TEATRO FONDAMENTA NUOVE PRESENTA...
 

Movimenti Fall 2009

anagoor-tempesta

ideazione | Simone Derai, Eloisa Bressan
con | Anna Bragagnolo, Pierantonio Bragagnolo
regia | Simone Derai

Venezia, Fondamenta Nuove, 14 gennaio 2010

 

di Erika MILITE

 

28/30

 

Collegamenti:

- Teatro Fondamenta Nuove

- Anagoor

Nebbia. Una scatola di plexiglas invade il palcoscenico con la sua smerigliata presenza. Lampi. Due sottili pannelli video emergono dal buio. Tuoni. Un ragazzo incappucciato (Pierantonio Bragagnolo) si muove lentamente nel bianco lattiginoso. Tempesta. Il giovane si allena, nudo in mezzo a pile di libri, come a coniugare esercizio fisico edesercizio mentale. Indossa abiti da cavaliere e inizia curioso a misurare con un bastone l’involucro da cui è uscito. Nebbia. Un’altra figura si muove nella camera trasparente. Lampi. Si intravedono le forme delicate di una giovane ragazza (Anna Bragagnolo). Tuoni.  La ragazza distesa su materassi arrotolati, si muove come condotta dal vento in tempesta. Tempesta. Il giovane cavaliere in armatura innalza una bandiera rossa che sventola furiosa,quasi un presagio di un’imminente sciagura. Il cavaliere e la ragazza si ritrovano insieme nella stanza. La tempesta finisce e si fanno largo le luci e i suoni di una foresta che si risveglia. Immersi nella luce e nel verde i due giovani rimangono in contemplazione. Giunge il tramonto. Alla fine del giorno sopravvive solo la ragazza: immobile, con la spada e un vestito rosa, si confonde in una campagna tinteggiata di rosso.

In scena al Teatro Fondamenta Nuove, Tempesta è l’ultima produzione della giovane compagnia veneta Anagoor, con la regia di Simone Derai. Lo spettacolo si inserisce all’interno delle manifestazioni culturali collaterali alla grande mostra dedicata al pittore Giorgione che si svolge presso il Museo Giorgione di Castelfranco Veneto in occasione del quinto centenario della morte dell’artista. Segnalazione speciale al Premio Scenario 2009, Tempesta si ispira liberamente alle opere del pittore e in particolare alla criptica tela La tempesta, dipinta intorno al 1507 e tuttora terreno fecondo per l’interpretazione dei critici.

Con questo lavoro Anagoor si pone l’obiettivo di mostrare la capacità della natura di emanare simboli apocalittici, di annunciare continuamente la sua fine prossima e nel contempo, l’effimerità della vita umana e l’angoscia che segue a questa consapevolezza.Concentrandosi principalmente sulla ricerca della potenzialità evocativa delle immagini e della gestualità,Anagoorci mette di fronte ad un tableau vivant fatto di carne e schermi, modernità e antichità, natura e tecnologia, santità ed empietà. Disseminato da eleganti riferimenti, non solo alla tela La Tempesta, ma anche al Fregio e a La venere  dormiente; Tempesta èun susseguirsi di scene in cui, di fatto, non succede nulla che possa essere raccontato.Giocando con i contrasti, con la sottesa costante del non-detto, del non-accaduto si avvicina più adun’installazione artistica che ad una performance teatrale. Spettacolo da guardare dunque, costruito su un’estetica minimale ed incisiva, che grazie al suo affascinante arabesco di musica ancestrale (Marco Menegoni), voci ataviche penetranti (Paola Dallan) e suoni naturali si eleva e riesce a coinvolgere emotivamente lo spettatore. Uno studio di cui non è facile comprendere a pieno i vari piani interpretativi più o meno filosofici; uno spettacolo che sicuramente affascina, che appassiona ma che, forse volutamente, non soddisfa completamentel’intelletto.

TEATRO FONDAMENTA NUOVE PRESENTA...
 

Movimenti Fall 2009

anagoor-tempesta

Venezia, Fondamenta Nuove, 14 gennaio 2010