ANTOLOGIA DELLA FIGURAZIONE CONTEMPORANEA

le ultime generazioni
 

di Marco AGUSTONI

 

Premessa: per onestà, sottolineo in apertura di articolo di essere al contempo autore di questo articolo e membro della segreteria organizzativa della mostra recensita. Sappiate quindi di essere di fronte a un chiaro caso di conflitto di interessi!

Dopo quasi un secolo passato all’insegna della dissoluzione della forma, stiamo assistendo negli ultimi anni ad un rinnovato interesse per la figurazione e, di conseguenza, per l’indagine del reale. Non la pretesa di un’impossibile rappresentazione oggettiva del mondo, ma la trasparente ammissione di un tentativo soggettivo di recuperare la forma delle cose.
A testimonianza di questa tensione, lo spazio Figurae di viale Sabotino 22, Milano, inaugura la prima sessione di una mostra tripartita (programmaticamente intitolata “Antologia della figura contemporanea – Italia: le ultime generazioni”) che intende raccogliere il meglio della figurazione italiana degli ultimi cinquant’anni. Senza arrestarsi all’ambito nazionale, questo vorrebbe essere il primo passo verso la creazione di un vero e proprio movimento figurativo internazionale. Il progetto è senza dubbio ambizioso, ma alla base di Tekne International, l’associazione responsabile della mostra, c’è l’esperienza di Tekne Eventi, che si è occupata di prestigiose esposizioni quali “Il Male. Esempi di pittura crudele”, curata da Vittorio Sgarbi, e del ciclo di quest’anno su Mantegna.
Questa prima sezione raccoglie le opere di nove dei ventisei fra scultori e pittori scelti per l’Antologia, ovvero: Carlo Guarienti, Leonardo Cremonini, Enrico Colombotto Rosso, Alberto Sughi, Piero Guccione, Giorgio Scalco, Luciano Ventrone, Alessandro Kokocinski e Ugo Riva.
L’ispirazione è eterogenea: dalla delicatezza del quotidiano nei dipinti di Scalco, all’angoscia di matrice espressionista delle opere di Colombotto Rosso. Dalla precisione iperrealista delle nature morte di Ventrone, così perfette da apparire simulacri ideali dei loro referenti reali, alla tensione verso l’infinito dei paesaggi di Guccione, in cui le spiagge occupano una frazione così ridotta del dipinto, da lasciare pieno spazio a cieli che rimandano ad un altrove etereo. Dagli angeli bizzarri di Kokocinski, che in un contorcersi di vetroresina sembrano volersi distaccare dalla materia che li ha creati, ai corpi mutilati di Riva, che rimandano al tempo fuori dal tempo della mitologia. Dagli impietosi ritratti della decadenza borghese di Sughi, alle geometrie metafisiche che incorniciano le scene raffigurate da Cremonini. Passando per Guarienti, uno dei massimi esponenti della figurazione italiana, con la sua pittura perennemente sospesa fra fantastico e reale.
Non una rassegna esaustiva, ma un primo sguardo su quanto questo ritorno alla forma ha prodotto in Italia. Se decenni di avanguardie e arte concettuale hanno portato ad una sorta di manierismo astrattista da una parte e ad una “istituzionalizzazione della provocazione” dall’altra, l’esigenza di ritrovare la concretezza della figura - non in un vano tentativo di ricalcare il reale, anzi concedendosi qualche incursione nel fantastico e nell’immaginario - ha prodotto un terreno fertile per la rinascita dell’arte figurativa. Questa tensione viene raccolta dalla presente mostra, nel tentativo, come detto, di ricreare una serie di connessioni prima a livello nazionale e poi internazionale. Se l’impresa sia alla portata delle forze di una sola associazione culturale, lo vedremo col tempo.
 


ANTOLOGIA DELLA FIGURAZIONE CONTEMPORANEA - Italia: le ultime generazioni
Dal 24 novembre 2006 al 7 gennaio 2007
Spazio Figurae – Viale Sabotino, 22 Milano
ore 10-13 / 15-19 – chiuso lunedì
info: www.tekne-international.com