AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA

 

Eventi Musica

Area
40th Anniversary Tour 2013/2014

 

Sala Petrassi, 21 novembre 2013 h.21

 

di Agnese CARGINI

scheda

Un tuffo nel passato e un vaiggio nel futuro. Condottieri dell’avanguardia musicale.

Gli Area nel 2013 suonano ancora. Per fortuna, aggiungo. La band italiana che ha rivoluzionato il modo di fruire la musica, nella sua componente tecnica, c’è ancora. Nonostante Stratos.

In questa serata all’Auditorium siamo tutti negli anni ’70, dentro un viaggio che dura ben 180 minuti. La creazione – Area style – di armonie nasce dall’abolizione delle strutture primarie, quelle su cui la Musica (quella con la M maiuscola) si fonda. Tutto con una sicumera, una scientificità tale da importi a pensare se sia tutto un caso. Un puro caso. Un giorno, ci si sveglia e si destruttura forma&sostanza. Cosa potrebbe volere di più lo spettatore?

In una sola esibizione può scegliere quale degli strumenti seguire: ognuno di loro prenderà la sua strada, solitaria quasi sempre. Quasi. Perché ogni 9/8  o 29/16 s’incontra con l’altro. All’interno del sito di Patrizio Fariselli, co-fondatore insieme a Demetrio Stratos, Victor Edouard Busnello, Giulio Capiozzo, Patrick Djivas e Paolo Tofani degli Area, il primo brano del gruppo Luglio, agosto, settembre (nero) che apre l’album d’esordio Arbeit Macht Frei del 1973, la metrica viene descritta così: 4/4 | 7/8 | 4/4 | 3/4. D’altronde, come spiegare un 29/16?

Della formazione iniziale continuano un percorso, che non ha nulla di autoreferenziale o vagamente nostalgico, Patrizio Fariselli, Paolo Tofani e Ares Tavolazzi e con loro il batterista Walter Paoli. Degli Area rimangono tutti i segni distintivi, e da questi partono per nuove vie di sperimentazione. Paolo Tofani apre la serata, visivamente centrale sul palco (un dark-Buddha), catturando l’attenzione tra suoni digitali e chitarre reinventate in un assolo dai suoni perduti. Alla sua esibizione si rincorrono duetti e performance di tutta la band, che ripropongono brani come Gioia e Rivoluzione, La mela di Odessa e Cometa Rossa tra gli applausi pieni, spontanei ed energici del pubblico che non può che seguire il flusso del loro ritmo pieno di armonie e dissonanze. Maria Pia De Vito, nota cantante jazz italiana, prende in carico la responsabilità della voce in Cometa Rossa, nonostante l’inevitabile paragone a cui però non cede regalando una performance in perfetta fusione nelle destrutturazione generale della lirica che regna sul palco.

Stratos scandagliava i limiti del linguaggio nel mondo attuale, distinguendo la parola come fondamento di uno stile, limitante l’espressione, intrappolando la voce in schemi preesistenti.  E così gli Area continuano a scomporre gli schemi musicali, dandone una nuova vita e sottoponendoli all’orecchio con nuove forme.

L’insegnamento di questo fenomeno anni ’70 è eterno. E sempre futuro. 30/30

Patrizio Fariselli piano, synth
Paolo Tofani chitarra, elettronica
Ares Tavolazzi contrabbasso, basso elettrico
Walter Paoli batteria

SITO UFFICIALE

 

Auditorium Parco della Musica

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