con Alberto su una tomba poco distante. Fumano una canna.

ALBERTO
Hai fatto quello che chiunque di noi avrebbe fatto al posto tuo. Hai conosciuto una e ci sei uscito. Hai avuto voglia di scopartela e te la sei scopata. Che c'è di male? Niente. E' la fedeltà la vera utopia!

CARLO
(Guarda l'amico, dopo una pausa) E adesso?

ALBERTO
Adesso cosa?

CARLO
(Guarda l'amico) Come l'affronto la questione?

161 - VILLETTA ANNA. SOGGIORNO. INT. TRAMONTO.

Anna ed Emilio sono in piedi davanti al vetro della finestra. Osservano in silenzio il loro giardino.

ANNA
Come l'affrontiamo?

EMILIO
In qualche modo l'affronteremo

ANNA
(Guarda fuori) Perché ci siamo fatti tutto questo male? Se tutto il male che ci siamo fatti ha avuto un senso, allora che ci facciamo ancora qui?

Si asciuga gli occhi e torna a guardare fuori. Emilio appoggia la fronte al vetro.

EMILIO
Io non ho mai smesso di volerti bene. E' tutto quello che posso dire.

ANNA
(Mentre una lacrima le riga il volto) Anch'io… (Si volta e lo guarda negli occhi) Anch'io non ho mai smesso di volerti bene!

EMILIO
E allora?

ANNA
E allora che si fa? Perché stiamo qui a parlarci come due cretini?! Eh?!

Si guardano. Il telefono squilla in lontananza.
Lei lo abbraccia con uno slancio.

ANNA
Che senso ha, tutto 'sto casino che abbiamo messo su?!

Restano così, fermi e stretti tra loro. Abbracciati davanti alla finestra. Si sente partire la segreteria telefonica.

VOCE ANNA
(Con un tono squillante) Non siamo in casa. Lasciate pure un messaggio e vi richiameremo…

Beep.

162 - AUTO GIULIA. INT. TRAMONTO.

Giulia è in macchina lungo una via dell'EUR oltre la quale vediamo la ruota del luna park. Guida veloce. Ha il viso contratto e nervoso.

GIULIA
Sono io. Papà ci sei?! Mamma è tornata? Papà? Mamma?! Ci siete o non ci siete?! Rispondete se ci siete! Sto venendo da voi!

Riaggancia.
La sua auto sfreccia via veloce.

163 VILLETTA ANNA. SOGGIORNO. INT. TRAMONTO.

Emilio è rimasto abbracciato alla moglie.

ANNA
(Un filo di voce) Perché ha sempre questo geniale tempismo? Come fa?

164 - VILLETTA ANNA. GIARDINO. EST. TRAMONTO.

Giulia raggiunge in auto la villetta dei genitori. Frena bruscamente.
Esce nervosamente dall'abitacolo e cerca di tirare fuori le sue valigie. Le strattona con forza. Quindi, non riuscendo ad estrarle dal sedile posteriore, urla con rabbia e dolore. I nervi non la supportano più.
Anna esce in quell'istante dal portoncino di casa e le va incontro. Giulia si accorge di lei. Si allontana dall'auto e si getta tra le sue braccia. Restano così. Abbracciate strette.

165 - CASA CARLO. SALOTTO. INT.SERA.

CARLO è seduto sul divano. Immobile. Guarda nel vuoto. Il televisore è acceso. Sullo schermo intravediamo le immagini de LA RUOTA DELLA FORTUNA.

166 - CASA ADRIANO. CAMERA DA LETTO. INT. SERA.

Adriano sta finendo di fare le sue valigie. Livia lo osserva.

ADRIANO
Mi odierà se lo aiuterai a pensare a me come a un padre menefreghista e superficiale…

LIVIA
E' quello che sei…

ADRIANO
E' quello che oggi mi sento di essere. Tra sei mesi o un anno sarò di nuovo qui. Se vorrai lo prenderò a vivere con me e potrai partire come ho fatto io! O magari ci rincontreremo e torneremo insieme! Chi lo sa? Tutto può essere, no?!

LIVIA
Lo sai che non riesco nemmeno più a odiarti?

Adriano la guarda.

ADRIANO
E' per questo che ci stiamo lasciando. Perché non riusciamo più a darci emozioni forti…

167 - CASA CARLO. CUCINA. INT. SERA.

Carlo è seduto di fronte al lavabo della cucina. Il rubinetto del lavandino è rimasto aperto e l'acqua scorre rumorosa. Lo sguardo di Carlo è perso nel vuoto. Fissa l'acqua che scorre.

168 - CASA FRANCESCA. CAMERA DA LETTO. INT. SERA.

Francesca è distesa sul letto. Abbracciata al cuscino. Accanto a sé, il telefono di casa e quello cellulare. Fissa la sveglia sul comodino. Ha pianto da poco.

FRANCESCA
(Tra sé) Ti prego amore mio. Chiamami, chiamami, chiamami, chiamami, chiamami, chiamami, chiamami…

Si sente bussare alla porta alle sue spalle.

MADRE FRANCESCA
(Affacciandosi nella camera) Francesca?

FRANCESCA
(Si volta verso la madre e le grida contro) Mamma esci! Ti prego esciii!!!

Sua madre la guarda confusa e si richiude la porta alle spalle.
Francesca torna a guardare in direzione del telefono. Con uno scatto alza la cornetta. Sente il segnale di libero e riaggancia.

169 - CASA CARLO. CUCINA. INT. SERA.

Carlo è in piedi al centro della cucina. Sta girando in tondo. Come una tigre in gabbia. Improvvisamente si avventa contro la credenza e la scuote con rabbia e furore. La credenza cade con un fracasso inimmaginabile. Carlo rimane in piedi, disorientato e sorpreso della sua stessa reazione.

VOCE GIULIA FUORI CAMPO
Cos'è che sarebbe normale?

170 - VILLETTA ANNA. SOGGIORNO. INT. SERA.

Giulia è seduta a tavola con i due genitori. Stanno cenando.

ANNA
Che cerchino di scappare appena capiscono che gli sta per cambiare la vita…

GIULIA
E allora io che dovrei fare?! A me quanto mi sta per cambiare la vita?!

ANNA
Loro sono maschietti. E noi siamo superiori

EMILIO
Perché non lo chiami e cerchi di parlarci?

GIULIA
Papà ti prego!

EMILIO
Io penso che dovresti

GIULIA
Non me ne frega niente di quello che pensi!

EMILIO
Vuoi fare la ragazza madre?!

Giulia lo guarda.

GIULIA
Farò quello che cazzo mi pare!

Quindi si alza e si allontana veloce verso la sua stanza.
Anna guarda il marito scuotendo appena la testa.

ANNA
Non l'hai mai saputa prendere

171 - CASA CARLO. SALOTTO. INT. NOTTE.

Carlo è disteso sul pavimento. Immobile. Lo sguardo vuoto. Lancia una pallina da baseball lungo il pavimento e la riprende ad ogni ritorno.
Alle sue spalle la tv è rimasta accesa. Passano le immagini della solita situation commedy. Improvvisamente si sente il trillo di un telefonino. Carlo alza la testa dal pavimento. Al terzo trillo, come colto da un pensiero improvviso, scatta in piedi. Corre veloce verso la camera da letto. Scivola su alcune foto strappate e cade a terra. Si rialza veloce, raggiunge il suo cellulare e risponde.

CARLO
Pronto?

172 - CASA FRANCESCA. CAMERA DA LETTO. INT. NOTTE.

FRANCESCA OFF
Sono io. E' troppo tardi? Ti disturbo?

173 - CASA CARLO. CAMERA DA LETTO. INT. NOTTE.

Carlo riaggancia e stacca la batteria del telefonino.

174 - CASA FRANCESCA. CAMERA DA LETTO. INT. NOTTE.

Francesca è disorientata. Confusa. Ricompone il numero.

VOCE AL TELEFONO
GRAZIE PER AVER CHIAMAT…

Riaggancia. Preme REDIAL e sentiamo i toni del numero ricomporsi veloci.

VOCE AL TELEFONO
GRAZIE PER…

Riaggancia ancora. Resta immobile. Gli occhi sgranati.

Fuori campo si sente un telefono che dà il segnale di libero.

175 - STRADA ARIANNA. CABINA TELEFONICA. INT. NOTTE.

Paolo è all'interno di una cabina telefonica. Il telefono dà libero.
Guarda in direzione di alcune finestre al secondo piano di un palazzo.

ARIANNA OFF
(Insonnolita) Si pronto?

PAOLO
(Una pausa) Sono Paolo.

176 - CASA ARIANNA. CAMERA DA LETTO. INT. NOTTE.

Arianna è a letto. Accanto a sé il suo ragazzo che dorme.

ARIANNA
(Assonnata) Che ore sono?

PAOLO
T'ho svegliato?

ARIANNA
No… E' che mi devo svegliare presto

PAOLO
Volevo dirti che parto.

ARIANNA
Ho saputo di tuo padre, mi dispiace…

PAOLO
'Sta volta parto davvero

ARIANNA
(Una pausa) Vedrai che ti farà bene…

PAOLO
Mi farà bene…

ARIANNA
Quando torni chiamami. Se ti va mi racconti…

PAOLO
(Una pausa) In teoria sarà tra un po'…

ARIANNA
Quando sarà sarà. Se ti va, chiamami.

PAOLO
(Una breve pausa) Sei in crisi col tipo?

ARIANNA
(Una pausa) Non lo so

PAOLO
Se vuoi ci possiamo anche vedere adesso. Mi puoi raccontare come vanno le cose, se ti va. Sono sotto casa tua

ARIANNA
Ho detto quando torni…

PAOLO
(Annuisce) Quando torno, si

ARIANNA
Fai buon viaggio.

PAOLO
Si

ARIANNA
Buonanotte

PAOLO
Buonanotte…

Lei riaggancia.
Lui resta al telefono. Immobile per qualche istante. Quindi riattacca. Esce fuori e si avvia verso il camper, parcheggiato a pochi metri. Adriano e Alberto sono seduti sul paraurti. Lo osservano mentre si avvicina.

Sentiamo un altro telefono squillare.

177 - CASA MARIPOSA. CAMERA DA LETTO. INT. NOTTE.

Mariposa si sta baciando con un ragazzo sul suo letto. Il telefono continua a squillare. Si ferma e risponde.

MARIPOSA
Pronto…

Lo schermo si divide in due. Da una parte Mariposa e dall'altra sua madre.

178 - CASA MARIPOSA. CAMERA DA LETTO MADRE. INT. NOTTE.

La madre di Mariposa risponde contemporaneamente dalla sua camera da letto.

MADRE MARIPOSA
Chi è?

FRANCESCA OFF
Sono Francesca!

MARIPOSA OFF
Mamma è per me!

MADRE MARIPOSA
Stai ancora con lui?

MARIPOSA OFF
Adesso se ne va! Attacca!

Sua madre riaggancia.

179 - CASA MARIPOSA. CAMERA DA LETTO. INT. NOTTE.

MARIPOSA
Che è successo?

Al posto della porzione dello schermo dedicata alla madre di Mariposa, arriva l'inquadratura su Francesca.

180 - CASA FRANCESCA. CAMERA DA LETTO. INT. NOTTE.

Francesca è angosciata e sudata.

FRANCESCA
E' sempre staccato!

MARIPOSA
Avrà la batteria scarica…


FRANCESCA
Non dirmi cazzate per illudermi! E' finita, me lo sento!

MARIPOSA
Più lo senti e più ti porti sfiga da sola! Te l'ho detto ma tu continui a non ascoltarmi!

Il ragazzo di Mariposa inizia a baciarla sensualmente sul collo.

MARIPOSA
Non ci devi pensare! Vai a dormire col sorriso e domani andrà tutto bene. (Via via più distratta) Vi rivedrete e andrà tutto bene. Vedrai!

Si bacia col ragazzo.

FRANCESCA
Puoi provare a ritelefonarmi?

MARIPOSA
(Baciandosi col ragazzo) Eh?

FRANCESCA
Voglio controllare che il mio telefono riceve…

MARIPOSA
Adesso non posso. Scusa. Buonanotte…

Riattacca e riprende così a baciarsi con passione.

Lo schermo torna intero su Francesca.

Lei si abbandona sul cuscino. Restiamo sul suo viso che guarda in direzione della sveglia. Controlla il display del cellulare. Vediamo in DETTAGLIO le linee del campo lampeggiare.
Francesca rialza a questo punto la cornetta dell'altro telefono. Sente il segnale di libero e riaggancia.

181 - STRADA. CAMPER. EST. / INT. NOTTE.

Il camper è parcheggiato sul lungotevere.
Paolo, Alberto e Adriano sono all'interno. Distesi sul letto matrimoniale. Osservano il tettino.

ALBERTO
Siete emozionati all'idea di interrompere tutto? Tutto quello che abbiamo fatto fino a oggi?

Adriano e Paolo non rispondono. Guardano il tettino.

ALBERTO
E' una sensazione potente, no? Che dite? Oh!

I due non rispondono.


182 - CASA CARLO. CAMERA DA LETTO. INT. NOTTE / INT. MATTINA

Carlo è sveglio. E' disteso sul letto a pancia in sotto. Intorno a lui le luci della stanza mutano. Diventa giorno. Lui resta nella stessa posizione. Immobile.
La sveglia sul comodino segna le otto. Parte la suoneria. Lui è come non la sentisse.

183 - CASA FRANCESCA. CORRIDOIO / CAMERA FRANCESCA. INT. MATTINA.

La madre di Francesca apre la porta della camera della figlia. Ha tra le mani un vassoio con la colazione. Francesca è in piedi in pigiama. Sta sfogliando un elenco delle pagine gialle. Ha l'aria stravolta.

FRANCESCA
Esci

MADRE FRANCESCA
(La guarda e non si muove) Che è successo?

FRANCESCA
(Isterica) Niente! Tutto bene. (Urla) Ho detto esci!!!!

184 - AGENZIA PUBBLICITARIA. CORRIDOIO. INT. MATTINA.

Carlo e Adriano camminano veloci lungo un corridoio dell'agenzia. Carlo ha un aspetto terribile. Adriano è nervoso ma eccitato.

ADRIANO
Sto andando a chiedere l'aspettativa

Carlo guarda avanti a sé.

CARLO
Giulia è scomparsa

ADRIANO
Se si stranisce gli porto il certificato medico. Ho bisogno di riposo, punto.

CARLO
Ha il telefonino staccato da ieri…

ADRIANO
(Lo guarda) Sarà andata dalla madre. Ma che cazzo te ne frega?

CARLO lo guarda.

ADRIANO
Hai sempre sperato che fosse lei a lasciarti. Adesso che l'hai ottenuto che vuoi di più?

185 - STRADA. EST. MATTINA.

Francesca cammina veloce lungo un marciapiede con uno zaino sulle spalle. Su un foglietto c'è scritto un indirizzo. Legge la targa all'incrocio della via e prosegue.

186 - AGENZIA PUBBLICITARIA. UFFICIO CARLO. INT. MATTINA.

Carlo è seduto alla sua scrivania con l'agenda telefonica aperta. E' al telefono. Si sente il segnale di libero.

187 - VILLETTA ANNA. CUCINA. INT. MATTINA.

Giulia fa colazione seduta al tavolo della cucina. Il telefono sta squillando. Lei continua a mangiare, assorta in chissà quali pensieri.
Anna entra in campo e risponde.

ANNA
Si, pronto?

CARLO
Sono Carlo. Cercavo Giulia. Non è che sta lì da voi?

ANNA
(Guarda la figlia. Ci pensa un attimo) Si…

CARLO
Non passarmela! Se vuole andare via fermatela. Vengo lì…

E riattacca.
Anna resta con la cornetta in mano. Abbassa lo sguardo e lo rialza in direzione della figlia, che sta mangiando in silenzio. Un'aria cupa addosso.

188 - STRADA. EST. MATTINA.

Una coppia di suonatori ambulanti che suonano due chitarre elettriche lungo il marciapiede. Francesca cammina accanto a loro. Segue i numeri civici scritti sui portoni.

189 - AGENZIA PUBBLICITARIA. SCALE. ATRIO. INT. / EST. GIORNO.

Carlo scende di corsa le scale del palazzo. Salta tre, quattro scalini alla volta.
Raggiunge l'atrio ed esce sulla strada. Quindi accelera di nuovo.
Francesca lo vede. Carlo si mette a correre.
In quell'istante passa un'ambulanza a sirene spiegate.

FRANCESCA
(Urla) Carlo!!!

Lui non la sente. Continua a correre lungo il marciapiede.
Francesca si mette a corrergli dietro.
Quando lui arriva all'auto e fa per infilare la chiave nella portiera, lei lo ha quasi raggiunto.

FRANCESCA
(Lo chiama) Carlo!

Lui, che stava per entrare in macchina, alza lo sguardo e la vede.
Lei, rossa dalla timidezza e con il petto affaticato dalla corsa, si avvicina con un sorriso dolce e la testa un po' inclinata.


FRANCESCA
Ciao…

Lui la guarda. Lei lo raggiunge e senza dirgli nulla lo abbraccia forte.

FRANCESCA
Lo so che è una cazzata venire qua a quest'ora ma io non ce l'ho fatta a resistere!

Carlo è disorientato. Lei torna a guardarlo negli occhi e a sorridergli.

FRANCESCA
Ciao amore!

Lo bacia sulla bocca.

FRANCESCA
Ieri t'ho comprato una cosa. Volevo dartela.

Gli consegna un pacchetto incartato. Carlo è in imbarazzo.

FRANCESCA
Non lo prendi?

Carlo prende il pacchetto. Dalle dimensioni potrebbe essere un libro.

FRANCESCA
(Sorride dolce) Non sei curioso di sapere cos'è?

CARLO
E' un libro?

FRANCESCA
Spero che non ce l'hai già…

Lui scarta il regalo. E' il Siddharta.

FRANCESCA
E' il mio preferito. Ieri ne ho riletto un pezzo e ho pensato a te. T'ho pensato tutto il giorno, ieri

Carlo la guarda negli occhi, disorientato.

CARLO
Non ti sembra d'aver corso troppo?

FRANCESCA
(Sorride dolce) Ho corso dietro a te!

CARLO
Io non sono la persona eccezionale che credi…

FRANCESCA
(Sorride) Perché no?

Una pausa.

CARLO
Perché aspetto un figlio da una persona a cui voglio ancora molto bene…

Francesca non riesce a reagire. Lo guarda.

CARLO
E' così…

FRANCESCA
M'hai detto che ci stavi in crisi e volevi lasciarla…

CARLO
(Una breve pausa) Invece ho bisogno di stare con lei. Non c'è altro da dire…

FRANCESCA
Come non c'è altro da dire? Non me l'avevi detto che aspettava un bambino!

CARLO
L'unica cosa che voglio è essere felice con lei

FRANCESCA
Così mi fai un male pazzesco. Pensavo che poteva nascere una cosa bella tra noi…

CARLO
Anch'io per un momento l'ho pensato

FRANCESCA
(Piange e sorride, guardandolo negli occhi) E allora che problema c'è, eh amore?

CARLO
Cerca di capire…

FRANCESCA
Cosa c'è da capire?

CARLO
Il mio posto adesso è da un'altra parte… Non è colpa di nessuno. Non è colpa tua e non è colpa mia. E' così e basta.

FRANCESCA
Se vuoi sono pronta anche ad accettare che continui a stare con lei. Magari poi le cose si mettono a posto col tempo…

CARLO
Non si metterà a posto nulla se continueremo a vederci

FRANCESCA
Che ne sai?

CARLO
Lo so. Fidati.

La abbraccia forte tirandosela a sé.

CARLO
Ciao piccolina mia…

Francesca ha lo sguardo pietrificato.

CARLO
Perdonami, se puoi…

La bacia sulla tempia e si stacca da lei. Francesca lo prende per la giacca. Si aggrappa a lui.

FRANCESCA
Non andartene amore ti prego

CARLO
Non fare così… diventa solo tutto più difficile…

CARLO le prende le dita e gliele allarga con la forza. Obbligandola a lasciarlo.

CARLO
(Sussurra appena) Ti prego…

Lei lo lascia. Resta ferma. Incapace di muoversi.
Carlo entra in macchina. Lei continua a fissarlo, immobile.
L'auto si mette in moto e parte.
Francesca la segue con lo sguardo. Improvvisamente si mette a correre. Corre accanto all'auto. Carlo la guarda. E' confuso. Francesca corre più veloce che può, piangendo. Carlo accelera e la distanzia. Francesca urla di dolore e si ferma in mezzo alla carreggiata.
Confusa, sempre più piccola e lontana, in mezzo al traffico che le scorre intorno.

190 - VILLETTA ANNA. VERANDA. EST. MATTINA.

Giulia è distesa nell'amaca, sotto la veranda. Osserva pensierosa il giardino.


VOCE ANNA FUORI CAMPO
Prima ha chiamato Carlo.

Giulia si volta e scopre sua madre appoggiata con la schiena alla porta finestra.

GIULIA
Tu non gli hai detto che stavo qui!

ANNA
(Una pausa) Non è adesso il momento di scappare…

GIULIA
Gliel'hai detto!

ANNA
Non t'arrabbiare!

GIULIA
T'avevo chiesto di non dirgli nulla!!!! Una cosa t'avevo chiesto!

ANNA
Aspettate una bambina!

GIULIA
Sono io che l'aspetto! Io!

Giulia si alza dall'amaca e fa per rientrare in casa.

ANNA
Un errore possiamo farlo tutti. Oggi ha sbagliato lui. Domani forse sarai tu ad essere più debole…

GIULIA
(Rientrando) Mamma per favore!

ANNA
Anche io ho tradito tuo padre!

GIULIA
(Dandole le spalle) Questi sono cazzi vostri!

ANNA
Stiamo ancora qui però!

GIULIA
(Si tappa le orecchie e urla) Bastaaaa!!!!

Va via veloce, seguita dallo sguardo confuso di Anna, che incontra a sua volta quello di Emilio.

191 - STRADA. AUTO CARLO. EST. MATTINA.

Carlo è in auto. Attraversa veloce il quartiere residenziale in cui abita Anna.

192 - VILLETTA ANNA. STANZA GIULIA. INT. MATTINA.

Giulia è appoggiata alla finestra. Guarda fuori. Anna le va vicino e guarda fuori insieme a lei.

ANNA
La vita è fatta anche di compromessi…

GIULIA
(La guarda con uno scatto e torna a guardare fuori) Io non la farò la tua fine

ANNA
(La guarda) Perché? Che fine ho fatto, io?

GIULIA
(Guarda fuori) Ma ti sei vista?

Si sente citofonare. Sia lei che Anna si voltano verso la porta.
Un momento di sospensione. Si sente citofonare di nuovo.
Giulia con uno scatto improvviso esce dalla stanza e si dirige a passo veloce verso l'ingresso.

ANNA
Non essere avventata!

Giulia attraversa veloce la casa, raggiunge l'ingresso e risponde al citofono.

GIULIA
Pronto?

CARLO
Sono io

GIULIA
Che cazzo vuoi ancora da me?!

CARLO
Solo parlare!

GIULIA
Te ne devi andare! (Urla forte) Vatteneeeee!

Riaggancia e va via guardandosi con la madre, che la osserva colpita dalla violenza della sua rabbia.

GIULIA
Sei contenta?!

193 - VILLETTA ANNA. GIARDINO. EST. GIORNO.

Carlo cerca di scavalcare la recinzione.

194 - VILLETTA ANNA. INGRESSO INT. GIORNO.

Anna è rimasta indecisa al centro del soggiorno.
Si volta. In fondo, seduto su un divano, c'è Emilio che si sta preparando una pipa.

ANNA
(Sottovoce) Che devo fare?

Si sente bussare alla porta d'ingresso. Lei si volta con un sussulto.

EMILIO
Fallo entrare…

Anna va alla porta e apre. Appare Carlo. Stravolto. Si guardano.

ANNA
Fammici parlare ancora un po'

195 - VILLETTA ANNA. CAMERA GIULIA. INT. MATTINA.

Anna fa per aprire la porta della stanza della figlia. E' chiusa a chiave.
ANNA
Amore mi apri? Carlo non c'è. E' rimasto giù con papà.

196 - VILLETTA ANNA. VERANDA. EST. MATTINA.

Carlo ed Emilio se ne stanno sotto la veranda. Guardano in direzione del giardino. Dal salotto proviene una canzone francese anni '60. La m.d.p. si avvicina a loro da dietro.

EMILIO
Non dobbiamo assuefarci all'amore che provano per noi, non dobbiamo assuefarci alle loro piccole cure, alla vita apparentemente sempre uguale e ai corpi che si sformano con l'età

CARLO
(Guarda Emilio e annuisce) Non dobbiamo assuefarci

197 - VILLETTA ANNA. SOGGIORNO. INT. MATTINA

La porta della stanza di Giulia viene aperta dall'interno. Anna incrocia il suo sguardo con quello della figlia.

198 - VILLETTA ANNA. VERANDA. INT. MATTINA.

Emilio continua a rivolgersi a Carlo.

EMILIO
Non dobbiamo pensare che col matrimonio la vita diventi monotona e ripetitiva

CARLO
No…

199 - VILLETTA ANNA. CAMERA GIULIA. INT. MATTINA.

Anna parla alla figlia che le da le spalle e si riveste.

ANNA
Sei ancora innamorata di lui

GIULIA
Lo odio!

200 - VILLETTA ANNA. VERANDA. INT. MATTINA

Carlo ed Emilio sotto la veranda.

EMILIO
Non dobbiamo smettere di ascoltarle, anche quando ci dicono per la millesima volta la stessa cosa, non dobbiamo smettere di trovarle attraenti, non dobbiamo smettere di essere gentili e premurosi

CARLO
(Annuisce) Non dobbiamo smettere…

201 - VILLETTA ANNA. CAMERA GIULIA. INT. MATTINA.

Anna e Giulia sono di fronte alla finestra.

ANNA
Non saresti comunque in grado di rinunciare a lui.

GIULIA
Se lo voglio veramente ce la posso fare!

Oltre i vetri della finestra vediamo Emilio e Carlo parlare sotto la veranda.

202 - VILLETTA ANNA. VERANDA. INT. MATTINA

EMILIO
Se è da un milione di anni che l'uomo si sposa, ci sarà pure una ragione…

Carlo lo guarda.

203 - VILLETTA ANNA. CAMERA GIULIA. INT. MATTINA.

Anna e Giulia sono ancora appoggiate ai vetri della finestra.


ANNA
Il tuo percorso naturale adesso è stare con lui. Devi recuperare le cose che fino a ieri ti rendevano felice e occuparti insieme a lui della vostra bambina in arrivo. Credimi, adesso è questa l'unica cosa che conta.

204 - VILLETTA ANNA. VERANDA. EST. GIORNO.

EMILIO
(Lo guarda) Pensi di poter stare con lei tutta la vita?

205 - VILLETTA ANNA. CAMERA GIULIA. INT. MATTINA.

ANNA
Io lo so che lo pensi.

Giulia guarda fuori.

GIULIA
Non sarà mai più come prima

ANNA
Questo non lo puoi sapere.

206 - VILLETTA ANNA. VERANDA. INT. MATTINA

Emilio e Carlo guardano in direzione del giardino.

EMILIO
Come la chiamerete?

CARLO
(Una pausa) Non l'abbiamo ancora deciso

EMILIO
Quando vostra figlia sarà una donna e verrà a dirvi che aspetta un figlio, se starete ancora insieme vi troverete al posto nostro e vi sentirete invecchiati di colpo. Allora vi chiederete se ne sarà valsa davvero la pena, passare insieme tutti gli anni che avrete passato

Carlo lo guarda.

CARLO
E ne sarà valsa la pena?

EMILIO
(Una pausa, spiazzato) Penso di si. E comunque parlarne è inutile. Sono solo parole che contano quanto un colpo di vento. Se starete ancora insieme significherà che avrete fatto in modo di restarci. E siccome non sarà stato facile, vuol dire che c'avrete creduto. E' quello che vi auguro. Di non smettere mai di crederci.

Carlo lo guarda. Anna arriva da dietro e si siede accanto a lui. Carlo si volta verso lei, interrogativo.

ANNA
(A Carlo) Ti aspetta in camera.

Carlo scatta in piedi.

ANNA
Prenditi cura di lei

Carlo rientra in casa.
Anna ed Emilio restano seduti vicini. Guardano verso il giardino, mentre dal soggiorno proviene una canzone d'amore. Dopo qualche momento, Anna intona una strofa e la canta con un filo di voce

207 / 208 - CASA ANNA. CAMERA GIULIA. INT. MATTINA.

Giulia e Carlo sono seduti sul bordo del letto. La m.d.p. si avvicina lenta ai loro visi.

CARLO
Non succederà mai più. Mai più in tutta la vita…

GIULIA
(Una pausa, con rabbia) Sei sicuro che c'è stato solo un bacio?

CARLO
(Annuisce appena, dopo una pausa) Si

GIULIA
(Un'altra pausa) Se fossi un po' più forte, la nostra storia finirebbe qui. Io ti odio! Hai capito che ti odio?!!

Si alza e va alla finestra.

CARLO
Pensa a nostra figlia

GIULIA
Perché m'hai fatto una cosa così brutta?! Perché?!

CARLO
Perché ho avuto paura di non essere ancora pronto a una cosa così grande!

GIULIA
(Si tappa con le mani le orecchie e urla) Basta! Non voglio più sentirti!

CARLO
(Si alza e la va vicino) Allora non parliamone più e torniamo insieme! (La abbraccia) Vedrai che ne varrà la pena!

GIULIA
No!

CARLO
Abbiamo ancora tante cose da fare insieme! (Le prende il viso tra le mani) Io ti amo! Ti amo, ti amo, ti amo! Siamo fatti per stare insieme io e te! Ce lo siamo sempre detti!

GIULIA
Ci sbagliavamo!

CARLO
Non ci sbagliavamo!

GIULIA
(Piange) Mi sbagliavo io!

CARLO
Dammi un'altra possibilità! Soltanto una!

Lei lo guarda. Il fiatone che le rompe il petto.

CARLO
Vedrai che crescerò. Crescerò amore mio

GIULIA
(Una pausa) E come? Come pensi di crescere?!

Una pausa. Carlo la guarda.

CARLO
Se lo vuoi ancora, ci possiamo sposare. Il tempo di fare le pratiche e ci sposiamo.

Giulia lo guarda.

CARLO
Lo voglio davvero. Non dico per dire e non prendo con nessuna leggerezza quello che sto dicendo

Giulia continua a guardarlo.

CARLO
Pensa a nostra figlia. Riusciremo a ricominciare. Basta che lo vogliamo. Ci sposeremo e saremo felici. Vedrai amore mio!

Lui la bacia.

CARLO
(Sottovoce) Vedrai

GIULIA
(Lo guarda negli occhi) Perché non riesco a odiarti? Eh? Perché?!

CARLO
(Un filo di voce, gli occhi lucidi di felicità) Siamo fatti per stare insieme noi due

La bacia ancora.

CARLO
Vedrai amore mio

Lei lo bacia, chiude gli occhi e si lascia baciare.

VOCE CARLO FUORI CAMPO
ECCOTI QUI.

Carlo incontra la sua immagine riflessa nello specchio.

VOCE CARLO FUORI CAMPO
DECIDI CHE LA FASE DELL'ETERNA ADOLESCENZA E' FINITA E TUTTO CAMBIA.

La m.d.p. si allontana da loro e si solleva via via più velocemente sulla casa.
Vediamo Anna ed Emilio ballare sotto la veranda la canzone d'amore irradiata dallo stereo nel salotto.

VOCE CARLO FUORI CAMPO
DECIDI CHE LA TUA VITA DEVE COMUNQUE ANDARE AVANTI. E ALLORA SE QUESTO E' IL TUO DESTINO, SARA' IL MIGLIORE POSSIBILE

I colori diventano più saturi e accesi. La m.d.p. inquadra il cielo.

Dissolvenza

208 bis - CASA CARLO PROIEZIONE. EST / INT. GIORNO.

Dall'alto inquadriamo un villa simile a quella di Anna e ci avviciniamo veloci.

VOCE CARLO FUORI CAMPO
AVRAI UNA CASA PIU' GRANDE. IL GARAGE COL POSTO AUTO E IL PRATO SEMPRE CURATO…

Da una finestra entriamo nell'appartamento e lo percorriamo velocemente.

VOCE CARLO FUORI CAMPO
UNO STIPENDIO DA DIRETTORE CREATIVO, LE PORTE SMALTATE DI BIANCO, IL PARQUET DA DUE CENTIMETRI, LE VACANZE ORGANIZZATE SEI MESI PRIMA, LA SALUTE ASSICURATA, LA CASA ASSICURATA, LA VITA ASSICURATA

La m.d.p. entra nel salotto e si avvia verso le finestre che danno sul giardino.

VOCE CARLO FUORI CAMPO
…UN'ANTENNA PARABOLICA PER NON SENTIRTI SOLO, IL FRIGORIFERO SEMPRE PIENO PER NON SENTIRTI POVERO, UN TAPPETO ETNICO PER CONTINUARE A SENTIRTI GIOVANE E FINESTRE DA CUI ENTRA SEMPRE IL SOLE

La m.d.p. raggiunge la finestra del salotto ed esce sul giardino. Una luce abbagliante inonda l'obiettivo. Un istante dopo i contorni del giardino riprendono definizione e ci lasciano scoprire al ralenti Carlo che lava la sua Saab station Wagon, Giulia che prende il sole su un lettino e due bambini che giocano con un cane Labrador.

VOCE CARLO FUORI CAMPO
AVRAI LA TUA FAMIGLIA FELICE, I TUOI BAMBINI IN SALUTE, IL LABRADOR CHE CHIAMERAI MARX E LA BARCA CHE CHIAMERAI GIULIA

Ci avviciniamo a Giulia che prende il sole.

VOCE CARLO FUORI CAMPO
E LEI. AVRAI LEI.

Panoramichiamo su Carlo che, continuando a lavare l'auto, la guarda.

VOCE CARLO FUORI CAMPO
CHE TI RICORDERA' TUTTE LE COSE BELLE CHE AVRAI AVUTO

209 - VILLETTA ANNA. CAMERA GIULIA. INT. MATTINA.

Siamo di nuovo nella camera di GIULIA.
Carlo è ancora abbracciato a lei. Nella stessa posizione in cui l'abbiamo lasciato prima di "volare" via dalla finestra.
Incontra il suo viso riflesso in uno specchio e dopo qualche attimo sorride.

VOCE CARLO FUORI CAMPO
NON E' QUESTO QUELLO CHE IN FONDO HAI SEMPRE SOGNATO?

210 - FIUME. CAMERA SUBACQUEA. INT.NOTTE.

Ralenty.
Il viso di Carlo entra con violenza nelle acque scure del fiume. Ci ricorda il tuffo di Marco visto all'inizio del film.
Carlo ha sul viso un'espressione intontita e come drogata. Sorride un istante.
Quindi il rinculo dell'elastico lo strappa via con violenza.

211 - VILLA MATRIMONIO CARLO. EST. NOTTE.

Dei fuochi d'artificio esplodono su un lago. Sul molo ci sono Paolo, Alberto e Adriano che stappano una bottiglia di champagne.

PAOLO
(Urla) Alle nostre vite!

ADRIANO
(Urla) A quello che siamo stati e a quello che saremo!

Alberto urla verso il lago. Alle loro spalle scopriamo una bellissima villa con vista sul lago. Un banchetto all'aperto. Almeno centocinquanta ospiti che applaudono alla vista dei fuochi d'artificio.

VOCE CARLO OFF
E' ANDATA COSI'.
CI SONO STATI QUELLI CHE ALLA FINE SONO PARTITI

Scivoliamo sugli ospiti e raggiungiamo Carlo e Giulia vestiti da sposi che sorridono divertiti alla vista dei fuochi.

VOCE CARLO OFF
E QUELLI CHE SONO RESTATI. IO HO DECISO DI RESTARE…

212 - STRADA IN TERRA BATTUTA. EST.ALBA.

Sta albeggiando. Carlo, Giulia, Marco e Veronica salutano Paolo, Alberto e Adriano che partono a bordo del loro camper. Paolo è alla guida. Urla esaltato e spaventato allo stesso tempo.
Carlo e Alberto si spruzzano spumante dai finestrini, infradiciandosi.
Il camper si allontana veloce lungo una stradina in terra battuta, alzando un gran polverone.
Restiamo su Carlo, ancora in abito nuziale, completamente zuppo e con in mano la bottiglia di spumante che ancora schizza. Si volta e si sorride con Giulia, con la pancia appena percepibile sotto al vestito da sposa.

VOCE CARLO FUORI CAMPO
(Con.) MI RIPETO CHE TRA POCHI MESI DIVENTERO' PADRE. CERCO DI PRENDERCI CONFIDENZA. ANCHE PERCHE' NON L'HO ANCORA CAPITO FINO IN FONDO QUELLO CHE SIGNIFICA VERAMENTE.

Giulia sorride dolce.

Dissolvenza

213 - CASA CARLO. CAMERA DA LETTO. INT. SERA.

Carlo è a letto. Guarda il soffitto. Accanto a sé Giulia sta dormendo. Ha una grande panciona. La m.d.p. si avvicina al viso di Carlo.

VOCE CARLO FUORI CAMPO
(Cont.) OGNI TANTO PENSO A QUEI TRE.
A DOVE SARANNO, A COSA FARANNO.

Dissolvenza

214 - CASA CARLO. CUCINA. INT. GIORNO.

Ritratti in una foto ci appaiono Adriano, Paolo e Alberto col camper in mezzo al deserto del Sahara. Brindano con una borraccia d'acqua in direzione dell'obiettivo. Ridono felici.
L'inquadratura si allarga. La foto è attaccata alla porta del frigorifero e Carlo la sta guardando.

VOCE CARLO FUORI CAMPO
(Cont.) MI PIACE PENSARE CHE FORSE UN GIORNO POTRO' RAGGIUNGERLI E STARE CON LORO PER UN PO'. E' UN PENSIERO CHE MI FA SENTIRE BENE.

215 - CASA CARLO. CAMERA DA LETTO. INT. MATTINA.

Carlo sta dormendo. Entra in campo la mano di una bambina di un anno che lo sveglia. Carlo, sorridendole, continua a tenere gli occhi chiusi.

VOCE CARLO FUORI CAMPO
LA MANO CHE VEDETE E' DI SVEVA. ED E' LA BAMBINA PIU' BELLA CHE ABBIA VISTO IN VITA MIA. DICONO CHE SOMIGLI A GIULIA. E'FORSE PER QUESTO CHE L'AMO TANTO?

Dissolvenza

216 - CASA CARLO. SOGGIORNO. INT. TRAMONTO.

Carlo è carponi sul pavimento. Gioca con la figlia.

VOCE CARLO FUORI CAMPO
HA COMPIUTO UN ANNO DA DUE GIORNI. STA IMPARANDO A PARLARE. DICE TELEVISIONE, CIELO, SOLE, PANCIA, MAMMA E PAPA'…

Giulia entra in campo, bacia la figlia, Carlo e si avvia veloce verso l'ingresso, vestita con una tuta da ginnastica. Carlo la segue con lo sguardo.

VOCE CARLO FUORI CAMPO
GIULIA DIVENTA OGNI GIORNO PIU' BELLA

Giulia incrocia per un attimo il suo sguardo, gli sorride ed esce.

217 - PARCO. EST. TRAMONTO.

Giulia sta facendo footing in un parco. E' sudata e corre veloce.

VOCE CARLO FUORI CAMPO
E' ANDATA IN FISSA CON LA LINEA. VA A NUOTO TRE VOLTE A SETTIMANA E A CORRERE TUTTE LE SERE…

Giulia incrocia il suo sguardo con un ragazzo che corre nell'altra direzione. Appena lui le sfila vicino, si volta a guardarlo. Scopre che lui, continuando ad allontanarsi di corsa, la sta guardando a sua volta. Allora lei torna a guardare avanti.

VOCE CARLO FUORI CAMPO
NON LE FARA' MALE?

218 - CASA CARLO. SOGGIORNO. INT. TRAMONTO.

Carlo tiene la figlia in braccio e balla con lei, facendola girare su sé stessa.

VOCE CARLO FUORI CAMPO
LA COSA CHE SVEVA AMA DI PIU' E' BALLARE CON ME STRAUSS.
PRIMA MI GUARDA NEGLI OCCHI, POI SORRIDE, POI ALLA FINE SI ADDORMENTA.

Dissolvenza

219 - CASA CARLO. CAMERA SVEVA. INT. TRAMONTO.

Carlo osserva con lo sguardo pieno d'amore, la bambina che dorme nel suo lettino. La m.d.p. lentamente si allontana.


VOCE CARLO FUORI CAMPO
(Cont.) MENTRE DORME POSSO FISSARLA PER ORE SENZA STANCARMI.
ASCOLTO IL SUO RESPIRO E MI CHIEDO COSA STIA SOGNANDO.
I MIEI GENITORI SI CHIEDEVANO DI ME LO STESSO? CHE SOGNAVO IO QUANDO ERO COME LEI?

Carlo guarda in direzione della finestra. Lo inquadriamo da fuori. Nel vetro sono riflessi i rami di un albero scosso dal vento.

VOCE CARLO FUORI CAMPO
SE PROVO A GUARDARMI DA FUORI, LA MIA VITA NON MI SEMBRA POI COSI' MALE.
IN FONDO NON C'E' NULLA CHE MI MANCHI DAVVERO.
DAVVERO NULLA.

Torna a guardare la figlia, che dorme con un espressione felice sul volto.

VOCE CARLO FUORI CAMPO
E' ALLORA QUESTA LA FELICITA'?

Da lontano inquadriamo Carlo accanto al lettino della figlia.

VOCE CARLO FUORI CAMPO
IO PENSO DI SI

220 - PARCO. EST. TRAMONTO.

Giulia continua a correre. Nell'inquadratura entra il ragazzo che aveva incrociato poco prima. Corre accanto a lei. Giulia si volta e lo guarda. E' particolarmente affascinante. Lui le sorride e lei torna a guardare avanti. Una strana espressione le illumina il viso. Ma cerca di nasconderla.
I due continuano a correre vicini.
Inquadriamo da davanti i loro visi, sempre più stretti.

Lo schermo va lentamente a nero.


FINE

Gabriele Muccino - Mario Sesti
L'ULTIMO BACIO
[pp. 150 c., L 35.000 euro 18,07]
Prefazione di Curzio Maltese
Foto di S. Montesi e A. Turetta