stagione prosa 2009.2010
 

Nekrošius-idiota

Mestre, venerdě 04 dicembre 2009

Regia | Eimuntas Nekrosius
Scene | Marius Nekrosius
Costumi | Nadezda Gultiajeva
Musiche originali | Faustas Latenas
Luci | Dziugas Vakrinas

di Erika MILITE

Collegamenti:

- Teatro Toniolo

- Nekrošius - Idiotas

Un pesante portone di legno dondola sospeso nello sfondo nero delle quinte. Un pianoforte giace in un angolo abbandonato, le sedie sono ammucchiate e coperte da teli bianchi, dei lettini di ferro sono dispersi per il palco come piccole gabbie. Due uomini s’incontrano, si rivoltano il capotto e a turno giocano a lasciarsi trascinare per terra attaccati ad un anello di ferro.

 

Questa la prima immagine con cui si apre lo spettacolo Idiotas del regista lituano Eimuntas Nekrošius, presentato in anteprima mondiale a giugno durante il festival Internazionale di Villa Adriana, approdato nelle giornate del 4, 5 e 6 dicembre sul palco del Teatro Toniolo di Mestre. Da alcuni anni il regista porta avanti una ricerca sui romanzieri russi, interesse che lo ha visto destreggiarsi con i testi teatrali di Čechov, Gogol’, Puškin e lo ha impegnato in un allestimento di Anna Karenina di Tolstoj nel 2008, immancabile quindi il confronto con uno dei piů importanti autori della letteratura ottocentesca: Fëdor Dostoevskij. Nekrošius sceglie di misurarsi con il romanzo L’Idiota dove viene tratteggiata, con la finezza e la profonditŕ dostoevskiana, la figura del Principe Myškin, ultimo erede di una grande famiglia decaduta, uomo pienamente “buono”, generoso d’animo e dotato di una candida fede nel prossimo che si accompagna ad una totale inesperienza delle regole del mondo, caratteristiche che fanno pensare a coloro che lo circondano di aver a che fare con un demente. Fuori dal tempo, fuori dalla storia, fuori dal mito, Myškin č il tentativo di Dostoevskij di rendere con le parole il pieno splendore immobile di uomo attorno al quale si muove un mondo popolato da individui che risiedono nelle tenebre e che dal suo splendore vengono attratti e allo stesso tempo allontanati.

 

L’incontro di Nekrosius con questo uomo “pienamente splendido” ha dato vita ad uno spettacolo fluido ed avvincente della durata di 5 ore che nella sua riduzione, seppur impegnativa, si concentra principalmente sulla vicenda amorosa che vede coinvolti il Principe Myškin, Rogozin, Nastas'ja Filippovna e Aglaja, tralasciando interessanti episodi di amicizia, ma riuscendo comunque a toccare con pennellate sparse i temi esistenziali e le riflessioni etico-politiche piů profonde del romanzo.

Il principe Myškin (Darius Petrovkis sostituisce Daumantas Ciunis) rientra in Russia dopo un lungo soggiorno in Svizzera, dove si era recato per curare, senza ottenere risultato, l’epilessia. In un vagone di terza classe conosce Rogozin con il quale fa subito amicizia e che gli racconta i suoi travagli amorosi con la bellissima Nastas'ja Filippovna. Il nome di questa giovane lo seguirŕ a lungo, cosě come i racconti dei suoi corteggiatori. Le notizie, un suo ritratto, porteranno Myškin ad idealizzare la sua bellezza (“se fosse anche buona tutto sarebbe salvo”) e ad un rapido innamoramento. Nastas’ja Filippovna, donna bellissima e consapevolmente perduta, č incuriosita a sua volta da quest’uomo che non la giudica, che non coglie i suoi vizi da mantenuta, ma decide di rifiutarlo nel tentativo di preservarlo dalla sua corruzione.

 

L’amore dunque come tema privilegiato, come tema forte nell’interpretazione di Nekrošius. Nell’Idiota ci sono diversi tipi di amore: c’č l’amore passionale, furioso ed assassino che Rogozin prova per  Filippovna, l’amore compassionevole di Myškin per Nastas'ja e c’č l’amore silenzioso ed orgoglioso di Aglaja per il principe. In tutto lo spettacolo č sempre presente questa costante della duplicitŕ (il gentile e il violento, la donna peccaminosa e la donna angelica,) accompagnata dalla costante dell’angoscia, del dolore delle passioni e della follia.

Tutti sembrano pazzi in questa recitazione agitatissima, violenta, dove tutti si muovono come infanti insoddisfatti e frenetici. Fisicitŕ, ma non solo. I movimenti e i gesti marcati, una recitazione spesso volutamente esagerata, l’inserimento di piccoli particolari scenici assurdi danno un divertente pizzico di grottesco alle situazioni. Perché quest’uomo č pienamente splendido anche perché č un po’ comico. Emblematico nell’ultimo atto un grande specchio circolare che viene agganciato ad una corda e fatto volteggiare per la scena, facendo riflettere le luci disordinatamente. Indimenticabile per intensitŕ e pathos la scena in cui Nastas'ja, dopo essersi venduta a Rogozin, viene investita da un lancio di monete d’oro. Straziante la lettura a due voci delle lettere di Nastas’ja a Aglaia. La compagnia Meno Fortas si dimostra nuovamente incredibile, rara, per capacitŕ espressiva e per concentrazione. Uno spettacolo meraviglioso, in cui Nekrošius riesce ad equilibrare in maniera impeccabile sperimentazione e tradizione, regalandoci l’incantevole immagine di questo “cavaliere povero, silenzioso e semplice, d’aspetto tetro e pallido, d’animo ardito e onesto”, come nella poesia di Puškin che tutti in qualche modo vorremo provare ad essere per opporci al pragmatismo e all’indifferenza che ci affligge e attanaglia nel contemporaneo.

teatro toniolo PRESENTA...

Nekrošius-idiota
Mestre, venerdě 04 dicembre 2009
Regia | Eimuntas Nekrosius