teatro vascello

DANZA CONTEMPORANEA

stagione 2012-2013

 

27-28 novembre 2012

 

JUST ANOTHER NORMAL DAY
di Francesco Sgrò
con Francesco Sgrò e Pino Basile
Musiche di Pino Basile

di Azzurra SOTTOSANTI

Collegamenti rapidi: scheda

Prodotto dalla Compagnia Sosta Palmizi, in collaborazione con Mcf Belfioredanza e Flic Scuola di Circo, JUST ANOTHER NORMAL DAY è la messa in scena di un mondo onirico (quello del regista), che dialoga e tenta di dar forma alla fantasia del suo pubblico e di ogni essere umano.
“Con JUST ANOTHER NORMAL DAY metto in scena il mio mondo interiore, dove tutto è verosimile, ma mai completamente reale. Abito un mondo che è il mio, che non necessariamente risponde alle leggi fisiche e comportamentali normali; gli oggetti appaiono e scompaiono dalla scena, sono manipolati e trasformati, assumono una vita propria, ma non solo,” ha dichiarato Sgrò.
Al confine tra circo e teatro-danza (eccellente esempio di Nouveau Cirque minimalista), lo spettacolo scava nell’immaginario fantastico dei propri spettatori, traendo materiale dalla realtà sensibile di ogni giorno: oggetti, ricordi, suoni, trapestii. Ogni cosa è in continuo divenire, in un fluire di energia che trasporta il pubblico in una dimensione incantata e chiama in causa la sensibilità infantile che ciascuno ha dentro di sé.
Poesia senza parole, che scaturisce dalle cose, dai rumori, dalle melodie, dai giochi di luce.
Il burattinaio Pino Basile (noto percussionista e ricercatore) campiona in scena musiche e suoni di ogni tipo, restituendoli in loop suggestivi, che fanno vibrare le corde emotive degli spettatori.
“Non intendo mettere in scena una storia‚ né intendo comunicare un messaggio preciso. Vorrei stimolare la parte onirica del mio pubblico‚ portarli a costruire una storia che non si basi su degli accadimenti, ma su una drammaturgia emotiva e quindi differente per ognuno,” ha affermato ancora il regista.
JUST ANOTHER NORMAL DAY mette in scena il kantiano libero gioco di immaginazione e intelletto, facendo lavorare quello spazio intermedio tra il visibile e l’invisibile, che fa di un lavoro creativo un’opera d’arte innovativa, poiché arricchisce le facoltà umane di materia di senso, le anima e le rafforza a vantaggio dell’immaginazione.
Un’esperienza sensoriale che è anche un lavoro sul corpo, sull’energia con la quale ci relazioniamo agli oggetti, sul riguardarci e sul farci riguardare dalle cose.
Una critica all’antropocentrismo che si esprime attraverso il vorticoso roteare di un possente e leggiadro uomo vitruviano che si abbandona alla magia della vita.

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