Bilbolbul è arrivato alla seconda edizione,
purtroppo per voi è anche terminato, ma consolatevi, la scia del festival
del fumetto continua a colorare Bologna. Consiglio vivamente di fare un
salto alla Galleria Forni dove sono esposti alcuni lavori di Stefano Ricci,
fumettista bolognese di fama internazionale, collaboratore di Repubblica,
Panorama, Esquire, Il manifesto, Glamur e moltissimi altri…

Stefano Riccini De Luca
La sua personale bolognese “Il ritorno
dell’orso” è solo una fessura sull’universo artistico di Ricci - fatto non
solo di puro comics ma anche di fusioni di questo con danza, teatro e cinema
- ma riesce ad illuminare la curiosità, mostrando un mondo affascinante
quanto misterioso. Fino al 6 Aprile invece all’Aemilia Hotel trovate “18
fumettisti per Nosferatu” un progetto nato da un workshop di
“Arena!”contenitore dell’importante Concorso Internazionale Baraccano e di
eventi che portano la nostra attenzione al mondo dell’arte e del fumetto: 32
pagine, 36 tavole di 18 artisti diversi creano un itinerario che vagabonda
tra gli stili più disparati in un duello a colpi di pennino.

Gianni De Luca
Sicuramente il fiore all’occhiello di quest’anno è “Disegno pensiero”, prima
grande mostra antologica dedicata all’autore del Commissario Spada Gianni De
Luca. Fino al 4 Maggio nel Museo Civico archeologico di Bologna sarà quindi
possibile andare a conoscere l’evoluzione grafica e di pensiero di questo
innovatore del fumetto attraverso i 200 lavori esposti, tra tavole e fumetti
e disegni inediti. A fine mostra la sensazione di aver davvero preso parte a
un percorso, non solo grafico, ma anche teorico, politico e storico. Le
prime tavole del 47 sono un omaggio al disegno inteso proprio come l’arte di
tracciare, un’ode alla linea, e non è un caso che il primo lavoro di De Luca
sia intitolato “Il mago Da Vinci”, quasi a ricordare le origini del disegno
figurativo e la storia, di quest’arte, per anni considerata esclusivamente
come un gesto preliminare alla realizzazione del dipinto, discriminata
perché intrinsecamente umana in quanto rende chiunque partecipe dell’atto
umano che l’ha prodotta, con il suo stile preciso e il suo segno morbido De
Luca pare rendere omaggio proprio al fautore dell’emancipazione del disegno,
Leonardo. L’atmosfera si incupisce notevolmente nei lavori degli anni 70,
così De Luca stesso spiega il perché di questo cambio di rotta: “Forse le
mie illustrazioni erano nitide perché il mondo là fuori cominciava ad
esserlo molto meno, cominciava a stridere. Io combatto così le mie battaglie
contro il mondo che stride:con le idee e con le forme, con il progetto della
bellezza.” De Luca rivoluziona il mondo del fumetto per ragazzi trattando
temi come la droga, disegnando un tempo, con le sue rivolte e i suoi
problemi, riflettendo sul ruolo civile e pedagogico di chi crea immagini; Il
Commissario Spada, una linea casualmente diventata faccia, come la maggior
parte dei suoi lavori appartengono di fatto a quel vastissimo ma poco
appariscente mondo del periodico per ragazzi.
Meravigliosa la sua trilogia shakesperiana Paulus…Prestate attenzione
soprattutto all’Amleto, tavole bellissime, una rappresentazione grafica del
movimento che pervade ogni tavola fino a creare lavori propriamente
dinamici, la lettura stessa sembra possedere una propria energia cinetica,
lo studio ossessivo del particolare, disegni che racchiudono tutto
l’insegnamento di De Luca: “Avere fantasia non significa immaginarsi le
cose, significa dare importanza alle cose.”
Giusto ospite del Museo della musica è invece Luois Joos con la sua mostra
“Jazz Concert” Joos è un artista che traduce in immagini la sua passione per
il jazz, confrontando così musica e arti visive.

Luois Joobs
Non può mancare un pezzo di Oriente e infatti lo troviamo Con l’esposizione
“Sinfonia” al Museo Morandi. Hok Tak Yeung e Chihoi Lee fondatori di
Springroll, rivista culto ad Hong Kong mescolano storie surreali e poetiche
di tradizione manga alla cultura pop e dei videogames.
Piazza Nettuno dà voce al progetto de L’intenazionale fino al 26 marzo con
“Cartoline da…” , uno spazio dedicato al disegno di stampo giornalistico,
una raccolta di fumetti di reportage.
Vi segnalo infine, anche se ve ne sono moltissimi altri ancora, i lavori di
Vanzella e Genovese su Luigi Tenco che esplorano la personalità di un
artista buio protagonista di un mistero tutto italiano.

Luca Genovese
Al Lumiere il cuore del festival, il progetto
cioè di far comunicare schermo cinematografico e foglio, con documentari
come quello sul fumetto americano: “Will Eisner Portrait of a sequential
artist”, o il lavoro di Giovanni Eccher sulla vita e le opere di Roberto
Raviola “Magnus: il segno del viandante”.In prima nazionale il capolavoro
“Paura del nero”, anche se ve lo siete lasciati scappare potete fare un giro
alla mostra omonima alla Galleria Squadro, un film di animazione acclamato
al festival di Roma dedicato alla magia del nero firmato dai maggiori
fumettisti internazionali. Anche per Free Jimmy vale lo stesso, se non ce
l’avete fatta potete ancora dare un occhio alla mostra del suo autore, una
leggenda del fumetto underground, i lavori del norvegese Nielsen saranno al
Lumiere fino al 25 marzo, la mostra come il film, primo in 3d nel cinema
norvegese, è caratterizzata da una personalissima visione della società,
fatta di molta satira e umorismo nero.
Non sono poi mancati gli incontri con il mondo del fumetto per ragazzi, con
una personale su Coco Bill , un laboratorio di Luca Salvano nonché concorsi
e ancora incontri.

Gabriella Giandelli
Stasera vado a vedermi al Nosadella “Le stanze degli altri”, una raccolta di
tavole di interni di Gabriela Giandelli, che pare sia una specie di leggenda
del fumetto in Italia, ok mi pare di avervi detto tutto, la palla a voi.
Bologna, 10 Marzo 2008 |