CASA DEI CARRARESI | Treviso

 

tibet

tesori dal tetto del mondo

Treviso, Casa dei Carraresi


20/Ottobre 2012- 2/Giugno 2013

 

di Francesca BELLEMO
Una pausa di elevazione a Casa dei Carraresi con la prima uscita in assoluto dal Tibet e dalla Cina di oltre 300 preziosi reperti artistici. č la prima volta che questi tesori arrivano in Italia, a Treviso per la precisione, grazie all'allestimento della mostra di respiro internazionale promossa dalla Fondazione Cassamarca "Tibet. Tesori dal tetto del mondo", inaugurata lo scorso ottobre e aperta al pubblico fino al 2 giugno 2013.
Un angolo di Tibet nel cuore del Veneto operoso, un breve ma intenso respiro intriso di spiritualitā per consentire al visitatore di lasciarsi avvolgere nella storia, nella cultura e nella religione tibetana come dai pannelli-tenda circolari che allestiscono le sale riproducendo delle spettacolari immagini dei paesaggi dell'altopiano pių mistico della terra
.
Oltre due anni di sopralluoghi nelle cittā tibetane di Lhasa, Shigatze e Gyantse, nel Museo delle Nazionalitā di Pechino e nelle collezioni imperiali custodite nella Cittā Proibita hanno permesso al curatore della mostra Adriano Mādaro, coadiuvato da una commissione scientifica composta dai maggiori tibetologi cinesi, di raccontare il popolo tibetano attraverso le sue spettacolari opere d'arte, di finissima fattura, quasi impensabili da attribuire a una popolazione che vive in un territorio di 3,8 mln di km2 di superificie, pari a un terzo della Repubblica Popolare Cinese, ad un'altitudine media di 4.900 mt.
Un'immensa regione di montagne e altipiani da sempre oggetto delle mire espansionistiche dei vicini, Cina in primis, per la sua posizione strategica a metā tra India e Cina, ricca di giacimenti di minerali preziosi e di riserve d'acqua vitali per il continente, che viene dipinta a tratti colorati come le bandierine tibetane delle preghiere che adornano le sale e che in Tibet vengono esposte a vento, sole e pioggia fino a scolorirne la tela, disseminando cosė il mondo dei loro buoni pensieri.

Mappe, carte geografiche e documenti storici raccontano gli scenari in cui il "Tetto del Mondo" si č trovato a vivere fin dai tempi in cui Gengis Khan lo incluse nel grande Impero mongolo-cinese del XII secolo, ma soprattutto antiche statue di divinitā buddhiste tibetane che narrano le varie fasi evolutive del buddhismo, che da filosofia diventa religione esoterica e infine, qui, lamaista, espressione anche politica di un popolo oppresso dalla dominazione cinese.

Un'arte inaspettatamente ricercata, che incarna un sincretismo religioso, culturale che diventa anche artistico e architettonico. I preziosi oggetti di culto tuttora usati nei monasteri e nei templi durante le cerimonie rituali, tra cui strumenti musicali ricavati da ossa umane, fanno scoprire ai visitatori il volto meno mistico del buddismo, talvolta macabro ad uno sguardo occidentale, ora insospettabilmente crudo e violento ora astuto ed eccezionalmente vicino alla devozione di matrice cristiana.
A sorprendere anche la rarissima esposizione delle Tangke, i dipinti sacri che vengono esposti nei templi solo in particolari occasioni di feste e riti.
Costumi, folklore, gioielli e maschere teatrali aiuteranno infine a comprender meglio anche la vita immutata nei secoli di questi pastori d'alta quota, capaci di esprimere grande spiritualitā essenziale attraverso un'arte raffinatissima.
Occasione rara e imperdibile. 28/30

SITO UFFICIALE

 

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20/Ottobre 2012- 2/Giugno 2013