teatro vascello

stagione teatrale 2012-2013

 

08/gennaio 2013 -20/gennaio 2013

 

WORDSTAR(S)
di Vitaliano Trevisan
con Ugo Pagliai
regia Giuseppe Marini

di Lilith ZULLI

Collegamenti rapidi: scheda

“Non chiederci la parola che squadri da ogni lato
L’animo nostro informe, e a lettere di fuoco
Lo dichiari..”
Eugenio Montale

L’emozione del teatro inizia quando le luci si spengono e il sipario si apre: è l’emozione dell’attesa, è l’emozione della sorpresa e, in questo caso, l’emozione della partecipazione. Quando la prima flebile luce inquadra il volto di Ugo Pagliai, ansimante e dolorante, la sorpresa e l’attesa non restano deluse e diventano partecipazione al suo dolore di personaggio: l’incanto del grande attore che si dona intimamente al suo pubblico. Colpisce ed emoziona il ritratto così vero che Pagliai fa della vecchiaia: quasi a farci riflettere, quasi a farci pensare che per noi stessi quel momento non arriverà mai.
In scena dall’8 al 20 gennaio in prima assoluta romana al Teatro Vascello a Monteverde, "Wordstar(s)" di Vitaliano Trevisan racconta in due atti gli ultimi giorni di vita di Samuel Beckett, il grandissimo scrittore e drammaturgo irlandese. Il testo esplora in profondità la personalità e la quotidianità del grande genio del Teatro dell’Assurdo, ormai costretto in un corpo anziano e malato. Nel I atto Pagliai-Beckett declama “Il corpo è stanco di portare in giro il peso di questa testa, la testa è stanca di farsi portare in giro da questo corpo. Ma quale altro corpo potrebbe sopportare il peso di questa testa?”: genialità e umanità, eccezionalità e routine avvolgono di meraviglia e sofferenza la confessione teatrale di questo personaggio.
Al monologo di Sam, fanno eco le due figure femminili, Suzanne e Billie, rispettivamente la moglie e l’amante, che “nel loro chiacchiericcio post mortem, logorroico e delirante, sembrano proprio (e così le ho trattate registicamente) due creature beckettiane nel loro teatrino purgatoriale, così da avere sullo stesso palcoscenico lo scrittore e il suo teatro” (Giuseppe Marini). E così la memoria di vita di Beckett si ricostruisce attraverso le memorie delle due donne, ormai morte e “ridotte a soprammobili” e, contemporaneamente, attraverso la memoria dei suoi ricordi, spesso incardinati sarcasticamente in parole-chiave, e della sua scrittura. D’altronde, il titolo stesso evoca la centralità tematica della scrittura: Wordstar era, infatti, il più diffuso programma di scrittura prima dell’avvento di Microsoft Word (un programma ormai obsoleto anche nel 1989, anno della morte del drammaturgo). Ha dichiarato Vitaliano Trevisan: “Allo stesso modo, come un programma di scrittura ormai obsoleto, si spegne un vecchio scrittore”.
27/30

WORDSTAR(S) di Vitaliano Trevisan con Ugo Pagliai Paola di Meglio e Alessandro Albertin e con Paola Gassman regia Giuseppe Marini

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