PORNOLAND

di Stefano de Luigi

Testo di Martin Amis

a cura di Roberto DONATI


Da Berlino a Los Angeles, da Parigi a Tokyo un viaggio fotografico nel mondo del porno, dove il sesso è simulato, evocato, esaltato, spinto al suo eccesso; dove la finzione, d'obbligo, è tutta intorno al corpo e alle sue possibili e perverse combinazioni sessuali. Pornoland, mondo fantastico e parallelo dove quotidianamente vengono girati e prodotti i film pornografici è uno dei business più produttivo del mondo. Secondo i dati riportati dallo scrittore Martin Amis, lo scorso anno gli americani hanno speso 8 miliardi di dollari nell'industria del sesso. E la quantità di denaro diventa ancora più grande, di qualsiasi altro business del mondo, se si considerano i profitti di tutti i paesi che nel mondo sono coinvolti nell'industria del porno.

Le fotografie di Stefano De Luigi ci guidano in questa terra, tra attori capaci di prestazioni straordinarie (anche se non proprio da Actor's Studio), registi in grado di girare un intero film in un solo giorno, set improvvisati, plot quasi inesistenti e scenografie sempre uguali l'una all'altra.



Il viaggio, con le sue tappe a Berlino, Budapest, Parigi, Tokyo, Los Angeles, non è fatto di facili moralismi, giudizi affrettati e ansie di redenzione. Lo sguardo di Stefano De Luigi, come le parole di Martin Amis che introducono il libro che accompagna la mostra, raccontano con meraviglia e sincero rispetto, a volte divertimento e ironia, un mondo poco noto fatto di colori soffusi e crudezze efferate, corpi contorti e scoppi di risa, tenerezze inaspettate e situazioni al limite dell'assurdo.

"Qualunque cosa sia e qualunque cosa faccia, potete lamentarvi del porno ma non potete rifiutarlo. Parafrasando Falstaff: mettete al bando il porno e metterete al bando il mondo intero." (Martin Amis)



Pornoland è anche uno splendido volume accompagnato da un testo di Martin Amis, un progetto editoriale di Contrasto pubblicato in cinque edizioni internazionali.
 


Martin Amis è uno dei più importanti scrittori di letteratura inglese. Tra i suoi libri più recenti ricordiamo Yellow Dog, Koba the Dread - Laughter e Twenty Million.



Biografia dell'autore

Stefano De Luigi nasce a Colonia nel 1964.
Fotografo professionista dal 1988, realizza un reportage in Sud Africa sulle "Homelands" per illustrare i cambiamenti di quel paese durante la fine dell'apartheid. Nel 1990 si stabilisce a Parigi dove nel '91 viene assunto dal Museo del Grand Louvre per illustrare la trasformazione del museo in occasione del bicentenario. Durante lo stesso periodo realizza numerosi reportage per la stampa francese ed internazionale.
Nel '95 comincia un lavoro approfondito sull'universo televisivo italiano che sarà pubblicato dai più importanti magazine internazionali; estende in seguito il progetto "Global Television" ad altri paesi, quali Francia, Stati Uniti e Messico.
Nel '98 realizza un altro progetto sull'universo della moda in Francia ed Italia e, nel '99 con la collaborazione di Medecins Sans Frontiers, illustra le condizioni dei detenuti malati di tubercolosi nelle prigioni della Siberia centrale. In questi anni i suoi lavoro sono esposti al festival off d'Edimburgo(1988), a l'Espace Carrousel du Louvre (1993) ed in un'esposizione collettiva al festival d'Arles nel 1996.
Nel 1997 viene invitato a partecipare al "Masterclass della fondazione World Press Photo e nel 1999 é premiato dalla stessa nella categoria "Arts Stories" con il lavoro sulla moda. Nel 2000 riceve la "Honorable Mention" del premio Leica Oskar Barnack Award ed il suo lavoro è proiettato ad Arles. Nel 2002 una sua mostra personale viene presentata al festival Internazionale di Savignano. Il suo ultimo progetto "Pornoland", un viaggio attraverso l'industria pornografica mondiale, è diventato un libro pubblicato nella privamera 2004 in Italia, Francia e Regno Unito; in autunno uscirà anche negli Stati Uniti. "Pornoland", il cui testo è stato scritto da Martin Amis, è stato presentato con una mostra a Parigi, presso la galleria REA.

Stefano de Luigi fa parte di Contrasto dal 1996.

Galleria SantaCecilia
piazza di Santa Cecilia, 16
00153 Roma
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