CARLO LUCARELLI
scrittore e sceneggiatore



Lo scopo della letteratura, del cinema e della narrativa in generale è quello di creare meraviglia. Non una meraviglia qualunque, una meraviglia complessa, che stupisca, sì, ma allo stesso tempo faccia pensare "davvero può accadere questo? E io cosa ne penso? Mi piace o no? E comunque, come mi comporto?". Ecco, per la letteratura, e soprattutto per il cinema, dopo le torri di New York tutto questo è molto più difficile.
Perché non si tratta solo di spararle più grosse in una corsa disperata con la realtà, si tratta di creare immagini e idee che questa realtà la reinventino, la interpretino, la mostrino non come è, che sarebbe giornalismo, ma come potrebbe essere, che è narrativa. Le immagini delle torri di New York riprese da tutte le angolazioni mentre crollano, più belle di quelle di un film dagli effetti speciali miliardari e allo stesso tempo molto più angoscianti e terribili proprio perché vere, cambiano tutto. Una cosa così grossa, così tremenda e allo stesso tempo così esteticamente cinematografica e narrativa, ci costringe a rivedere il rapporto tra vero e verosimile, tra immaginario e realtà.
Come recuperarlo e in che termini, sarà la nuova frontiera della narrativa, e del cinema in particolare.


Carlo LUCARELLI
27 - 09 - 01